Gino Lucetti: differenze tra le versioni

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Alle ore 10.20 di sabato [[11 settembre]] [[1926]], sul piazzale di Porta Pia a Roma, Gino Lucetti esce dal riparo che si era scelto dietro ad un chiosco di giornali e lancia una bomba, fornitagli secondo la versione ufficiale dal cugino [[Gino Bibbi]], contro l'automobile su cui viaggiava il dittatore <ref name="corriere">[http://archive.is/exr9 ''L' anarchico Gino Lucetti voleva uccidere Mussolini'']</ref>. La bomba rimbalza sulla macchina ed esplode a terra. Lucetti venne arrestato e in commissariato dichiarò: «Non sono venuto con un mazzo di fiori per Mussolini. Ero intenzionato di servirmi anche della rivoltella qualora non avessi ottenuto il mio scopo con la bomba».
Alle ore 10.20 di sabato [[11 settembre]] [[1926]], sul piazzale di Porta Pia a Roma, Gino Lucetti esce dal riparo che si era scelto dietro ad un chiosco di giornali e lancia una bomba, fornitagli secondo la versione ufficiale dal cugino [[Gino Bibbi]], contro l'automobile su cui viaggiava il dittatore <ref name="corriere">[http://archive.is/exr9 ''L' anarchico Gino Lucetti voleva uccidere Mussolini'']</ref>. La bomba rimbalza sulla macchina ed esplode a terra. Lucetti venne arrestato e in commissariato dichiarò: «Non sono venuto con un mazzo di fiori per Mussolini. Ero intenzionato di servirmi anche della rivoltella qualora non avessi ottenuto il mio scopo con la bomba».


Venne processato nel giugno [[1927]] e condannato all'ergastolo (la pena di morte venne reintrodotta nell'ordinamento italiano solo in seguito). Con lui vennero condannati a vent'anni come complici anche [[Leandro Sorio]] e [[Stefano Vatteroni]] (al Vatteroni si imputava, tra l'altro, d'aver commentato un passo del "''Principe''" in cui si parla dell'uccisione del tiranno), ma sull'organizzazione dell'attentato non è mai stata fatta piena luce:
Venne processato nel giugno [[1927]] e condannato all'ergastolo (la pena di morte venne reintrodotta nell'ordinamento italiano solo in seguito). Con lui vennero condannati a vent'anni come complici anche [[Leandro Sorio]] e [[Stefano Vatteroni]] (al [[Stefano Vatteroni|Vatteroni]] si imputava, tra l'altro, d'aver commentato un passo del ''Principe'' in cui si parla dell'uccisione del tiranno), ma sull'organizzazione dell'attentato non è mai stata fatta piena luce:
: «''Sentenza n. 20 dell'11-6-1927 Pres. Sanna - Rel. Buccafurri / L'11 settembre 1926 l'anarchico Gino Lucetti attenta alla vita di Mussolini a Porta Pia in Roma. Due altri anarchici, a carico dei quali si può provare soltanto che sono amici del Lucetti, vengono ugualmente condannati a gravi pene. (Attentato a Mussolini, ferimento, tentativo di provocare pubblico tumulto) Lucetti Gino Avenza (Ms) nato 31-8-1900 marmista 30 anni; Vatteroni Stefano Avenza (Ms) nato 21-2-1897 stagnino 18 anni 9 mesi; Sorio Leandro Brescia nato 30-3-1899 cameriere 20 anni''».
: «''Sentenza n. 20 dell'11-6-1927 Pres. Sanna - Rel. Buccafurri / L'11 settembre 1926 l'anarchico Gino Lucetti attenta alla vita di Mussolini a Porta Pia in Roma. Due altri anarchici, a carico dei quali si può provare soltanto che sono amici del Lucetti, vengono ugualmente condannati a gravi pene. (Attentato a Mussolini, ferimento, tentativo di provocare pubblico tumulto) Lucetti Gino Avenza (Ms) nato 31-8-1900 marmista 30 anni; Vatteroni Stefano Avenza (Ms) nato 21-2-1897 stagnino 18 anni 9 mesi; Sorio Leandro Brescia nato 30-3-1899 cameriere 20 anni''».


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