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Venne processato nel giugno [[1927]] e condannato all'ergastolo (la pena di morte venne reintrodotta nell'ordinamento italiano solo in seguito). Con lui vennero condannati a vent'anni come complici anche [[Leandro Sorio]] e [[Stefano Vatteroni]] (al [[Stefano Vatteroni|Vatteroni]] si imputava, tra l'altro, d'aver commentato un passo del ''Principe'' in cui si parla dell'uccisione del tiranno), ma sull'organizzazione dell'attentato non è mai stata fatta piena luce: | Venne processato nel giugno [[1927]] e condannato all'ergastolo (la pena di morte venne reintrodotta nell'ordinamento italiano solo in seguito). Con lui vennero condannati a vent'anni come complici anche [[Leandro Sorio]] e [[Stefano Vatteroni]] (al [[Stefano Vatteroni|Vatteroni]] si imputava, tra l'altro, d'aver commentato un passo del ''Principe'' in cui si parla dell'uccisione del tiranno), ma sull'organizzazione dell'attentato non è mai stata fatta piena luce: | ||
: «''Sentenza n. 20 dell'11-6-1927 Pres. Sanna - Rel. Buccafurri / L'11 settembre 1926 l'anarchico Gino Lucetti attenta alla vita di Mussolini a Porta Pia in Roma. Due altri anarchici, a carico dei quali si può provare soltanto che sono amici del Lucetti, vengono ugualmente condannati a gravi pene. | : «''Sentenza n. 20 dell'11-6-1927 Pres. Sanna - Rel. Buccafurri / L'11 settembre 1926 l'anarchico Gino Lucetti attenta alla vita di Mussolini a Porta Pia in Roma. Due altri anarchici, a carico dei quali si può provare soltanto che sono amici del Lucetti, vengono ugualmente condannati a gravi pene. Attentato a Mussolini, ferimento, tentativo di provocare pubblico tumulto. Lucetti Gino, Avenza (Ms) nato 31-8-1900, marmista, 30 anni; Vatteroni Stefano, Avenza (Ms), nato 21-2-1897, stagnino, 18 anni 9 mesi; Sorio Leandro, Brescia, nato 30-3-1899, cameriere, 20 anni''». | ||
Una parte della storiografia, ha avanzato l'ipotesi che il gesto di Lucetti fosse stato accuratamente preparato e l'organizzazione avesse coinvolto numerose persone di varie città italiane. Comunque sia, in seguito, [[Vincenzo Baldazzi]], uno dei massimi esponenti degli [[Arditi del Popolo]] e poi fra i capi della Resistenza romana, fu condannato per aver fornito la pistola a Lucetti, in seguito lo stesso [[Vincenzo Baldazzi]] fu nuovamente condannato per un aiuto finaziario fornito alla mamma di Lucetti. | Una parte della storiografia, ha avanzato l'ipotesi che il gesto di Lucetti fosse stato accuratamente preparato e l'organizzazione avesse coinvolto numerose persone di varie città italiane. Comunque sia, in seguito, [[Vincenzo Baldazzi]], uno dei massimi esponenti degli [[Arditi del Popolo]] e poi fra i capi della Resistenza romana, fu condannato per aver fornito la pistola a Lucetti, in seguito lo stesso [[Vincenzo Baldazzi]] fu nuovamente condannato per un aiuto finaziario fornito alla mamma di Lucetti. |