Kronstadt: differenze tra le versioni

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[[File:Anarkistimatruuseja.jpg|thumb|400px|Insorti della marina imperiale zarista, equipaggio della nave Petropavlovsk (етропавловск), in [[Finlandia]], prima di partecipare alla rivolta di Kronstadt.]]'''Kronstadt''' è una città fortificata situata sull'isola di Kotlin nel golfo di [[Finlandia]], che fu concepita dallo zar come una sorta di fortezza difensiva contro un possibile attacco dal mare alla capitale Pietrogrado, che si trova proprio di fronte alla cittadella. Proprio a Kronstadt, nel [[1921]], i marinai, i soldati e i cittadini, che peraltro contribuito alla vittoria della [[rivoluzione russa|Rivoluzione di Ottobre]], si ribellarono contro il potere centrale [[bolscevismo|bolscevico]] ed a favore di un autogoverno federativo e [[libertario]].
[[File:Anarkistimatruuseja.jpg|thumb|400px|Insorti della marina imperiale zarista, equipaggio della nave Petropavlovsk (етропавловск), in [[Finlandia]], prima di partecipare alla rivolta di Kronstadt.]]'''Kronstadt''' è una città fortificata situata sull'isola di Kotlin nel golfo di [[Finlandia]], che fu concepita dallo zar come una sorta di fortezza difensiva contro un possibile attacco dal mare alla capitale Pietrogrado, che si trova proprio di fronte alla cittadella. Proprio a Kronstadt, nel [[1921]], i marinai, i soldati e i cittadini, che peraltro contribuito alla vittoria della [[rivoluzione russa|Rivoluzione di Ottobre]], si ribellarono contro il potere centrale [[bolscevismo|bolscevico]] ed a favore di un autogoverno federativo e [[libertario]].


«'''Tutto il potere ai Soviet e non ai partiti!'''» fu il motto che contraddistinse gli insorti [[libertari]] dell'isola.
«'''Tutto il potere ai [[soviet]] e non ai partiti!'''» fu il motto che contraddistinse gli insorti [[libertari]] dell'isola.


== La ribellione di Kronstadt libertaria ==
== La ribellione di Kronstadt libertaria ==
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L'assemblea popolare di quel giorno approvò la risoluzione del [[28 febbraio]] che prevedeva essenzialmente l'abolizione dei provvedimenti di ogni sorta di privilegio (esistevano grandi ineguaglianze in merito alla distribuzione delle abitazioni tra la popolazione: spesso ai funzionari di partito venivano attribuite case grandi e spaziose mentre ai più poveri spettavano case decrepite... ), per questo «[[La proprietà |La proprietà privata]], per ciò che concerne i beni fondiari e gli immobili, è abolita» quindi gli appartamenti furono ridistribuiti tra i cittadini bisognosi, dando alla [[rivoluzione]] un indirizzo [[libertario]]. <ref name="isv">''[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm Bolscevismo ed anarchismo]'' di [[Rudolf Rocker]], capitolo 6.</ref> L'assemblea di Piazza Ancora stabilì ancora che: <ref name="isv"></ref>
L'assemblea popolare di quel giorno approvò la risoluzione del [[28 febbraio]] che prevedeva essenzialmente l'abolizione dei provvedimenti di ogni sorta di privilegio (esistevano grandi ineguaglianze in merito alla distribuzione delle abitazioni tra la popolazione: spesso ai funzionari di partito venivano attribuite case grandi e spaziose mentre ai più poveri spettavano case decrepite... ), per questo «[[La proprietà |La proprietà privata]], per ciò che concerne i beni fondiari e gli immobili, è abolita» quindi gli appartamenti furono ridistribuiti tra i cittadini bisognosi, dando alla [[rivoluzione]] un indirizzo [[libertario]]. <ref name="isv">''[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm Bolscevismo ed anarchismo]'' di [[Rudolf Rocker]], capitolo 6.</ref> L'assemblea di Piazza Ancora stabilì ancora che: <ref name="isv"></ref>
# Considerando che oggi i soviet esistenti non interpretano l'anelito degli operai e dei contadini, esigiamo che vengano indette nuove elezioni per i soviet, con voto segreto, e che tutti i contadini ed operai possano fare propaganda in [[libertà]] per le elezioni.
# Considerando che oggi i [[soviet]] esistenti non interpretano l'anelito degli operai e dei contadini, esigiamo che vengano indette nuove elezioni per i [[soviet]], con voto segreto, e che tutti i contadini ed operai possano fare propaganda in [[libertà]] per le elezioni.
#[[Libertà]] di riunione per i sindacati industriali e per le organizzazioni dei contadini.
#[[Libertà]] di riunione per i sindacati industriali e per le organizzazioni dei contadini.
#[[Libertà]] di parola e di stampa per i contadini e gli operai, per gli anarchici e i [[socialisti rivoluzionari]] di sinistra
#[[Libertà]] di parola e di stampa per i contadini e gli operai, per gli anarchici e i [[socialisti rivoluzionari]] di sinistra
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=== Attività del Comitato rivoluzionario===
=== Attività del Comitato rivoluzionario===


Il giorno dopo la grande assemblea, il [[2 marzo]], i due funzionari e il bolscevico locale Vasiliev, presidente del soviet di Kronstadt, presero nuovamente la parola, ma i loro discorsi contro la rivolta non furono questa volta bene accolti ed essi furono tratti in arresto dagli insorti. Lo stesso giorno i delegati delle corporazioni militari e delle officine e dei laboratori (circa 300) si riunirono per eleggere un comitato [[rivoluzionario]] provvisorio in grado di organizzare le elezioni per i [[soviet]].  
Il giorno dopo la grande assemblea, il [[2 marzo]], i due funzionari e il bolscevico locale Vasiliev, presidente del [[soviet]] di Kronstadt, presero nuovamente la parola, ma i loro discorsi contro la rivolta non furono questa volta bene accolti ed essi furono tratti in arresto dagli insorti. Lo stesso giorno i delegati delle corporazioni militari e delle officine e dei laboratori (circa 300) si riunirono per eleggere un comitato [[rivoluzionario]] provvisorio in grado di organizzare le elezioni per i [[soviet]].  


Il Comita­to, alla cui presidenza era stato eletto Stepan Maximovich Petrichenko, pubblicò inoltreun bollettino, «l'Isvestia», che informava sul corso degli eventi. Sul conosciuto organo di stampa francese «[[Les Temps Nouveaux]]», tale Isdinie pubblicò parecchi resoconti trat­ti da «Isvestia». In uno di questi, intitolato ''Perché lottiamo'' si legge:  
Il Comita­to, alla cui presidenza era stato eletto Stepan Maximovich Petrichenko, pubblicò inoltreun bollettino, «l'Isvestia», che informava sul corso degli eventi. Sul conosciuto organo di stampa francese «[[Les Temps Nouveaux]]», tale Isdinie pubblicò parecchi resoconti trat­ti da «Isvestia». In uno di questi, intitolato ''Perché lottiamo'' si legge:  
:«La pazien­za degli operai è finita. In tutto il paese si notano i primi sintomi dell'opposizione ad un sistema dì violenza e op­pressione. Gli operai si dichiarano in sciopero, ma i bol­scevichi si valgono di tutti i mezzi per soffocare la Terza Rivoluzione al suo inizio. Però questa è iniziata nonostan­te tutto, essendo gli stessi operai ari averla dichiarata [...] Qui a Kronstadt sono state collocate le basi della Terza Ri­voluzione, che aprirà la strada verso il [[socialismo]]. Che la nostra [[rivoluzione]] convinca gli operai tutti dell'Oriente e dell'Occidente che tutto ciò che è accaduto in Russia nul­la ha a che fare con il [[socialismo]]». <ref name="isv"></ref>
:«La pazien­za degli operai è finita. In tutto il paese si notano i primi sintomi dell'opposizione ad un sistema dì violenza e op­pressione. Gli operai si dichiarano in sciopero, ma i bol­scevichi si valgono di tutti i mezzi per soffocare la Terza Rivoluzione al suo inizio. Però questa è iniziata nonostan­te tutto, essendo gli stessi operai ari averla dichiarata [...] Qui a Kronstadt sono state collocate le basi della Terza Ri­voluzione, che aprirà la strada verso il [[socialismo]]. Che la nostra [[rivoluzione]] convinca gli operai tutti dell'Oriente e dell'Occidente che tutto ciò che è accaduto in Russia nul­la ha a che fare con il [[socialismo]]». <ref name="isv"></ref>


Il Comitato si preoccuò di organizzare l'amministrazione di quella che era diventata una vera e propria Comune, definita la loro stessi "reubblica dei lavoratori", portando avanti la parole d'ordine di "tutto il potere ai soviet". A partire dall'attacco dell'Armata Rossa, iniziato il [[7 marzo]], i comitati dovettero impegnarsi esclusivamente nella disperata difesa della cittadina dalla [[repressione]] bolscevica.
Il Comitato si preoccuò di organizzare l'amministrazione di quella che era diventata una vera e propria Comune, definita la loro stessi "reubblica dei lavoratori", portando avanti la parole d'ordine di "tutto il potere ai [[soviet]]". A partire dall'attacco dell'Armata Rossa, iniziato il [[7 marzo]], i comitati dovettero impegnarsi esclusivamente nella disperata difesa della cittadina dalla [[repressione]] bolscevica.


===Reazioni bolsceviche: menzogne e diffamazioni contro gli insorti===
===Reazioni bolsceviche: menzogne e diffamazioni contro gli insorti===
[[Image:Emma Goldman.jpg|thumb|200px|[[Emma Goldman]], anarchica russa, fu attivamente impegnata ad impedire la [[repressione]] di Kronstadt.]]
[[Image:Emma Goldman.jpg|thumb|200px|[[Emma Goldman]], anarchica russa, fu attivamente impegnata ad impedire la [[repressione]] di Kronstadt.]]
Il regime sovietico non gradiva l'autonomismo proletario e sin dal [[1918]] aveva cominciato a mostrare il proprio volto autoritario con la “bolscevizzazione” dei [[soviet]], in virtù della quale non solo venivano espulse tutte le componenti di opposizione ma anche si gerarchizzava un organismo (i soviet appunto) nata per promuovere la [[libertà]] di [[autogestione]] dei lavoratori.  
Il regime sovietico non gradiva l'autonomismo proletario e sin dal [[1918]] aveva cominciato a mostrare il proprio volto autoritario con la “bolscevizzazione” dei [[soviet]], in virtù della quale non solo venivano espulse tutte le componenti di opposizione ma anche si gerarchizzava un organismo (i [[soviet]] appunto) nata per promuovere la [[libertà]] di [[autogestione]] dei lavoratori.  


Per contrastare il [[socialismo libertario]] di Kronostad, i bolscevichi usarono l'arma della diffamazione, affiggendo sui muri delle principali città manifesti in cui si millantava il tradimento del [[soviet]] di Kronstadt, passato al comando del fantomatico controrivoluzionario Kozlovskij (esisteva a Kronstadt un ex-ufficiale con quel nome, ma non esercitava alcuna [[autorità]] e inoltre non era un controrivoluzionario). La «Leningradskaja Pravda» pubblicò la falsa notizia dell'arresto e dell'esecuzione non eseguita “per miracolo” del "Commissario della flotta e dell'esercito" Kuzmin (successivamente Kuzmin ebbe a dire che sostanzialmente se l'era vista brutta ma che non gli fu fatto niente).  
Per contrastare il [[socialismo libertario]] di Kronostad, i bolscevichi usarono l'arma della diffamazione, affiggendo sui muri delle principali città manifesti in cui si millantava il tradimento del [[soviet]] di Kronstadt, passato al comando del fantomatico controrivoluzionario Kozlovskij (esisteva a Kronstadt un ex-ufficiale con quel nome, ma non esercitava alcuna [[autorità]] e inoltre non era un controrivoluzionario). La «Leningradskaja Pravda» pubblicò la falsa notizia dell'arresto e dell'esecuzione non eseguita “per miracolo” del "Commissario della flotta e dell'esercito" Kuzmin (successivamente Kuzmin ebbe a dire che sostanzialmente se l'era vista brutta ma che non gli fu fatto niente).  
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:«Dietro i social [[rivoluzionari]] e i menscevichi, gli ufficiali bianchi mostrano i loro artigli. I capi reali della ribellione sono il generale Koslovski e i suoi complici Burkser, Kostrimintinov, Scirmanovski, e altre guardie bianche che vi ingannano. In realtà essi si battono per la restaurazione dello zarismo e perché un nuovo Viren <ref>Feroce comandante della base navale di Kronstadt sino al momento della sua esecuzione, avvenuta nel febbraio [[1917]].</ref> si istalli sulle vostre spalle. Che Pietrogrado, la Siberia e l'Ucraina siano pronte a seguirvi è un'infame menzogna. La verità è che siete circondati da ogni parte [...] all'ultimo minuto i Koslovski e i Petricenko vi lasceranno e si rifugeranno in Finlandia. Che cosa farete allora? Se li seguirete, pensate che i finlandesi vi daranno da mangiare? Non avete sentito che cosa è successo agli uomini di Wrangel, che muoiono come mosche di fame e malattie? Lo stesso destino vi attende, a meno che non vi arrendiate entro 24 ore. Se lo farete sarete perdonati; ma se non lo farete sarete massacrati come pernici». <ref>Riportato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', Res Gestae, pp. 137-138.</ref> <ref name="mitragliati">[[Victor Serge]], in ''Memorie di un rivoluzionario'', p. 159, riporta invece in maniera più sintetica che il manifesto arrecava il seguente ultimatum: «'''Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!'''».  </ref>
:«Dietro i social [[rivoluzionari]] e i menscevichi, gli ufficiali bianchi mostrano i loro artigli. I capi reali della ribellione sono il generale Koslovski e i suoi complici Burkser, Kostrimintinov, Scirmanovski, e altre guardie bianche che vi ingannano. In realtà essi si battono per la restaurazione dello zarismo e perché un nuovo Viren <ref>Feroce comandante della base navale di Kronstadt sino al momento della sua esecuzione, avvenuta nel febbraio [[1917]].</ref> si istalli sulle vostre spalle. Che Pietrogrado, la Siberia e l'Ucraina siano pronte a seguirvi è un'infame menzogna. La verità è che siete circondati da ogni parte [...] all'ultimo minuto i Koslovski e i Petricenko vi lasceranno e si rifugeranno in Finlandia. Che cosa farete allora? Se li seguirete, pensate che i finlandesi vi daranno da mangiare? Non avete sentito che cosa è successo agli uomini di Wrangel, che muoiono come mosche di fame e malattie? Lo stesso destino vi attende, a meno che non vi arrendiate entro 24 ore. Se lo farete sarete perdonati; ma se non lo farete sarete massacrati come pernici». <ref>Riportato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', Res Gestae, pp. 137-138.</ref> <ref name="mitragliati">[[Victor Serge]], in ''Memorie di un rivoluzionario'', p. 159, riporta invece in maniera più sintetica che il manifesto arrecava il seguente ultimatum: «'''Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!'''».  </ref>


Il [[7 marzo]] [[1921]] l'Armata Rossa, fondata da [[Lev Trotskij|Trotskij]], sotto il comando di Michail Nikolaevič Tuchačevskij iniziò i primi attacchi contro Kronstadt, proprio nel momento in cui il X Congresso del Partito Comunista aboliva le requisizioni forzate delle derrate alimentari (accettando quindi alcune proposte del soviet di Kronstadt) e proclamava la NEP (nuova politica economica). I bolscevichi però, preoccupati di possibili insubordinazioni dei militari, decisero di chiudere definitivamente la “questione Kronstadt”,.  
Il [[7 marzo]] [[1921]] l'Armata Rossa, fondata da [[Lev Trotskij|Trotskij]], sotto il comando di Michail Nikolaevič Tuchačevskij iniziò i primi attacchi contro Kronstadt, proprio nel momento in cui il X Congresso del Partito Comunista aboliva le requisizioni forzate delle derrate alimentari (accettando quindi alcune proposte del [[soviet]] di Kronstadt) e proclamava la NEP (nuova politica economica). I bolscevichi però, preoccupati di possibili insubordinazioni dei militari, decisero di chiudere definitivamente la “questione Kronstadt”,.  


I reparti delle trupe bolsceviche "[[Ceka]]" e "Kursanti" (in tutto circa 60.000 uomini),, sfruttando il manto di ghiaccio che ancora copriva le acque di fronte a Pietrogrado, attaccarono l'isola, che però resistette eroicamente. Oltre alla difesa militare, gli insorti organizzarono, con la collaborazione di tutti, infermerie, sale operatorie, comitati per i munizionamenti e per l'approvvigionamento.  
I reparti delle trupe bolsceviche "[[Ceka]]" e "Kursanti" (in tutto circa 60.000 uomini),, sfruttando il manto di ghiaccio che ancora copriva le acque di fronte a Pietrogrado, attaccarono l'isola, che però resistette eroicamente. Oltre alla difesa militare, gli insorti organizzarono, con la collaborazione di tutti, infermerie, sale operatorie, comitati per i munizionamenti e per l'approvvigionamento.  
Nell'articolo ''Le tappe della rivoluzione'', pubblicato il [[12 marzo]] i rivoltosi scrissero:  
Nell'articolo ''Le tappe della rivoluzione'', pubblicato il [[12 marzo]] i rivoltosi scrissero:  
:«Il partito [[comunista]] detiene il potere pubblico, lasciando da parte gli operai ed i con­tadini nel cui nome opera. Si è stabilito un nuovo feudalesimo in nome del [[comunismo]]. Del contadino si è fatto un semplice schiavo e degli operai, schiavi salariati nelle fabbriche [[statali]]. Gli operai intellettuali sono stati degnatati al completo [...] È giunta l'ora di farla finita con la commissariocrazia Kronstadt non dorme. Nel marzo e nell'ottobre del [[1917]] si è trovata al fronte ed oggi è an­cora lei che spiega la bandiera della Terza Rivoluzione: la [[rivoluzione]] proletaria [...] È finita la burocrazia. L'assemblea costituente appartie­ne al passato. Ora deve cadere la commissariocrazia. È giunta l'ora per il vero potere del proletariato, per il po­tere dei soviet!». <ref name="isv"></ref>
:«Il partito [[comunista]] detiene il potere pubblico, lasciando da parte gli operai ed i con­tadini nel cui nome opera. Si è stabilito un nuovo feudalesimo in nome del [[comunismo]]. Del contadino si è fatto un semplice schiavo e degli operai, schiavi salariati nelle fabbriche [[statali]]. Gli operai intellettuali sono stati degnatati al completo [...] È giunta l'ora di farla finita con la commissariocrazia Kronstadt non dorme. Nel marzo e nell'ottobre del [[1917]] si è trovata al fronte ed oggi è an­cora lei che spiega la bandiera della Terza Rivoluzione: la [[rivoluzione]] proletaria [...] È finita la burocrazia. L'assemblea costituente appartie­ne al passato. Ora deve cadere la commissariocrazia. È giunta l'ora per il vero potere del proletariato, per il po­tere dei [[soviet]]!». <ref name="isv"></ref>


Consapevoli della difficoltà di fronteggiare la forza dell'Armata Rossa, gli insorti si appellarono al mondo, chiedendo che ovunque si mettessero in atto azioni di [[solidarietà]]. Nel numero del [[13 marzo]] di «Isvestia» fu pubblicato un articolo intitolato ''Appello ai lavoratori del mondo intero!'':
Consapevoli della difficoltà di fronteggiare la forza dell'Armata Rossa, gli insorti si appellarono al mondo, chiedendo che ovunque si mettessero in atto azioni di [[solidarietà]]. Nel numero del [[13 marzo]] di «Isvestia» fu pubblicato un articolo intitolato ''Appello ai lavoratori del mondo intero!'':
:«Sono dodici giorni che un pugno di uomini, operai. soldati rossi e marinai, separati dal mondo intero,sopportano gli attacchi selvaggi dei boia [[comunisti]]. Siamo fermi perché ci proponiamo di liberare il popolo dal giogo che il fanatismo di un partito ha imposto. Moriremo gridando: ''Viva i soviet liberamente eletti!'' Che lo sappia il proletariato del mondo intero. Compagni, abbiamo bisogno del vostro aiuto morale!" Protestate contro gli atti liberticidi degli autocrati [[comunisti]]». <ref name="isv"></ref>
:«Sono dodici giorni che un pugno di uomini, operai. soldati rossi e marinai, separati dal mondo intero,sopportano gli attacchi selvaggi dei boia [[comunisti]]. Siamo fermi perché ci proponiamo di liberare il popolo dal giogo che il fanatismo di un partito ha imposto. Moriremo gridando: ''Viva i [[soviet]] liberamente eletti!'' Che lo sappia il proletariato del mondo intero. Compagni, abbiamo bisogno del vostro aiuto morale!" Protestate contro gli atti liberticidi degli autocrati [[comunisti]]». <ref name="isv"></ref>


Purtroppo per loro, l'appello non fu accolto sostanzialmente da nessuno e restarono soli sino alla sconfitta finale (i mancati aiuti da parte degli espatriati russi dimostrano ancora una volta che l'insurrezione fu spontanea e di matrice socialista). Ci vollero dodici giorni di durissimi scontri per permettere alle truppe di Mosca di far capitolare la cittadella [[rivoluzionaria]] (l'assalto finale fu sferrato da Tuchacevskij il [[17 marzo]]), combattendo casa per casa e massacrando chiunque capitasse sotto tiro, persino tra gli arresi e i familiari presi in ostaggio. Moltissimi insorti fuggirono in [[Finlandia]] (tra cui Petricenko), altri combatterono sino alla morte gridando:  
Purtroppo per loro, l'appello non fu accolto sostanzialmente da nessuno e restarono soli sino alla sconfitta finale (i mancati aiuti da parte degli espatriati russi dimostrano ancora una volta che l'insurrezione fu spontanea e di matrice socialista). Ci vollero dodici giorni di durissimi scontri per permettere alle truppe di Mosca di far capitolare la cittadella [[rivoluzionaria]] (l'assalto finale fu sferrato da Tuchacevskij il [[17 marzo]]), combattendo casa per casa e massacrando chiunque capitasse sotto tiro, persino tra gli arresi e i familiari presi in ostaggio. Moltissimi insorti fuggirono in [[Finlandia]] (tra cui Petricenko), altri combatterono sino alla morte gridando:  
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Quella di Kronstadt fu indubbiamente una [[rivoluzione]] [[socialista]] in cui si manifestò un ideale [[libertario]], anticentralista e [[federalismo|federalista]].
Quella di Kronstadt fu indubbiamente una [[rivoluzione]] [[socialista]] in cui si manifestò un ideale [[libertario]], anticentralista e [[federalismo|federalista]].


La Terza (o Quarta) [[Rivoluzione russa]], nel rivendicare il «'''potere ai soviet e non ai partiti'''», espresse l'idea che il [[socialismo]] non si può realizzare se persiste l'esistenza di classi subalterne esautorate dalla facoltà decisionale.  Tuttavia sarebbe sbagliato affermare che a Kronstadt la [[rivoluzione]] fu anarchica, poiché le richieste dei [[rivoluzionari]] erano volte alla costruzione di uno [[Stato]] [[libertario]] e non alla distruzione dello stesso.
La Terza (o Quarta) [[Rivoluzione russa]], nel rivendicare il «'''potere ai [[soviet]] e non ai partiti'''», espresse l'idea che il [[socialismo]] non si può realizzare se persiste l'esistenza di classi subalterne esautorate dalla facoltà decisionale.  Tuttavia sarebbe sbagliato affermare che a Kronstadt la [[rivoluzione]] fu anarchica, poiché le richieste dei [[rivoluzionari]] erano volte alla costruzione di uno [[Stato]] [[libertario]] e non alla distruzione dello stesso.


Certamente gli anarchici ebbero un ruolo importante all'interno della corrente rivoluzionaria, dato che, sin dal [[1918]], subirono una dura [[repressione]] per mano del [[soviet]] di Mosca.  
Certamente gli anarchici ebbero un ruolo importante all'interno della corrente rivoluzionaria, dato che, sin dal [[1918]], subirono una dura [[repressione]] per mano del [[soviet]] di Mosca.  
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