Lev Tolstoj: differenze tra le versioni

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===La guerra russo-turca===
===La guerra russo-turca===
Nel [[1853]] pubblica alcuni racconti autobiografici (tra cui ''l'Incursione'') e quando, l'anno seguente, inizia la guerra russo-turca, si trasferisce volontariamente nel cuore del conflitto, a Sebastopoli. Assiste e partecipa a diverse battaglie («guardo per ore intere col cannocchiale come fanno gli uomini ad ammazzarsi»), una terribile esperienza (l'[[esercito]] russo subisce una clamorosa disfatta) che gli cambierà la vita e gli fornisce nuovi stimoli per scrivere altri racconti, tra cui: il ciclo dei tre ''Racconti di Sebastopoli'' ([[1855]]-[[1856|56]], la pubblicazione suscita enormi polemiche per la [[violenta]] rappresentazione della guerra e per la descrizione della viltà degli ufficiali),  ''Adolescenza'' ([[1854]]) e ''Giovinezza'' ([[1857]]). Riceve gli elogi dello zar Alessandro II (ne commissionerà la traduzione in francese dei ''Racconti di Sebastopoli''), si trasferisce brevemente a Pietroburgo (dove era stato inviato come corriere dalle [[autorità]] militari) dove conosce il romanziere [[Ivan Turgenev]] e frequenta la redazione di «Sovremennik». Litiga assai frequentemente con la redazione del giornale e con l'intellighenzia pietroburghese e per questo, una volta ottenuto il congedo per motivi di [[salute]] (lombaggine), decide di stabilirsi definitivamente a Jasnaja.
Nel [[1853]] pubblica alcuni racconti autobiografici (tra cui ''l'Incursione'') e quando, l'anno seguente, inizia la guerra russo-turca, si trasferisce volontariamente nel cuore del conflitto, a Sebastopoli. Assiste e partecipa a diverse battaglie («guardo per ore intere col cannocchiale come fanno gli uomini ad ammazzarsi»), una terribile esperienza (l'[[esercito]] russo subisce una clamorosa disfatta) che gli cambierà la vita e gli fornisce nuovi stimoli per scrivere altri racconti, tra cui: il ciclo dei tre ''Racconti di Sebastopoli'' ([[1855]]-[[1856|56]], la pubblicazione suscita enormi polemiche per la [[violenta]] rappresentazione della guerra e per la descrizione della viltà degli ufficiali),  ''Adolescenza'' ([[1854]]) e ''Giovinezza'' ([[1857]]). Riceve gli elogi dello zar Alessandro II (ne commissionerà la traduzione in francese dei ''Racconti di Sebastopoli''), si trasferisce brevemente a Pietroburgo (dove era stato inviato come corriere dalle [[autorità]] militari) dove conosce il romanziere [[Ivan Turgenev]] e frequenta la redazione di «Sovremennik». Litiga assai frequentemente con la redazione del giornale e con l'intellighenzia pietroburghese e per questo, una volta ottenuto il congedo per motivi di [[salute]] (lombaggine), decide di stabilirsi definitivamente a Jasnaja.
:«La carriera militare non fa per me, e prima me ne tirerò fuori, per dedicarmi totalmente alla letteratura, tanto meglio sarà» <ref>''Diario'', 11 marzo 1855, in Igor Sibaldi, ''Cronologia'', in Lev Tolstoj, ''Tutti i racconti'', volume primo, Mondadori, Milano, 2005.</ref>
:«La carriera militare non fa per me, e prima me ne tirerò fuori, per dedicarmi totalmente alla letteratura, tanto meglio sarà» <ref>''Diario'', 11 marzo 1855, in Igor Sibaldi, ''Cronologia'', in Lev Tolstoj, ''Tutti i racconti'', volume primo, Mondadori, 2005.</ref>


===I viaggi in Europa e la pedagogia===
===I viaggi in Europa e la pedagogia===
Oltre a scrivere, Tolstoj si interessa d'[[arte]] e di questioni politico-sociali, affronta ogni argomento con intento critico e per questo non viene ben visto dagli specialisti degli ambiti che vengano da lui attaccati. Nel [[1857]], per approfondire le proprie conoscenze, intraprende un viaggio nell'Europa occidentale: visita la [[Svizzera]], l'[[Italia]] (Torino, Ivrea) e la [[Francia]]. Incontra vari intellettuali e rimane particolarmente sconvolto dal potere assoluto degli uomini potenti, dall'emarginazione a cui vengono relegate notevoli fasce di popolazione e dalla facilità con cui le [[autorità]] comminano la pena di morte.
Oltre a scrivere, Tolstoj si interessa d'[[arte]] e di questioni politico-sociali, affronta ogni argomento con intento critico e per questo non viene ben visto dagli specialisti degli ambiti che vengano da lui attaccati. Nel [[1857]], per approfondire le proprie conoscenze, intraprende un viaggio nell'Europa occidentale: visita la [[Svizzera]], l'[[Italia]] (Torino, Ivrea) e la [[Francia]]. Incontra vari intellettuali e rimane particolarmente sconvolto dal potere assoluto degli uomini potenti, dall'emarginazione a cui vengono relegate notevoli fasce di popolazione e dalla facilità con cui le [[autorità]] comminano la pena di morte.
: «[...] ho visto a Parigi decapitare un uomo con la [[ghigliottina]], in presenza di migliaia di spettatori. Sapevo che si trattava di un pericoloso malfattore;... ma nel momento in cui la testa e il corpo si separarono e caddero diedi un grido e compresi, non con la mente, non con il cuore, ma con tutto il mio essere, che quelle razionalizzazioni che avevo sentito a proposito della pena di morte erano solo funesti spropositi e che, per quanto grande possa essere il numero delle persone riunite per commettere un assassinio e qualsiasi nome esse si diano, l'assassinio è il peccato più grave del mondo, e che davanti ai miei occhi veniva compiuto proprio questo peccato.» <ref>Lev Tolstoj, ''Che fare?'', Gabriele Mazzotta Editore, Milano, 1979, pp. 18-19 (traduzione di Luisa Capo).</ref>
: «[...] ho visto a Parigi decapitare un uomo con la [[ghigliottina]], in presenza di migliaia di spettatori. Sapevo che si trattava di un pericoloso malfattore;... ma nel momento in cui la testa e il corpo si separarono e caddero diedi un grido e compresi, non con la mente, non con il cuore, ma con tutto il mio essere, che quelle razionalizzazioni che avevo sentito a proposito della pena di morte erano solo funesti spropositi e che, per quanto grande possa essere il numero delle persone riunite per commettere un assassinio e qualsiasi nome esse si diano, l'assassinio è il peccato più grave del mondo, e che davanti ai miei occhi veniva compiuto proprio questo peccato.» <ref>Lev Tolstoj, ''Che fare?'', Gabriele Mazzotta Editore, 1979, pp. 18-19 (traduzione di Luisa Capo).</ref>


Nel luglio del [[1857]] rientra a Jàsnaja Poljàna, ha una relazione con una contadina che gli darà un figlio mai riconosciuto e si occupa delle questioni famigliari. Nel [[1860]] comincia ad elaborare il progetto di una società per l'istruzione popolare, dedicandosi nel contempo alla stesura di articoli a carattere [[Pedagogia|pedagogico]], il primo dei quali si intitola ''Osservazioni e materiali pedagogici''. [[File:Leo Tolstoi v kabinetie.05.1908.ws.jpg|left|thumb|300 px|Tolstoj nel suo studio ([[1908]])]] Intraprende un nuovo viaggio in [[Francia]] (incontra il fratello Nikolaj, malato di tisi, e lo assiste sino alla sua morte), in [[Italia]] (Firenze, Livorno, Napoli, Roma), a Londra, a Bruxelles ed in [[Germania]]. Durante il viaggio visita scuole, asili, conosce Lelewel e [[Pierre Joseph Proudhon|Proudhon]]; rientrato in [[Russia]], nell'aprile del [[1861]] consegna al ministro dell'Istruzione una richiesta di nulla osta per la pubblicazione di una rivista pedagogica intitolata «[[Jàsnaja Poljàna (rivista)|Jàsnaja Poljàna]]».  
Nel luglio del [[1857]] rientra a Jàsnaja Poljàna, ha una relazione con una contadina che gli darà un figlio mai riconosciuto e si occupa delle questioni famigliari. Nel [[1860]] comincia ad elaborare il progetto di una società per l'istruzione popolare, dedicandosi nel contempo alla stesura di articoli a carattere [[Pedagogia|pedagogico]], il primo dei quali si intitola ''Osservazioni e materiali pedagogici''. [[File:Leo Tolstoi v kabinetie.05.1908.ws.jpg|left|thumb|300 px|Tolstoj nel suo studio ([[1908]])]] Intraprende un nuovo viaggio in [[Francia]] (incontra il fratello Nikolaj, malato di tisi, e lo assiste sino alla sua morte), in [[Italia]] (Firenze, Livorno, Napoli, Roma), a Londra, a Bruxelles ed in [[Germania]]. Durante il viaggio visita scuole, asili, conosce Lelewel e [[Pierre Joseph Proudhon|Proudhon]]; rientrato in [[Russia]], nell'aprile del [[1861]] consegna al ministro dell'Istruzione una richiesta di nulla osta per la pubblicazione di una rivista pedagogica intitolata «[[Jàsnaja Poljàna (rivista)|Jàsnaja Poljàna]]».  
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Nel marzo del [[1883]] lo scrittore nomina la moglie quale unica amministratrice dei suoi beni, di modo che si senta prossimo alla condizione di nulla tenente. In ottobre riceve la visita di [[Vladimir Certkov]], un giovane ufficiale della Guardia Imperiale del quale diviene intimo amico. Studia [[Confucio]] e [[Lao Tze]], inoltre insieme allo stesso Certkov fonda una casa editrice popolare: «Posrednik» ([[1885]]), dove pubblica articoli e saggi (es. ''La Sonata Kreutzer'', 1887). Con sempre maggior impegno si dedica a lavori manuali in campagna affianco dei suoi contadini, nel frattempo si registrano le prime obiezioni al servizio militare in nome del tolstojanesimo e prendon forma le prime comunità tolstoiane, tutte ispirate agli insegnamenti [[Vangelo|evangelici]] di [[Gesù anarchico|Gesù]] – in particolare al ''Discorso della Montagna'' – secondo l'interpretazione data dall'[[Anarchismo cristiano|anarco-cristiano]] russo.  
Nel marzo del [[1883]] lo scrittore nomina la moglie quale unica amministratrice dei suoi beni, di modo che si senta prossimo alla condizione di nulla tenente. In ottobre riceve la visita di [[Vladimir Certkov]], un giovane ufficiale della Guardia Imperiale del quale diviene intimo amico. Studia [[Confucio]] e [[Lao Tze]], inoltre insieme allo stesso Certkov fonda una casa editrice popolare: «Posrednik» ([[1885]]), dove pubblica articoli e saggi (es. ''La Sonata Kreutzer'', 1887). Con sempre maggior impegno si dedica a lavori manuali in campagna affianco dei suoi contadini, nel frattempo si registrano le prime obiezioni al servizio militare in nome del tolstojanesimo e prendon forma le prime comunità tolstoiane, tutte ispirate agli insegnamenti [[Vangelo|evangelici]] di [[Gesù anarchico|Gesù]] – in particolare al ''Discorso della Montagna'' – secondo l'interpretazione data dall'[[Anarchismo cristiano|anarco-cristiano]] russo.  


Le comunità non nascono su spinta di Tolstoj ma di Certkov <ref name="SB">Cfr. Igor Sibaldi, ''Cronologia'', in Lev Tolstoj, ''Tutti i racconti'', volume primo, Mondadori, Milano, 2005.</ref>, lo scrittore russo rifiuterà sempre di parteciparvi, anche se questo non significava che le contrastasse. Darà infatti delle istruzioni di massima a coloro che volevano seguirne le idee: vivere tutti insieme, maschi e femmine in camere distinte, avere a disposizione una biblioteca, semplicità nel mangiare e nel vestire, dedicare tempo al lavoro manuale e vendere il superfluo per darne il ricavato ai poveri.  
Le comunità non nascono su spinta di Tolstoj ma di Certkov <ref name="SB">Cfr. Igor Sibaldi, ''Cronologia'', in Lev Tolstoj, ''Tutti i racconti'', volume primo, Mondadori, 2005.</ref>, lo scrittore russo rifiuterà sempre di parteciparvi, anche se questo non significava che le contrastasse. Darà infatti delle istruzioni di massima a coloro che volevano seguirne le idee: vivere tutti insieme, maschi e femmine in camere distinte, avere a disposizione una biblioteca, semplicità nel mangiare e nel vestire, dedicare tempo al lavoro manuale e vendere il superfluo per darne il ricavato ai poveri.  


A proposito degli incontri con i tolstoiani racconta la figlia dello scrittore:<br />
A proposito degli incontri con i tolstoiani racconta la figlia dello scrittore:<br />
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