Lev Tolstoj: differenze tra le versioni

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Una notte, tra il [[9 novembre|9]] e il [[10 novembre]] [[1910]], dopo aver trovato la moglie che frugava tra le sue carte alla ricerca del ''Diario'', Tolstoj decide di abbandonare la propria abitazione nonostante sia ammalato. Intraprende un viaggio in treno insieme al suo segretario con destinazione Samardino, dove vi abita una sorella.  Raggiunto dalla figlia Aleksandra, che era stata avvertita delle sue intenzioni tramite lettera, la sua idea sarebbe quella di fermarvisi definitivamente ma, temendo che sarebbe stato raggiunto dalla moglie, decide di raggiungere un'altra destinazione, probabilmente l'obiettivo è la [[Bulgaria]]. Insieme al fedele segretario e alla figlia, sale sul treno per Rostov; il [[14 novembre|14]] i tre scendono alla stazione di Astapovo, Tolstoj ha la polmonite e la febbre a 40° e non può proseguire il viaggio. Accorrono parenti, amici, curiosi e giornalisti per vederlo. Febbricitante, Tolstoj detta alla figlia [[Aleksandra Tolstaja|Aleksandra]] questi pensieri per il ''Diario'':
Una notte, tra il [[9 novembre|9]] e il [[10 novembre]] [[1910]], dopo aver trovato la moglie che frugava tra le sue carte alla ricerca del ''Diario'', Tolstoj decide di abbandonare la propria abitazione nonostante sia ammalato. Intraprende un viaggio in treno insieme al suo segretario con destinazione Samardino, dove vi abita una sorella.  Raggiunto dalla figlia Aleksandra, che era stata avvertita delle sue intenzioni tramite lettera, la sua idea sarebbe quella di fermarvisi definitivamente ma, temendo che sarebbe stato raggiunto dalla moglie, decide di raggiungere un'altra destinazione, probabilmente l'obiettivo è la [[Bulgaria]]. Insieme al fedele segretario e alla figlia, sale sul treno per Rostov; il [[14 novembre|14]] i tre scendono alla stazione di Astapovo, Tolstoj ha la polmonite e la febbre a 40° e non può proseguire il viaggio. Accorrono parenti, amici, curiosi e giornalisti per vederlo. Febbricitante, Tolstoj detta alla figlia [[Aleksandra Tolstaja|Aleksandra]] questi pensieri per il ''Diario'':


: «Dio è quell'infinito Tutto, di cui l'uomo diviene consapevole d'essere una parte finita. Esiste veramente soltanto Dio. L'uomo è una Sua manifestazione nella materia, nel tempo e nello spazio. Quanto più il manifestarsi di Dio nell'uomo (la vita) si unisce alle manifestazioni (alle vite) di altri esseri, tanto più egli esiste. L'unione di questa sua vita con le vite di altri esseri si attua mediante l'amore. Dio non è amore, ma quanto più grande è l'amore, tanto più l'uomo manifesta Dio, e tanto più esiste veramente.» <ref>Lev Tolstoj, citato in Igor Sibaldi, ''Cronologia'', in Lev Tolstoj, ''Tutti i racconti'', volume primo, Mondadori, Milano, 2005, pp. CXIX-CXX.</ref>
: «Dio è quell'infinito Tutto, di cui l'uomo diviene consapevole d'essere una parte finita. Esiste veramente soltanto Dio. L'uomo è una Sua manifestazione nella materia, nel tempo e nello spazio. Quanto più il manifestarsi di Dio nell'uomo (la vita) si unisce alle manifestazioni (alle vite) di altri esseri, tanto più egli esiste. L'unione di questa sua vita con le vite di altri esseri si attua mediante l'amore. Dio non è amore, ma quanto più grande è l'amore, tanto più l'uomo manifesta Dio, e tanto più esiste veramente.» <ref name="sib">Crf. Igor Sibaldi, ''Cronologia'', in Lev Tolstoj, ''Tutti i racconti'', volume primo, Mondadori, Milano, 2005.</ref>


Viene impedito alla moglie di avvicinarsi al capezzale se non quando lo scrittore perde conoscenza, il [[20 novembre]] [[1910]]. Quel giorno stesso, alle 6:05, Lev Tolstoj muore. Viene sepolto due giorni dopo, nei pressi della sua casa, in un angolo di un bosco. Secondo le sue ultime volontà, viene sepolto in cumulo di terra, senza croce, senza nome, in un luogo indicato da lui stesso e che gli ricordava l'amato fratello Nikolaj.
Viene impedito alla moglie di avvicinarsi al capezzale se non quando lo scrittore perde conoscenza, il [[20 novembre]] [[1910]]. Quel giorno stesso, alle 6:05, Lev Tolstoj muore. Viene sepolto due giorni dopo, nei pressi della sua casa, in un angolo di un bosco. Secondo le sue ultime volontà, viene sepolto in cumulo di terra, senza croce, senza nome, in un luogo indicato da lui stesso e che gli ricordava l'amato fratello Nikolaj.
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