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Il [[30 giugno]] è indetto lo [[sciopero generale]] dalle 14 alle 20, con corteo e manifestazione [[antifascismo|antifascista]]. È ancora Sandro Pertini che scrive nella presentazione del libro ''A Genova non si passa'', di Francesco Gandolfi (Edizioni Avanti!, [[1960]]): «È Genova che ha riaffermato come i valori della [[Gli anarchici e la resistenza antifascista|Resistenza]] costituiscano un patrimonio sacro, inalienabile della Nazione intera e che chiunque osasse calpestarli si troverebbe contro tutti gli uomini liberi, pronti a ristabilire l'antica unità al di sopra di ogni differenza ideologica e di ogni contrasto politico». | Il [[30 giugno]] è indetto lo [[sciopero generale]] dalle 14 alle 20, con corteo e manifestazione [[antifascismo|antifascista]]. È ancora Sandro Pertini che scrive nella presentazione del libro ''A Genova non si passa'', di Francesco Gandolfi (Edizioni Avanti!, [[1960]]): «È Genova che ha riaffermato come i valori della [[Gli anarchici e la resistenza antifascista|Resistenza]] costituiscano un patrimonio sacro, inalienabile della Nazione intera e che chiunque osasse calpestarli si troverebbe contro tutti gli uomini liberi, pronti a ristabilire l'antica unità al di sopra di ogni differenza ideologica e di ogni contrasto politico». | ||
Nelle foto della manifestazione si vedono sia politici che comandanti partigiani sfilare preceduti dai gonfaloni della città <ref>[https://www.bisceglia.eu/wp-content/uploads/2020/06/30giugno_03.jpg Foto della manifestazione] (Genova, piazza De Ferrari, sfilano i comandanti partigiani e i leader politici, al centro son posizionati Luigi Longo e Ferruccio Parri).</ref>. Gli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] vengono sconfitti in piazza De Ferrari e costretti alla fuga dalla enorme folla dei manifestanti, guidata da un gruppo di 5.000 fra operai metalmeccanici e portuali, che funge da "ariete", arrivando a disruggere i nidi di mitragliatrici ubicati dai [[poliziotti]] presso il cinema Augustus di via XX settembre. La [[polizia]] ed i carabinieri debbono lasciare la città in mano agli insorti, che prendono anche la prefettura, portandandosi dietro moltissimi feriti non da arma da fuoco ma da "arma" da lavoro. | Nelle foto della manifestazione si vedono sia politici che comandanti partigiani sfilare preceduti dai gonfaloni della città <ref>[https://www.bisceglia.eu/wp-content/uploads/2020/06/30giugno_03.jpg Foto della manifestazione] (Genova, piazza De Ferrari, sfilano i comandanti partigiani e i leader politici, al centro son posizionati Luigi Longo e Ferruccio Parri).</ref>. Gli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] vengono sconfitti in piazza De Ferrari e costretti alla fuga dalla enorme folla dei manifestanti, guidata da un gruppo di 5.000 fra operai metalmeccanici e portuali, che funge da "ariete", arrivando a disruggere i nidi di mitragliatrici ubicati dai [[poliziotti]] presso il cinema Augustus di via XX settembre <ref>[https://immaginidelnovecento.fondazionegramsci.org/photo/detail/IT-GRAMSCI-FT0001-0000196/i-fatti-genova-del-30-giugno-1960-7 Foto degli scontri]</ref>. La [[polizia]] ed i carabinieri debbono lasciare la città in mano agli insorti, che prendono anche la prefettura, portandandosi dietro moltissimi feriti non da arma da fuoco ma da "arma" da lavoro. | ||
==1961== | ==1961== |