L'anarchismo classico e i movimenti di liberazione nazionale: differenze tra le versioni

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Opposte sono le posizioni di [[Bakunin]] e quelle di [[Marx]] ed [[Engels]] sulla liberazione nazionale, in quanto entrambi i classici marxisti erano contro i movimenti indipendentisti o rivoluzionari nazionalisti, poiché essi credevano che il movimento rivoluzionario non potesse che svilupparsi nel contesto della produzione economica di cui solo la classe operaia può essere il motore, considerando per tanto che lo sviluppo delle forze produttive, così come l'estensione dell'interscambio economico - creati come necessità storica del [[socialismo]] - distruggono i particolarismi locali e nazionali e tendono a livellare lo sviluppo sociale.
Opposte sono le posizioni di [[Bakunin]] e quelle di [[Marx]] ed [[Engels]] sulla liberazione nazionale, in quanto entrambi i classici marxisti erano contro i movimenti indipendentisti o rivoluzionari nazionalisti, poiché essi credevano che il movimento rivoluzionario non potesse che svilupparsi nel contesto della produzione economica di cui solo la classe operaia può essere il motore, considerando per tanto che lo sviluppo delle forze produttive, così come l'estensione dell'interscambio economico - creati come necessità storica del [[socialismo]] - distruggono i particolarismi locali e nazionali e tendono a livellare lo sviluppo sociale.


In effetti, [[Marx]], rispondendo a [[Michail Bakunin | Bakunin]], che difendeva l'indipendenza dei cechi, slavi, polacchi, bulgari, rumeni, ecc., dichiarava al ''Neue Rheinische Zeitung'', nel [[1849]]: «Tutte queste piccole nazioni impotenti e fragili, devono in fin dei conti il riconoscimento a quelle che, secondo le necessità storiche, le integrano in alcuni imperi, permettendole così di partecipare allo sviluppo storico, al quale, se lasciati soli, non avrebbero in alcun modo preso parte. È evidente che questa cosa non si potrebbe realizzare senza schiacciare i "teneri germogli" (... ).»
In effetti, [[Marx]], rispondendo a [[Michail Bakunin | Bakunin]], che difendeva l'indipendenza dei cechi, slavi, polacchi, bulgari, rumeniecc., dichiarava al ''Neue Rheinische Zeitung'', nel [[1849]]: «Tutte queste piccole nazioni impotenti e fragili, devono in fin dei conti il riconoscimento a quelle che, secondo le necessità storiche, le integrano in alcuni imperi, permettendole così di partecipare allo sviluppo storico, al quale, se lasciati soli, non avrebbero in alcun modo preso parte. È evidente che questa cosa non si potrebbe realizzare senza schiacciare i "teneri germogli" (... ).»


In questo modo, al contrario di [[Bakunin | M. Bakunin]], K. [[Marx]] negava che le lotte nazionali degli oppressi contro gli Stati oppressori stranieri nel XIX secolo furono un fattore di emancipazione anticapitalista.
In questo modo, al contrario di [[Bakunin | M. Bakunin]], K. [[Marx]] negava che le lotte nazionali degli oppressi contro gli Stati oppressori stranieri nel XIX secolo furono un fattore di emancipazione anticapitalista.
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[[File:Kropotkin.jpg|right|250px|thumb|[[Pëtr Kropotkin]]]]
[[File:Kropotkin.jpg|right|250px|thumb|[[Pëtr Kropotkin]]]]
Dall'altra parte, [[Kropotkin|Pëtr Kropotkin]], un altro classico anarchico russo, scriveva a proposito della gravità della «questione irlandese» in una lettera indirizzata a [[Maria Korn]], l'[[11 maggio]] [[1897]]:  
Dall'altra parte, [[Kropotkin|Pëtr Kropotkin]], un altro classico anarchico russo, scriveva a proposito della gravità della «questione irlandese» in una lettera indirizzata a [[Maria Korn]], l'[[11 maggio]] [[1897]]:  
:«Mi sembra che il carattere puramente nazionalista dei movimenti di emancipazione nazionale sia inesistente. Ci sono sempre motivazioni economiche, o meglio, è la libertà e il rispetto dell'individuo che bisogna salvaguardare. Il nostro compito dovrebbe essere quello di evidenziare i problemi economici. Penso anche che, dopo aver lungamente riflettuto, che il fallimento dei movimenti nazionali in Polonia, Finlandia, Irlanda, ecc., risiedono nel problema economico. In Irlanda, la principale difficoltà deriva dal fatto che i capi del movimento, grandi proprietari terrieri, esattamente come quelli inglesi, svuotarono il movimento di liberazione nazionale del suo contenuto sociale. (...) Mi sembra che ciascuno di questi movimenti di liberazione nazionale ci riserva un compito importante: sollevare la questione nei loro aspetti economici e sociali, e questo parallelamente alla lotta contro l'oppressione straniera. (...) In tutti i luoghi in cui l'uomo si ribella all'oppressione individuale, economica, statale, religiosa e soprattutto nazionale, il nostro dovere è quello di stare al suo fianco ».
:«Mi sembra che il carattere puramente nazionalista dei movimenti di emancipazione nazionale sia inesistente. Ci sono sempre motivazioni economiche, o meglio, è la libertà e il rispetto dell'individuo che bisogna salvaguardare. Il nostro compito dovrebbe essere quello di evidenziare i problemi economici. Penso anche che, dopo aver lungamente riflettuto, che il fallimento dei movimenti nazionali in Polonia, Finlandia, Irlandaecc., risiedono nel problema economico. In Irlanda, la principale difficoltà deriva dal fatto che i capi del movimento, grandi proprietari terrieri, esattamente come quelli inglesi, svuotarono il movimento di liberazione nazionale del suo contenuto sociale. (...) Mi sembra che ciascuno di questi movimenti di liberazione nazionale ci riserva un compito importante: sollevare la questione nei loro aspetti economici e sociali, e questo parallelamente alla lotta contro l'oppressione straniera. (...) In tutti i luoghi in cui l'uomo si ribella all'oppressione individuale, economica, statale, religiosa e soprattutto nazionale, il nostro dovere è quello di stare al suo fianco ».


In questo testo è chiaramente manifesto l'atteggiamento di [[Kropotkin]] di fronte all'oppressione nazionale e ai movimenti di liberazione nazionale.
In questo testo è chiaramente manifesto l'atteggiamento di [[Kropotkin]] di fronte all'oppressione nazionale e ai movimenti di liberazione nazionale.
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