Maurice Joyeux: differenze tra le versioni

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'''Maurice Joyeux''' (Parigi, [[29 gennaio]] [[1910]] - Parigi, [[9 dicembre]] [[1991]]) è stato uno scrittore e un anarchico francese. Dapprima meccanico, poi come libraio, fu una figura di spicco nel movimento libertario francese.  
'''Maurice Joyeux''' (Parigi, [[29 gennaio]] [[1910]] - Parigi, [[9 dicembre]] [[1991]]) è stato uno scrittore e un anarchico francese. Dapprima meccanico, poi come libraio, fu una figura di spicco nel movimento libertario francese.  


Attivista [[anarco-sindacalista]] alla [[CGTU]], poi alla [[Force Ouvrière]], ricostituì due volte la Federazione Anarchica: dopo la Seconda Guerra Mondiale e nel [[1953]].
Attivista [[anarco-sindacalista]] alla [[CGTU]], poi alla [[Force Ouvrière]], ricostituì due volte la [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]]: dopo la Seconda Guerra Mondiale e nel [[1953]].


== Biografia ==
== Biografia ==
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=== Sindacalista e renitente ===
=== Sindacalista e renitente ===
Il suo primo contatto con l'anarchismo ha luogo nel [[1927]], durante la campagna per [[Sacco e Vanzetti]]. Milita all'interno della [[CGTU]] e si impegna con il Comitato dei disoccupati, di cui diventa segretario. Arrestato il [[16 febbraio]] [[1933]], in seguito all'occupazione e al saccheggio del consolato polacco a Levallois-Perret (Senna) per protestare contro la morte di un lavoratore polacco in una baracca in cui i ratti gli avevano mangiato metà di un braccio, è incarcerato nella prigione della Santé. Il [[12 aprile]] compare davanti alla 13a Camera correttiva, che lo ha condanna a tre mesi di prigione e a una multa di 25 franchi per rottura di recinzioni, violazione di domicilio e vagabondaggio. Racconterà questo periodo nel libro «Le Consulat polonais».
Il suo primo contatto con l'anarchismo ha luogo nel [[1927]], durante la campagna per [[Sacco e Vanzetti]]. Milita all'interno della [[CGTU]] e si impegna con il Comitato dei disoccupati, di cui diventa segretario. Arrestato il [[16 febbraio]] [[1933]], in seguito all'occupazione e al saccheggio del consolato polacco a Levallois-Perret (Senna) per protestare contro la morte di un lavoratore polacco in una baracca in cui i ratti gli avevano mangiato metà di un braccio, è incarcerato nella prigione della Santé. Il [[12 aprile]] compare davanti alla 13a Camera correttiva, che lo ha condanna a tre mesi di prigione e a una multa di 25 franchi per rottura di recinzioni, violazione di domicilio e vagabondaggio. Racconterà questo periodo nel libro «Le Consulat polonais».
Nel [[1935]], quando rifiuta di diventare un membro del Partito Comunista, viene escluso dalla [[CGTU]] dalla guida del Comitato dei disoccupati. Si unisce, quindi, all'Unione Anarchica (''[[Union anarchiste]]'') ed è condannato a sei mesi di prigione per violenza contro agenti. Nel [[1936]], partecipa alle occupazioni di fabbrica ed anima il Fronte rivoluzionario. Nel [[1938]], trascorre altri sei mesi in prigione per violenze. Renitente dopo l'entrata in guerra della Francia ([[3 settembre]] [[1939]]), Joyeux viene arrestato nel [[1940]], condannato a 5 anni di reclusione e incarcerato nella prigione di Montluc, dalla quale evade dopo aver fomentato un'insubordinazione; tuttavia, viene ripreso e liberato solo nel [[1944]]. Questa vicenda sarà l'argomento del libro «Mutinerie à Montluc», pubblicato nel [[1971]].
Nel [[1935]], quando rifiuta di diventare un membro del Partito Comunista, viene escluso dalla [[CGTU]] dalla guida del Comitato dei disoccupati. Si unisce, quindi, all'Unione Anarchica (''[[Union anarchiste]]'') ed è condannato a sei mesi di prigione per violenza contro agenti. Nel [[1936]], partecipa alle occupazioni di fabbrica ed anima il Fronte rivoluzionario. Nel [[1938]], trascorre altri sei mesi in prigione per violenze. Renitente dopo l'entrata in guerra della Francia ([[3 settembre]] [[1939]]), Joyeux viene arrestato nel [[1940]], condannato a 5 anni di reclusione e incarcerato nella prigione di Montluc, dalla quale evade dopo aver fomentato un'insubordinazione; tuttavia, viene ripreso e liberato solo nel [[1944]]. Questa vicenda sarà l'argomento del libro «Mutinerie à Montluc», pubblicato nel [[1971]].
 
=== Ricostituzione della Federazione Anarchica ===
Dopo la seconda guerra mondiale, è tra i fondatori della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]], insieme a [[Robert Joulin]], [[Henri Bouyé]], [[Georges Fontenis]], [[Suzy Chevet]], [[Renée Lamberet]], [[Georges Vincey]], [[Aristide Lapeyre|Aristide]] e [[Paul Lapeyre]], [[Maurice Fayolle]], [[Maurice Laisant]], [[Giliane Berneri]], [[Solange Dumont]], [[Roger Caron]], [[Henri Oriol]] e [[Paul Chery]]. Assume la direzione del quotidiano «[[Le Libertaire]]» dal [[21 agosto]] [[1947]] al [[5 agosto]] [[1949]]. Per un articolo apparso sul giornale il [[3 aprile]] [[1947]] e intitolato «Preparazione militare» («Préparation militaire»), viene condannato, il [[17 febbraio]] [[1948]], a una multa di 5.000 franchi dalla 17a Camera correttiva. Il [[4 novembre]] [[1950]] riceve un'altra condanna per "apologia di omicidio" (conseguente ad un articolo pubblicato su «[[Le Libertaire]]» del [[17 febbraio]]), con una multa di 40.000 franchi. Dal [[1948]] milita attivamente nel sindacato [[CGT-FO]]. Poco dopo, apre una libreria a Parigi: «Le Château des brouillards». Nel [[1953]] ha luogo la scissione della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]]: [[Georges Fontenis]] crea l'[[Organisation Pensée Bataille]] ([[OPB]]) (OPB), un'organizzazione clandestina all'interno della federazione, e provoca la rottura di quest'ultima in diverse organizzazioni, tra cui la [[Fédération communiste libertaire]] ([[FCL]]).
 
[[Anarchico-sindacalista]] e anti-marxista convinto, partecipa alla ricostruzione della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]] attorno a un nuovo giornale, «[[Le Monde libertaire]]», e alla sua libreria, «Publico». I principi di base della nuova FA vengono scritti per riunire il maggior numero di anarchici, combinando tutte le tendenze. Una scommessa difficile da tenere, perché è costretto a scendere a compromessi con gli anarchici individualisti. Il risultato è un meccanismo di funzionamento che giudica «impossibile»: unanime processo decisionale, ogni membro della FA ha il diritto di veto su qualsiasi orientamento della FA. Nel settembre [[1960]] è tra i firmatari del «Manifesto dei 121» («Manifeste des 121»), intitolato «Dichiarazione sul diritto di non partecipare alla guerra in Algeria».
Nel maggio [[1968]], con la sua compagna, [[Suzy Chevet]] ([[1905]]-[[1972]]) e il «Gruppo Louise Michel», crea «[[La Rue]]», un giornale di espressione culturale libertaria di cui furono pubblicati 87 numeri, dal [[1968]] al [[1987]]. Nel [[1981]], Joyeux è il primo ospite di «[[Radio Libertaire]]», radio libera della [[Fédération anarchiste|Federazione Anarchica]] di Parigi. Nella sua vita Joyeux è stato amico di [[André Breton]], [[Albert Camus]], [[Georges Brassens]] e [[Léo Ferré]].


[[Categoria:Anarchici|Joyeux, Maurice]]
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[[Categoria:Anarchici francesi|Joyeux, Maurice]]
[[Categoria:Anarchici francesi|Joyeux, Maurice]]
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