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Inutile sottolineare che dopo la guerra molti di questi paesi furono socialmente distrutti, Grenada, per esempio, divenne uno dei principali centri di riciclaggio dei narcodollari. «Anche il Nicaragua, dopo la vittoria di Washington nelle elezioni del 1990, è diventato un crocevia per la droga diretta verso il mercato americano». Stesso schema è stato utilizzato anche in Somalia, che ha subito diverse e violente ingerenze militari occidentali (guidate dagli USA), tra cui la fallimentare missione militare pseudo-umanitaria denominata ''Operazione Restore Hope'' ([[3 dicembre]] [[1992]]-[[4 maggio]] [[1993]]), «dove le milizie filo-statunitensi, in questi giorni, hanno sostenuto una battaglia contro le milizie "islamiche" per disputarsi il controllo dell'aeroporto di Dainile a Mogadiscio, e quindi del traffico di droga che passa per quell'aeroporto». <ref>[http://www.comidad.org/commentario2006/031commentario.html Articolo del Comidad]</ref> | Inutile sottolineare che dopo la guerra molti di questi paesi furono socialmente distrutti, Grenada, per esempio, divenne uno dei principali centri di riciclaggio dei narcodollari. «Anche il Nicaragua, dopo la vittoria di Washington nelle elezioni del 1990, è diventato un crocevia per la droga diretta verso il mercato americano». Stesso schema è stato utilizzato anche in Somalia, che ha subito diverse e violente ingerenze militari occidentali (guidate dagli USA), tra cui la fallimentare missione militare pseudo-umanitaria denominata ''Operazione Restore Hope'' ([[3 dicembre]] [[1992]]-[[4 maggio]] [[1993]]), «dove le milizie filo-statunitensi, in questi giorni, hanno sostenuto una battaglia contro le milizie "islamiche" per disputarsi il controllo dell'aeroporto di Dainile a Mogadiscio, e quindi del traffico di droga che passa per quell'aeroporto». <ref>[http://www.comidad.org/commentario2006/031commentario.html Articolo del Comidad]</ref> | ||
Molto interessanti furono anche le dichiarazioni del pentito di mafia Francesco Marino Mannoia, il quale dichiarò ai giudici americani che Cosa Nostra utilizzava la base Nato di Sigonella per spedire ingenti quantitativi di eroina dalla Sicilia verso gli Stati Uniti. Secondo il pentito, «tra il [[1979]] ed il [[1980]] furono spedite diverse "partite" di eroina, raffinata dallo stesso Marino Mannoia per conto della "famiglia" di Santa Maria di Gesù, che faceva capo ai fratelli Stefano e Giovanni Bontade, e di altri boss, come Antonino Grado e Francesco Mafara.»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/18/dalla-base-nato-di-sigonella-la-mafia.html Dalla Base Nato di Sigonella la mafia spediva droga in USA]</ref> | Molto interessanti furono anche le dichiarazioni del pentito di mafia Francesco Marino Mannoia, il quale dichiarò ai giudici americani che Cosa Nostra utilizzava la base Nato di Sigonella per spedire ingenti quantitativi di eroina dalla Sicilia verso gli Stati Uniti. Secondo il pentito, «tra il [[1979]] ed il [[1980]] furono spedite diverse "partite" di eroina, raffinata dallo stesso Marino Mannoia per conto della "famiglia" di Santa Maria di Gesù, che faceva capo ai fratelli Stefano e Giovanni Bontade, e di altri boss, come Antonino Grado e Francesco Mafara.» <ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/18/dalla-base-nato-di-sigonella-la-mafia.html Dalla Base Nato di Sigonella la mafia spediva droga in USA]</ref> | ||
::: I due paragrafi seguenti trattano nello specifico altri due casi (Afghanistan e Kosovo) che mostrano ancora una volta le relazioni inequivocabili esistenti tra spaccio di droga e [[militarismo]]. | ::: I due paragrafi seguenti trattano nello specifico altri due casi (Afghanistan e Kosovo) che mostrano ancora una volta le relazioni inequivocabili esistenti tra spaccio di droga e [[militarismo]]. | ||
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91 dei 193 paesi dell'ONU (tra cui 22 dell'Unione europea, [[Stati Uniti]], [[Francia]] e [[Regno Unito]], tutti membri permanenti del consiglio di sicurezza con diritto di veto) ne riconoscono l'indipendenza; al contrario, atri 51 stati membri (tra cui [[Russia]] e [[Cina]], entrambi membri permanenti del consiglio di sicurezza con diritto di veto) si rifiutano accettarne la separazione dalla [[Serbia]]. | 91 dei 193 paesi dell'ONU (tra cui 22 dell'Unione europea, [[Stati Uniti]], [[Francia]] e [[Regno Unito]], tutti membri permanenti del consiglio di sicurezza con diritto di veto) ne riconoscono l'indipendenza; al contrario, atri 51 stati membri (tra cui [[Russia]] e [[Cina]], entrambi membri permanenti del consiglio di sicurezza con diritto di veto) si rifiutano accettarne la separazione dalla [[Serbia]]. | ||
La storia recente del Kosovo è legata al conflitto del [[1999]], quando diverse forze internazionali (tra cui l'[[Italia]]) intervennero in armi per proteggere la componente albanese del Kosovo, che sarebbe stata presa di mira dal [[governo]] di Belgrado, e sostenere i guerriglieri dell'[[UCK]] (Esercito di liberazione del Kosovo). Ufficialmente la guerra fu un intervento umanitario, ma in realtà oggi è risaputo che «i leader di etnia albanese dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) erano responsabili dei traffici di organi umani alla fine degli anni novanta»<ref>[http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/380073 "Traffico di organi umani". Bufera sul governo del Kosovo]</ref>. Inoltre i boss della droga kosovari parteciparono attivamente alle trattative prima della guerra ed ai negoziati francesi di Rambouillet (febbraio 1999) fu delegato <ref>Nel suo ''La televisione va alla guerra'' (ed. RAI-ERI), Ennio Ramondino racconta che fu trovata una notevole quantità di "polvere bianca" nel bagaglio di uno dei delegati kosovari dell'UCK a Rambouillet. </ref>, in qualità di leader dei kosovari albanesi, colui che veniva definito dagli occidentali la «voce della ragione» all'interno del UÇK: [[Hashim Thaci]]. In realtà Thaci, diventato primo ministro del paese con le elezioni di fine [[2007]], è un personaggio ambiguo, accusato più volte di essere coinvolto in traffici di armi e droga: | La storia recente del Kosovo è legata al conflitto del [[1999]], quando diverse forze internazionali (tra cui l'[[Italia]]) intervennero in armi per proteggere la componente albanese del Kosovo, che sarebbe stata presa di mira dal [[governo]] di Belgrado, e sostenere i guerriglieri dell'[[UCK]] (Esercito di liberazione del Kosovo). Ufficialmente la guerra fu un intervento umanitario, ma in realtà oggi è risaputo che «i leader di etnia albanese dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) erano responsabili dei traffici di organi umani alla fine degli anni novanta» <ref>[http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/380073 "Traffico di organi umani". Bufera sul governo del Kosovo]</ref>. Inoltre i boss della droga kosovari parteciparono attivamente alle trattative prima della guerra ed ai negoziati francesi di Rambouillet (febbraio 1999) fu delegato <ref>Nel suo ''La televisione va alla guerra'' (ed. RAI-ERI), Ennio Ramondino racconta che fu trovata una notevole quantità di "polvere bianca" nel bagaglio di uno dei delegati kosovari dell'UCK a Rambouillet. </ref>, in qualità di leader dei kosovari albanesi, colui che veniva definito dagli occidentali la «voce della ragione» all'interno del UÇK: [[Hashim Thaci]]. In realtà Thaci, diventato primo ministro del paese con le elezioni di fine [[2007]], è un personaggio ambiguo, accusato più volte di essere coinvolto in traffici di armi e droga: | ||
:«Il capo del governo del Kosovo - anticipano il Guardian e la Bbc - viene indicato come il boss di un racket che ha iniziato le sue attività criminali nel corso della guerra del Kosovo proseguendole nel decennio successivo. Il rapporto, che conclude due anni di indagini e cita fra le sue fonti l'Fbi e altri servizi di intelligence, scrive che Thaci ha esercitato un "controllo violento" nell'ultimo decennio sul commercio di eroina» <ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo498267.shtml Kosovo, "premier Thaci boss mafioso"]</ref>. | :«Il capo del governo del Kosovo - anticipano il Guardian e la Bbc - viene indicato come il boss di un racket che ha iniziato le sue attività criminali nel corso della guerra del Kosovo proseguendole nel decennio successivo. Il rapporto, che conclude due anni di indagini e cita fra le sue fonti l'Fbi e altri servizi di intelligence, scrive che Thaci ha esercitato un "controllo violento" nell'ultimo decennio sul commercio di eroina» <ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo498267.shtml Kosovo, "premier Thaci boss mafioso"]</ref>. | ||
Durante il periodo nel quale fu a capo dell'[[UÇK]], egli è ritenuto responsabile - secondo quanto riporta il ''Washington Times'' - d'aver finanziato l'organizzazione attraverso il controllo di del traffico di eroina e cocaina verso l'Europa occidentale. <ref>"KLA finances fight with heroin sales Terror group is linked to crime network"; Jerry Seper. Washington Times. Washington, D.C.: May 3, 1999. pg. A.1</ref> Un'inchiesta coordinata da Dick Marty per il Consiglio d'Europa e svoltasi tra il [[2008]] e il [[2010]], ha identificato nel primo ministro kosovaro un criminale implicato nel contrabbando di armi, auto rubate, petrolio ed esseri umani (prostituzione e traffico d'organi), accusandolo inoltre di essere in connessione con altre organizzazioni malavitose internazionali. <ref>[http://www.axisglobe.com/article.asp?article=561 Articolo]</ref> | Durante il periodo nel quale fu a capo dell'[[UÇK]], egli è ritenuto responsabile - secondo quanto riporta il ''Washington Times'' - d'aver finanziato l'organizzazione attraverso il controllo di del traffico di eroina e cocaina verso l'Europa occidentale. <ref>"KLA finances fight with heroin sales Terror group is linked to crime network"; Jerry Seper. Washington Times. Washington, D.C.: May 3, 1999. pg. A.1</ref> Un'inchiesta coordinata da Dick Marty per il Consiglio d'Europa e svoltasi tra il [[2008]] e il [[2010]], ha identificato nel primo ministro kosovaro un criminale implicato nel contrabbando di armi, auto rubate, petrolio ed esseri umani (prostituzione e traffico d'organi), accusandolo inoltre di essere in connessione con altre organizzazioni malavitose internazionali. <ref>[http://www.axisglobe.com/article.asp?article=561 Articolo]</ref> |