Colonna Durruti: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m
Sostituzione testo - "pag " con "pag. "
Nessun oggetto della modifica
m (Sostituzione testo - "pag " con "pag. ")
Riga 25: Riga 25:
La "Durruti" si distinse dalle altre colonne in quanto in essa spiccava la figura di [[Buenaventura Durruti]], il quale esercitava sostanzialmente una funzione di comando grazie allo straordinario carisma esercitato sugli altri miliziani. Riguardo al problema della disciplina, Durruti si adoperò affinché i miliziani sviluppassero piena consapevolezza dell'importantissimo compito da loro esercitato sia nell'ambito della lotta al franchismo che in quello dell'instaurazione del [[comunismo libertario]]:
La "Durruti" si distinse dalle altre colonne in quanto in essa spiccava la figura di [[Buenaventura Durruti]], il quale esercitava sostanzialmente una funzione di comando grazie allo straordinario carisma esercitato sugli altri miliziani. Riguardo al problema della disciplina, Durruti si adoperò affinché i miliziani sviluppassero piena consapevolezza dell'importantissimo compito da loro esercitato sia nell'ambito della lotta al franchismo che in quello dell'instaurazione del [[comunismo libertario]]:


: «Avere disciplina per me non significa nient'altro che badare alla propria responsabilità  ed a quella degli altri. Sono contro ogni disciplina da caserma; conduce soltanto alla brutalizzazione, all'odio, a funzionari privi di coscienza. Ma tanto meno voglio qui parlare di una libertà  malintesa, come la pretendono i vigliacchi, per rendersi facile la vita. Nella nostra organizzazione, la CNT, prevale una retta comprensione della disciplina; e ad essa dobbiamo il fatto che gli anarchici rispettano le decisioni dei compagni ai quali hanno conferito la propria fiducia. In tempo di guerra occorre obbedire ai delegati eletti, altrimenti qualsiasi operazione è condannata al fallimento. Se gli uomini non sono d'accordo con loro, nelle riunioni devono deporre i propri rappresentanti a sostituirli.» <ref>Hans Magnus Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 235</ref>
: «Avere disciplina per me non significa nient'altro che badare alla propria responsabilità  ed a quella degli altri. Sono contro ogni disciplina da caserma; conduce soltanto alla brutalizzazione, all'odio, a funzionari privi di coscienza. Ma tanto meno voglio qui parlare di una libertà  malintesa, come la pretendono i vigliacchi, per rendersi facile la vita. Nella nostra organizzazione, la CNT, prevale una retta comprensione della disciplina; e ad essa dobbiamo il fatto che gli anarchici rispettano le decisioni dei compagni ai quali hanno conferito la propria fiducia. In tempo di guerra occorre obbedire ai delegati eletti, altrimenti qualsiasi operazione è condannata al fallimento. Se gli uomini non sono d'accordo con loro, nelle riunioni devono deporre i propri rappresentanti a sostituirli.» <ref>Hans Magnus Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 235</ref>


Il decreto di militarizzazione ([[28 settembre|28]], [[30 settembre]], [[4 ottobre]]) voluto dal governo catalano (in cui vi erano alcuni ministri anarchici!) delle [[milizie anarchiche|milizie]], subito dopo lo scioglimento del [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste di Catalogna]] (CCMA), fu di fatto accettato, volente o nolente, dalla [[CNT spagnola|CNT]], trasformando la Colonna Durruti nella 26a Divisione dell'esercito popolare.
Il decreto di militarizzazione ([[28 settembre|28]], [[30 settembre]], [[4 ottobre]]) voluto dal governo catalano (in cui vi erano alcuni ministri anarchici!) delle [[milizie anarchiche|milizie]], subito dopo lo scioglimento del [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste di Catalogna]] (CCMA), fu di fatto accettato, volente o nolente, dalla [[CNT spagnola|CNT]], trasformando la Colonna Durruti nella 26a Divisione dell'esercito popolare.
Riga 39: Riga 39:
Vittoria dopo vittoria nei paesi attraversati dalla Colonna Durruti, i miliziani compresero che non bisognava soltanto sconfiggere i [[Francisco Franco|franchisti]] ma anche porre le basi per la [[rivoluzione sociale]], per questo invitarono i contadini ad impossessarsi delle terre e a ridistribuirle egualitariamente. Da parte loro i contadini fornirono appoggio di sussistenza e logistico ai combattenti della colonna <ref name="ken">Tale tematica è ben illustrata nel film [[Tierra y Libertad (film)|Terrà  e Libertà]] di [[Ken Loach]]</ref>. Non di rado i miliziani della "Durruti" dovettero convincere i contadini a non unirsi a loro ma a restare nelle loro terre per mettere in atto la collettivizzazione agricola. La Durruti quindi agì non solo militarmente ma anche politicamente e socialmente, contrariamente agli stalinisti che invece ostacolarono questi progetti, ritenendo che si dovesse pensare esclusivamente alla lotta militare.  
Vittoria dopo vittoria nei paesi attraversati dalla Colonna Durruti, i miliziani compresero che non bisognava soltanto sconfiggere i [[Francisco Franco|franchisti]] ma anche porre le basi per la [[rivoluzione sociale]], per questo invitarono i contadini ad impossessarsi delle terre e a ridistribuirle egualitariamente. Da parte loro i contadini fornirono appoggio di sussistenza e logistico ai combattenti della colonna <ref name="ken">Tale tematica è ben illustrata nel film [[Tierra y Libertad (film)|Terrà  e Libertà]] di [[Ken Loach]]</ref>. Non di rado i miliziani della "Durruti" dovettero convincere i contadini a non unirsi a loro ma a restare nelle loro terre per mettere in atto la collettivizzazione agricola. La Durruti quindi agì non solo militarmente ma anche politicamente e socialmente, contrariamente agli stalinisti che invece ostacolarono questi progetti, ritenendo che si dovesse pensare esclusivamente alla lotta militare.  


: «La mia gente ha tutto ciò di cui ha bisogno, e quando viene il momento è meravigliosa. Con ciò non voglio dire che la milizia si sia trasformata in una pura macchina da guerra. No. Sanno perfettamente perché e per che cosa combattono. Si sentono rivoluzionari. Ciò che li induce alla lotta non sono vuote parole né leggi che promettano questo o quello. Per loro si tratta della conquista del paese, delle fabbriche, dei mezzi di trasporto, del pane e di una nuova cultura. Sanno che il loro futuro dipende dalla nostra vittoria. Noi facciamo la guerra e, nello stesso tempo, facciamo la rivoluzione. Questo è ciò che, secondo la mia opinione, le circostanze esigono da noi. Le norme rivoluzionarie, che riguardano tutto il popolo, non vengono adottate soltanto nelle retrovie, per Barcellona, valgono anche in primissima linea. In ogni villaggio che conquistiamo viene rivoluzionata, immediatamente, la vita quotidiana.» ([[Buenaventura Durruti]] <ref>Hans Magnus Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 234</ref>)
: «La mia gente ha tutto ciò di cui ha bisogno, e quando viene il momento è meravigliosa. Con ciò non voglio dire che la milizia si sia trasformata in una pura macchina da guerra. No. Sanno perfettamente perché e per che cosa combattono. Si sentono rivoluzionari. Ciò che li induce alla lotta non sono vuote parole né leggi che promettano questo o quello. Per loro si tratta della conquista del paese, delle fabbriche, dei mezzi di trasporto, del pane e di una nuova cultura. Sanno che il loro futuro dipende dalla nostra vittoria. Noi facciamo la guerra e, nello stesso tempo, facciamo la rivoluzione. Questo è ciò che, secondo la mia opinione, le circostanze esigono da noi. Le norme rivoluzionarie, che riguardano tutto il popolo, non vengono adottate soltanto nelle retrovie, per Barcellona, valgono anche in primissima linea. In ogni villaggio che conquistiamo viene rivoluzionata, immediatamente, la vita quotidiana.» ([[Buenaventura Durruti]] <ref>Hans Magnus Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 234</ref>)


Il problema più rilevante fu la mancanza di armi, nonostante gli operai di Barcellona si fossero dati da fare per produrre con metodi artigianali munizioni ed armamenti. Si sopperiva a tale carenza, almeno in parte, con l'uso dell'esplosivo largamente impiegato dai minatori, soprattutto nelle [[Asturie]] <ref name="orwell">[[George Orwell]], miliziano di una Colonna del [[POUM]] sul fronte aragonese descrisse con cruda realtà  il problema della cronica mancanza di approvvigionamento di armi, mentre [[Ken Loach]], nel suo film, ascrive questa mancanza di materiale bellico al contrasto fra formazioni libertarie e comuniste non filomoscovite con quelle staliniste all'interno del fronte antifascista.</ref>. Non a caso dopo ''[[La Retirada]]'' le [[autorità]] francesi, consce che molti militanti [[antifascismo|antifascisti]] rifugiatisi in [[Francia]] erano addestrati all'utilizzo di esplosivi, provvidero a rinchiuderli in campi di massima sicurezza.
Il problema più rilevante fu la mancanza di armi, nonostante gli operai di Barcellona si fossero dati da fare per produrre con metodi artigianali munizioni ed armamenti. Si sopperiva a tale carenza, almeno in parte, con l'uso dell'esplosivo largamente impiegato dai minatori, soprattutto nelle [[Asturie]] <ref name="orwell">[[George Orwell]], miliziano di una Colonna del [[POUM]] sul fronte aragonese descrisse con cruda realtà  il problema della cronica mancanza di approvvigionamento di armi, mentre [[Ken Loach]], nel suo film, ascrive questa mancanza di materiale bellico al contrasto fra formazioni libertarie e comuniste non filomoscovite con quelle staliniste all'interno del fronte antifascista.</ref>. Non a caso dopo ''[[La Retirada]]'' le [[autorità]] francesi, consce che molti militanti [[antifascismo|antifascisti]] rifugiatisi in [[Francia]] erano addestrati all'utilizzo di esplosivi, provvidero a rinchiuderli in campi di massima sicurezza.
64 364

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione