Anarchici e Resistenza: differenze tra le versioni

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« Essendo il fascismo il primo caposaldo da demolire e ogni colpo da chiunque tirato sarebbe sempre desiderato, in questa azione ci troveremo gomito a gomito con l'arma in pugno anche con quegli elementi le cui finalità  sono in contrasto con le nostre o sono indefinite [...] Ma, caduto il primo caposaldo, cioè il fascismo, ogni corrente rivoluzionaria avanzerà  le proprie rivendicazioni [...] Perciò nostro preciso compito crediamo sia questo: lavorare contro il fascismo sì, con chiunque: ma esigere da chiunque il diritto all'affermazione dei nostri sacrosanti principi libertari ».
« Essendo il fascismo il primo caposaldo da demolire e ogni colpo da chiunque tirato sarebbe sempre desiderato, in questa azione ci troveremo gomito a gomito con l'arma in pugno anche con quegli elementi le cui finalità  sono in contrasto con le nostre o sono indefinite [...] Ma, caduto il primo caposaldo, cioè il fascismo, ogni corrente rivoluzionaria avanzerà  le proprie rivendicazioni [...] Perciò nostro preciso compito crediamo sia questo: lavorare contro il fascismo sì, con chiunque: ma esigere da chiunque il diritto all'affermazione dei nostri sacrosanti principi libertari ».


Risulta chiaro fin da subito come gli intenti della lotta siano fermamente rivoluzionari, ma anche come si tenga in considerazione e facilmente si preveda che molti fra i possibili compagni di strada dell'oggi potranno domani mutarsi in avversari. Per questo stesso periodo, le fonti di polizia riferiscono che da parte di anarchici non meglio precisati, residenti in Piemonte, in Lombardia e nelle Marche, viene fondato un movimento antimilitarista denominato "Perdere per vincere", dedito alla diffusione di stampa clandestina e sovvenzionato dal noto Luigi Bertoni <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/256/48.htm Luigi Bertoni soprannominato il santo]</ref> di Ginevra.<ref>[http://www.ossimoro.it/resistenza.htm Resistenza e Guerra sociale di G. Sacchetti]</ref>
Risulta chiaro fin da subito come gli intenti della lotta siano fermamente rivoluzionari, ma anche come si tenga in considerazione e facilmente si preveda che molti fra i possibili compagni di strada dell'oggi potranno domani mutarsi in avversari. Per questo stesso periodo, le fonti di polizia riferiscono che da parte di anarchici non meglio precisati, residenti in Piemonte, in Lombardia e nelle Marche, viene fondato un movimento antimilitarista denominato "Perdere per vincere", dedito alla diffusione di stampa clandestina e sovvenzionato dal noto Luigi Bertoni <ref>[http://www.arivista.org/?nr=256&pag=48.htm Luigi Bertoni soprannominato il santo]</ref> di Ginevra.<ref>[http://www.ossimoro.it/resistenza.htm Resistenza e Guerra sociale di G. Sacchetti]</ref>


[[Image:Emilio canzi.jpg|thumb|250 px|[[Emilio Canzi]], anarchico piacentino]]
[[Image:Emilio canzi.jpg|thumb|250 px|[[Emilio Canzi]], anarchico piacentino]]
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