Anarchici e Resistenza: differenze tra le versioni

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*[[Comunisti]] - numero: 1.300; percentuale: 67%
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*[[Socialisti]] - numero: 225; percentuale: 11%
*[[Socialisti]] - numero: 225; percentuale: 11%
*[[Giustizia e Libertà ]] con [[Repubblicani]] - numero: 95; percentuale: 5%.
*[[Giustizia e Libertà]] con [[Repubblicani]] - numero: 95; percentuale: 5%.


Tali numeri riportati meccanicamente al numero globale forniscono circa:
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*Comunisti 2.271
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*Socialisti 384
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*[[Giustizia e Libertà ]] e [[Republicani]] 167
*[[Giustizia e Libertà]] e [[Republicani]] 167


mentre per il censimento degli internati che si sono potuti reperire, risultano:
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La colonia anarchica numericamente seconda come grandezza nell'isola, con la presenza di diverse centinaia di miliziani, indice un'assemblea plenaria cercando di riunire i compagni della sinistra nella stessa ottica di unità  di [[antifascismo|lotta antifascista]] precedente al [[Fascismo|fascismo]], ma ormai il periodo storico è diverso e la spaccatura provocata dallo stalinismo è insanabile, anche se militarmente [[anarchia|anarchici]], [[socialismo|socialisti]] e [[comunismo|comunisti]] si troveranno a combattere insieme in diverse occasioni durante la Resistenza.  
La colonia anarchica numericamente seconda come grandezza nell'isola, con la presenza di diverse centinaia di miliziani, indice un'assemblea plenaria cercando di riunire i compagni della sinistra nella stessa ottica di unità  di [[antifascismo|lotta antifascista]] precedente al [[Fascismo|fascismo]], ma ormai il periodo storico è diverso e la spaccatura provocata dallo stalinismo è insanabile, anche se militarmente [[anarchia|anarchici]], [[socialismo|socialisti]] e [[comunismo|comunisti]] si troveranno a combattere insieme in diverse occasioni durante la Resistenza.  


Inoltre il documento dei [[comunismo|comunisti]] spiega già  di per se stesso la dipendenza del Partito comunista da Mosca che già  provocò scontri fratricidi fra i miliziani antifascisti in [[Spagna]] e, in seguito spiegherà  come molte formazioni anarchiche, a parte quelle autonome come le ''Squadre Franche Libertarie'' di [[Silvano Fedi]], preferiranno spesso associarsi nella lotta militare alle formazioni che fanno capo al [[PSI]] come le ''[[Brigate Matteotti]]'' o alle formazioni che fanno capo a ''Giustizia e Libertà  - la vicenda di [[Emilio Canzi]], ''Il Colonnello Anarchico'', è chiara dimostrazione di quanto asserito - o anche con le formazioni comuniste trockiste ''[[Bandiera Rossa Roma]]'' e ''Brigata comunista''. Nel contempo a Cosenza, immediatamente dopo il convegno di Genova, nasce a opera dell'ala anarchica del movimento antifascista il ''Comitato provinciale del Fronte unico nazionale per la [[libertà ]]''.
Inoltre il documento dei [[comunismo|comunisti]] spiega già  di per se stesso la dipendenza del Partito comunista da Mosca che già  provocò scontri fratricidi fra i miliziani antifascisti in [[Spagna]] e, in seguito spiegherà  come molte formazioni anarchiche, a parte quelle autonome come le ''Squadre Franche Libertarie'' di [[Silvano Fedi]], preferiranno spesso associarsi nella lotta militare alle formazioni che fanno capo al [[PSI]] come le ''[[Brigate Matteotti]]'' o alle formazioni che fanno capo a ''Giustizia e Libertà  - la vicenda di [[Emilio Canzi]], ''Il Colonnello Anarchico'', è chiara dimostrazione di quanto asserito - o anche con le formazioni comuniste trockiste ''[[Bandiera Rossa Roma]]'' e ''Brigata comunista''. Nel contempo a Cosenza, immediatamente dopo il convegno di Genova, nasce a opera dell'ala anarchica del movimento antifascista il ''Comitato provinciale del Fronte unico nazionale per la [[libertà]]''.


=== Ricomincia la Lotta ===
=== Ricomincia la Lotta ===
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=== Discriminati durante la liberazione dal confino ===
=== Discriminati durante la liberazione dal confino ===
[[Image:Gino_Lucetti.jpg|left|thumb|250 px|[[Gino Lucetti]], in suo onore si costituì il [[Battaglione Lucetti]]]]
[[Image:Gino_Lucetti.jpg|left|thumb|250 px|[[Gino Lucetti]], in suo onore si costituì il [[Battaglione Lucetti]]]]
[[Pietro Badoglio]] assume la dittatura militare nel luglio del [[1943]] e proclama che la gurerra continua a fianco agli alleati, Badoglio dà  anche un ultimatum alla sinistra rivoluzionaria che più o meno suona così: "chiunque si illuda di turbare l'ordine pubblico, sarà  inesorabilmente colpito", questa situazione esaspera un clima già  di impazienza da parte dei confinati che sognano il riprendere la lotta contro l'eterno nemico fascista. Viene coinvolto in ambito governativo un comitato delle [[antifascismo|opposizioni antifasciste]], e quindi è gioco forza risolvere o tentar di risolvere la situazione dei confinati Vediamo il testo sintetizzato che il capo della polizia [[Carmine Senise]], già  capo della polizia durante il [[Fascismo|fascismo]], manda ai responsabili delle colonie di pena: "Prego disporre subito scarcerazione prevenuti disposizione autorità  PS responsabili attività  politiche escluse quelle che si riferiscono al comunismo e anarchia". Il gioco ormai è palese: si vogliono estromettere dalla lotta antifascista le ali più radicali ed irriducibili o quanto meno ritardarne l'intervento visto il carisma di certe persone fra questi e visto il rischio che la Lotta antifascista venga trasformata in Lotta anticapitalistica ed antimonarchica. [[File:Tomaso_Serra.JPG|thumb|200 px|[[Tomaso Serra]], anarchico sardo che visse l'esperienza del confino a Ventotene]]Da Ventotene diretto da [[Marcello Guida]] che diverrà  questore di Milano nel [[1969]] vengono rilasciati i prigionieri in ordine di pericolosità  sovversiva quindi i primi liberati sono i "democratici" ed i miliziani di [[Giustizia e Libertà ]], su questi ultimi vi fu errore di valutazione, visto il legame che unirà  le bande anarchiche, durante la Resistenza, alle formazioni di [[Giustizia e Libertà ]]. In [[Giustizia e Libertà ]], che faceva capo al [[Partito d'azione]], convivono fazioni di destra quale quella di [[Carlo Azeglio Ciampi]] (che mai partecipò ad azioni militari nella Resistenza nelle zone occupate dai nazifascisti in quanto avendo già  attraversato le linee precedentemente ricopriva il ruolo di autiere nell'esercito del Sud), e di sinistra come quella di [[Vincenzo Baldazzi]], repubblicano e discepolo di [[Errico Malatesta]] che diventerà  il capo delle Brigate partigiane di città, legate al [[Partito d'azione]], nella Resistenza romana. Nella sua formazione confluiranno buona parte degli anarchici romani e non solo romani. Vengono poi liberati i [[socialisti]] ed infine i [[comunisti]] in quanto [[Pietro Badoglio]], nell'immediato proseguo, fece entrare nel governo [[Giovanni Roveda]], [[comunismo|comunista]] e [[Bruno Buozzi]] [[socialismo|socialista]] (quest'ultimo in qualità  di commissario per i sindacati dei lavoratori dell'industria) ed i due imposero immediatamente la liberazione dei compagni di partito ancora confinati ma non spinsero per la liberazione degli [[anarchia|anarchici]] e dei nazionalisti sloveni e dei partigiani jugoslavi.
[[Pietro Badoglio]] assume la dittatura militare nel luglio del [[1943]] e proclama che la gurerra continua a fianco agli alleati, Badoglio dà  anche un ultimatum alla sinistra rivoluzionaria che più o meno suona così: "chiunque si illuda di turbare l'ordine pubblico, sarà  inesorabilmente colpito", questa situazione esaspera un clima già  di impazienza da parte dei confinati che sognano il riprendere la lotta contro l'eterno nemico fascista. Viene coinvolto in ambito governativo un comitato delle [[antifascismo|opposizioni antifasciste]], e quindi è gioco forza risolvere o tentar di risolvere la situazione dei confinati Vediamo il testo sintetizzato che il capo della polizia [[Carmine Senise]], già  capo della polizia durante il [[Fascismo|fascismo]], manda ai responsabili delle colonie di pena: "Prego disporre subito scarcerazione prevenuti disposizione autorità  PS responsabili attività  politiche escluse quelle che si riferiscono al comunismo e anarchia". Il gioco ormai è palese: si vogliono estromettere dalla lotta antifascista le ali più radicali ed irriducibili o quanto meno ritardarne l'intervento visto il carisma di certe persone fra questi e visto il rischio che la Lotta antifascista venga trasformata in Lotta anticapitalistica ed antimonarchica. [[File:Tomaso_Serra.JPG|thumb|200 px|[[Tomaso Serra]], anarchico sardo che visse l'esperienza del confino a Ventotene]]Da Ventotene diretto da [[Marcello Guida]] che diverrà  questore di Milano nel [[1969]] vengono rilasciati i prigionieri in ordine di pericolosità  sovversiva quindi i primi liberati sono i "democratici" ed i miliziani di [[Giustizia e Libertà]], su questi ultimi vi fu errore di valutazione, visto il legame che unirà  le bande anarchiche, durante la Resistenza, alle formazioni di [[Giustizia e Libertà]]. In [[Giustizia e Libertà]], che faceva capo al [[Partito d'azione]], convivono fazioni di destra quale quella di [[Carlo Azeglio Ciampi]] (che mai partecipò ad azioni militari nella Resistenza nelle zone occupate dai nazifascisti in quanto avendo già  attraversato le linee precedentemente ricopriva il ruolo di autiere nell'esercito del Sud), e di sinistra come quella di [[Vincenzo Baldazzi]], repubblicano e discepolo di [[Errico Malatesta]] che diventerà  il capo delle Brigate partigiane di città, legate al [[Partito d'azione]], nella Resistenza romana. Nella sua formazione confluiranno buona parte degli anarchici romani e non solo romani. Vengono poi liberati i [[socialisti]] ed infine i [[comunisti]] in quanto [[Pietro Badoglio]], nell'immediato proseguo, fece entrare nel governo [[Giovanni Roveda]], [[comunismo|comunista]] e [[Bruno Buozzi]] [[socialismo|socialista]] (quest'ultimo in qualità  di commissario per i sindacati dei lavoratori dell'industria) ed i due imposero immediatamente la liberazione dei compagni di partito ancora confinati ma non spinsero per la liberazione degli [[anarchia|anarchici]] e dei nazionalisti sloveni e dei partigiani jugoslavi.
Diversi militanti di partiti della sinistra tentarono di rifiutarsi, senza esito, di partire senza gli [[anarchici]] e gli jugoslavi. Questo fatto provocò rotture e contrasti nel fronte [[antifascismo|antifascista]], che nonostante le enormi divisioni teoriche aveva sempre dimostrato eccezionale solidarietà  sia in carcere che al confino, questi fatti sono oggetto di dure discussioni ancora attuali.
Diversi militanti di partiti della sinistra tentarono di rifiutarsi, senza esito, di partire senza gli [[anarchici]] e gli jugoslavi. Questo fatto provocò rotture e contrasti nel fronte [[antifascismo|antifascista]], che nonostante le enormi divisioni teoriche aveva sempre dimostrato eccezionale solidarietà  sia in carcere che al confino, questi fatti sono oggetto di dure discussioni ancora attuali.


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=== A [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|Renicci]] e la liberazione dal campo di concentramento===
=== A [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|Renicci]] e la liberazione dal campo di concentramento===


Arrivati al campo gli [[anarchia|anarchici]] iniziano le proteste per l'iniquo e discriminato trattamento, gli agitatori più noti vengono isolati in segregazione, ci sono anche scontri con poliziotti e carabinieri, guardiani ed aguzzini del campo. [[Alfonso Failla]] è il leader di queste proteste, e in seguito ne rende un'accurata testimonianza sia come accadimenti nel campo sia come lucida analisi della causa della discriminazione rispetto alla [[Liberazione]] degli altri antifascisti. Un lungo articolo su "[[L'Agitazione del Sud]]" spiega con chiarezza la testimonianza e tesi di [[Alfonso Failla]]. Durante il viaggio, e le soste verso [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|Renicci]], ricevono la solidarietà  della popolazione di Arezzo. Lì [[Enrico Zambonini]]<ref>A Reggio Emilia un distaccamento "Garibaldi" prese il nome di Enrico Zambonini, anarchico morto fucilato dai nazifascisti, mentre a Bologna la presenza degli anarchici nelle formazioni partigiane era stata con la fondazione della formazione "[[Fratelli Bandiera]]" ed a Imola con la "Bianconcini", nel piacentino militavano in formazioni associate a [[Giustizia e Libertà ]] ed il comandante unico della relativa zona operativa era [[Emilio Canzi]] [http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2005/un14/art3698.html archivio [[Umanit%C3%A0_Nova]]]</ref>, rifiuta di proseguire e viene direttamente portato in carcere, la zona sarà  conquistata dai nazifascisti e Zambonini fucilato subito da questi assieme a [[Don Pasquino Borghi]] sostenitore della Banda Partigiana dei [[I sette fratelli Cervi]].  
Arrivati al campo gli [[anarchia|anarchici]] iniziano le proteste per l'iniquo e discriminato trattamento, gli agitatori più noti vengono isolati in segregazione, ci sono anche scontri con poliziotti e carabinieri, guardiani ed aguzzini del campo. [[Alfonso Failla]] è il leader di queste proteste, e in seguito ne rende un'accurata testimonianza sia come accadimenti nel campo sia come lucida analisi della causa della discriminazione rispetto alla [[Liberazione]] degli altri antifascisti. Un lungo articolo su "[[L'Agitazione del Sud]]" spiega con chiarezza la testimonianza e tesi di [[Alfonso Failla]]. Durante il viaggio, e le soste verso [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|Renicci]], ricevono la solidarietà  della popolazione di Arezzo. Lì [[Enrico Zambonini]]<ref>A Reggio Emilia un distaccamento "Garibaldi" prese il nome di Enrico Zambonini, anarchico morto fucilato dai nazifascisti, mentre a Bologna la presenza degli anarchici nelle formazioni partigiane era stata con la fondazione della formazione "[[Fratelli Bandiera]]" ed a Imola con la "Bianconcini", nel piacentino militavano in formazioni associate a [[Giustizia e Libertà]] ed il comandante unico della relativa zona operativa era [[Emilio Canzi]] [http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2005/un14/art3698.html archivio [[Umanit%C3%A0_Nova]]]</ref>, rifiuta di proseguire e viene direttamente portato in carcere, la zona sarà  conquistata dai nazifascisti e Zambonini fucilato subito da questi assieme a [[Don Pasquino Borghi]] sostenitore della Banda Partigiana dei [[I sette fratelli Cervi]].  
La protesta che prenderà  robustamente corpo a Renicci incomincia alla stazione di Anghiari quando due anarchici, Marcello Bianconi<ref>Fra gli organizzatori a Genova della frangia anarchica presente nella [[CGIL]] negli anni '50 con [[Lorenzo Parodi]], Bianconi nei Comitati di difesa sindacale con Pietro Caviglia e Wanda Lizzari, Lorenzo Parodi, con Aldo Vinazza, con i Gruppi anarchici aziendali facenti capo ai GAAP (Gruppi Anarchici di Azione Proletaria) [http://64.233.183.104/search?q=cache:e8kJUWuscX4J:www.ecn.org/ferrer/Documenti/AnarchiciGenova.pdf+marcello+bianconi+anarchico&hl=it&ct=clnk&cd=3&gl=it&client=firefox-a]</ref> e Arturo Messinese, si accorgono che poliziotti e carabinieri stanno mettendo il colpo in canna ai fucili, e allora vengono invitati vivacemente dai due a sparare e a farla finita.  
La protesta che prenderà  robustamente corpo a Renicci incomincia alla stazione di Anghiari quando due anarchici, Marcello Bianconi<ref>Fra gli organizzatori a Genova della frangia anarchica presente nella [[CGIL]] negli anni '50 con [[Lorenzo Parodi]], Bianconi nei Comitati di difesa sindacale con Pietro Caviglia e Wanda Lizzari, Lorenzo Parodi, con Aldo Vinazza, con i Gruppi anarchici aziendali facenti capo ai GAAP (Gruppi Anarchici di Azione Proletaria) [http://64.233.183.104/search?q=cache:e8kJUWuscX4J:www.ecn.org/ferrer/Documenti/AnarchiciGenova.pdf+marcello+bianconi+anarchico&hl=it&ct=clnk&cd=3&gl=it&client=firefox-a]</ref> e Arturo Messinese, si accorgono che poliziotti e carabinieri stanno mettendo il colpo in canna ai fucili, e allora vengono invitati vivacemente dai due a sparare e a farla finita.  
A Renicci son portati pure partigiani jugoslavi con molti minorenni e ragazzetti che in parte moriranno a causa dello scarso vitto fornito e della mancanza di medicinali.  
A Renicci son portati pure partigiani jugoslavi con molti minorenni e ragazzetti che in parte moriranno a causa dello scarso vitto fornito e della mancanza di medicinali.  
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I partigiani jugoslavi lentamente si amalgameranno con gli antifascisti italiani in quanto estremamente diffidenti proprio perché gli [[anarchia|anarchici]] sono italiani e perciò appartenenti al popolo degli invasori della loro terra, ma pian piano la caparbietà  nel convincimento da parte degli [[anarchia|anarchici]] vincerà  la loro diffidenza.
I partigiani jugoslavi lentamente si amalgameranno con gli antifascisti italiani in quanto estremamente diffidenti proprio perché gli [[anarchia|anarchici]] sono italiani e perciò appartenenti al popolo degli invasori della loro terra, ma pian piano la caparbietà  nel convincimento da parte degli [[anarchia|anarchici]] vincerà  la loro diffidenza.


Il metodo tipico di intimidazione per imporre la disciplina voluta dagli aguzzini del campo son raffiche di mitragliatrice a salve contro i rivoltosi, ma capito, da parte dei rivoltosi, che sono a salve tale metodo lascia alla fin fine il tempo che trova. Il solo sistema è trasferire il combattivo gruppo di [[Alfonso Failla]] ad Arezzo che però è di nuovo in mano ai nazifascisti, o sta per caderci a breve termine; ciò significa portarli a farli fucilare senza il minimo dubbio. [[Alfonso Failla]] fa notare questo al responsabile del campo. Ma l'ordine non cambia e viene approntato il trasporto. L'alpino tenente Rouep è l'ufficiale accompagnatore, il graduato è ancora fascista e lo chiarisce nelle discussioni con gli [[anarchia|anarchici]], ma è assai diverso umanamente parlando, da Panzacchi, non gli va per nulla che Failla ed il suo gruppo finisca in mano ai nazifascisti, per cui a pochi chilometri da Arezzo, blocca il trasferimento consegna l'elenco dei tradotti ad [[Alfonso Failla]] e [[Mario Perelli]] <ref>[http://www.ecn.org/ponte/documenti/ares.php Fra i comandanti delle [[Brigate Bruzzi e Errico Malatesta]] di Milano, forti di circa 1300 uomini]</ref> e li rimette in [[libertà ]]. Fra le altre anarchiche, di cui non si hanno notizie sicure, al campo di Renicci fu inviata pure l'anarchica Lucia Minon <ref>[http://www.anpi.it/ts/1927.htm Da [[ANPI]] le sentenze del [[Tribunale Speciale]]]</ref> moglie di Alpinolo Bucciarelli<ref>''La Spagna brucia'', Giacomo Calandrone, Editori Riuniti; ''Col freddo nel cuore: uomini e donne nell'emigrazione antifascista'' di Patrizia Gabrielli, Donzelli</ref>, anche lui [[anarchia|anarchico]].
Il metodo tipico di intimidazione per imporre la disciplina voluta dagli aguzzini del campo son raffiche di mitragliatrice a salve contro i rivoltosi, ma capito, da parte dei rivoltosi, che sono a salve tale metodo lascia alla fin fine il tempo che trova. Il solo sistema è trasferire il combattivo gruppo di [[Alfonso Failla]] ad Arezzo che però è di nuovo in mano ai nazifascisti, o sta per caderci a breve termine; ciò significa portarli a farli fucilare senza il minimo dubbio. [[Alfonso Failla]] fa notare questo al responsabile del campo. Ma l'ordine non cambia e viene approntato il trasporto. L'alpino tenente Rouep è l'ufficiale accompagnatore, il graduato è ancora fascista e lo chiarisce nelle discussioni con gli [[anarchia|anarchici]], ma è assai diverso umanamente parlando, da Panzacchi, non gli va per nulla che Failla ed il suo gruppo finisca in mano ai nazifascisti, per cui a pochi chilometri da Arezzo, blocca il trasferimento consegna l'elenco dei tradotti ad [[Alfonso Failla]] e [[Mario Perelli]] <ref>[http://www.ecn.org/ponte/documenti/ares.php Fra i comandanti delle [[Brigate Bruzzi e Errico Malatesta]] di Milano, forti di circa 1300 uomini]</ref> e li rimette in [[libertà]]. Fra le altre anarchiche, di cui non si hanno notizie sicure, al campo di Renicci fu inviata pure l'anarchica Lucia Minon <ref>[http://www.anpi.it/ts/1927.htm Da [[ANPI]] le sentenze del [[Tribunale Speciale]]]</ref> moglie di Alpinolo Bucciarelli<ref>''La Spagna brucia'', Giacomo Calandrone, Editori Riuniti; ''Col freddo nel cuore: uomini e donne nell'emigrazione antifascista'' di Patrizia Gabrielli, Donzelli</ref>, anche lui [[anarchia|anarchico]].


=== I reduci di Renicci entrano nella Resistenza ===
=== I reduci di Renicci entrano nella Resistenza ===
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