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==Etimologia ed origine storica== | ==Etimologia ed origine storica== | ||
[[File: Brissot.jpg|thumb|left|150 px|Jacques Pierre Brissot definiva gli Enragés «anarchici», per sottolineare la loro ostilità ad ogni forma di [[autorità ]]]]Il termine "anarchismo" deriva dal greco ''ἀναρχία'' (''an'' prefisso negativo "senza" e ''[[archéin]]'' "principiare", "governare"). Quindi letteralmente «mancanza di principio, di causa, di governo» ed il suffisso ''"ismo"'' designa la relativa dottrina. | [[File: Brissot.jpg|thumb|left|150 px|Jacques Pierre Brissot definiva gli Enragés «anarchici», per sottolineare la loro ostilità ad ogni forma di [[autorità]]]]Il termine "anarchismo" deriva dal greco ''ἀναρχία'' (''an'' prefisso negativo "senza" e ''[[archéin]]'' "principiare", "governare"). Quindi letteralmente «mancanza di principio, di causa, di governo» ed il suffisso ''"ismo"'' designa la relativa dottrina. | ||
I termini '''anarchia''' e '''anarchici''' furono utilizzati per la prima volta dal girondino Brissot nel [[1793]] (in piena [[rivoluzione francese]]), che così definiva la corrente politica degli [[Enragés]] (Arrabbiati). Erano il gruppo rivoluzionario più radicale del periodo e criticavano ogni forma d'[[autorità ]], da qualunque parte essa provenisse. Solo con [[Proudhon]] il termine anarchia comincerà ad assumere una connotazione positiva, grazie al suo celebre saggio ''[[Proudhon#Primo_anarchico_della_storia|Che cos'è la proprietà ?]]''. | I termini '''anarchia''' e '''anarchici''' furono utilizzati per la prima volta dal girondino Brissot nel [[1793]] (in piena [[rivoluzione francese]]), che così definiva la corrente politica degli [[Enragés]] (Arrabbiati). Erano il gruppo rivoluzionario più radicale del periodo e criticavano ogni forma d'[[autorità]], da qualunque parte essa provenisse. Solo con [[Proudhon]] il termine anarchia comincerà ad assumere una connotazione positiva, grazie al suo celebre saggio ''[[Proudhon#Primo_anarchico_della_storia|Che cos'è la proprietà ?]]''. | ||
Quindi, '''Anarchia''' e '''[[Anarchismo]]''', nella loro accezione storica, si devono considerare come sinonimi di opposizione ad ogni forma di [[autorità ]], che è il principio attraverso cui un qualsiasi [[governo]] si regge, e tutto ciò che ad esso consegue, primo tra tutti il rapporto tra «comandare e obbedire». | Quindi, '''Anarchia''' e '''[[Anarchismo]]''', nella loro accezione storica, si devono considerare come sinonimi di opposizione ad ogni forma di [[autorità]], che è il principio attraverso cui un qualsiasi [[governo]] si regge, e tutto ciò che ad esso consegue, primo tra tutti il rapporto tra «comandare e obbedire». | ||
Gli anarchici non professano affatto l'assenza di ordine, di regole e/o di strutture organizzate, ma un ordine libero, fondato sulle diversità individuali, laddove ciascun individuo agisce in piena autonomia e autoresponsabilità, rifiutando ogni forma di autoritarismo. | Gli anarchici non professano affatto l'assenza di ordine, di regole e/o di strutture organizzate, ma un ordine libero, fondato sulle diversità individuali, laddove ciascun individuo agisce in piena autonomia e autoresponsabilità, rifiutando ogni forma di autoritarismo. | ||
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L'obiettivo della teoria anarchica è la nascita di una società di uomini liberi e uguali. Libertà ed [[eguaglianza]] sono i due concetti-chiave attorno ai quali si articolano tutti i progetti libertari.<br /> | L'obiettivo della teoria anarchica è la nascita di una società di uomini liberi e uguali. Libertà ed [[eguaglianza]] sono i due concetti-chiave attorno ai quali si articolano tutti i progetti libertari.<br /> | ||
In quanto socialisti, gli anarchici sostengono il possesso collettivo dei mezzi di produzione e di distribuzione. In quanto libertari, essi pensano che la libertà dispieghi il suo reale significato in quanto accompagnata dall'eguaglianza. Libertà ed [[eguaglianza]] devono essere "concrete", cioè sociali e fondate sul riconoscimento uguale e reciproco della [[libertà ]] di tutti. | In quanto socialisti, gli anarchici sostengono il possesso collettivo dei mezzi di produzione e di distribuzione. In quanto libertari, essi pensano che la libertà dispieghi il suo reale significato in quanto accompagnata dall'eguaglianza. Libertà ed [[eguaglianza]] devono essere "concrete", cioè sociali e fondate sul riconoscimento uguale e reciproco della [[libertà]] di tutti. | ||
[[Image:Black flag waving.png|right|thumb|[[simbolismo anarchico|Bandiera nera]] anarchica]] | [[Image:Black flag waving.png|right|thumb|[[simbolismo anarchico|Bandiera nera]] anarchica]] | ||
[[Image:Blkred flag.png|thumb|left|[[Simbolismo anarchico|Bandiera rosso-nera]], due simboli anarchici]] | [[Image:Blkred flag.png|thumb|left|[[Simbolismo anarchico|Bandiera rosso-nera]], due simboli anarchici]] | ||
La [[libertà ]] dell'[[individuo]] infatti non è limitata ma confermata dalla libertà altrui. "Sono partigiano convinto dell'eguaglianza economica e sociale – ha scritto [[Michail Bakunin|Bakunin]] – perché so che al di fuori di questa eguaglianza, la [[libertà ]], la giustizia, la dignità umana, la moralità e il benessere degli individui così come la prosperità delle nazioni non saranno nient'altro che menzogne; ma, in quanto partigiano della [[libertà ]], questa condizione primaria dell'umanità, penso che l'[[egualitarismo|eguaglianza]] debba stabilirsi attraverso l'organizzazione spontanea del lavoro e della proprietà collettiva delle associazioni dei produttori liberamente organizzate e federate nei comuni, non attraverso l'azione suprema e tutelare dello [[Stato]]". | La [[libertà]] dell'[[individuo]] infatti non è limitata ma confermata dalla libertà altrui. "Sono partigiano convinto dell'eguaglianza economica e sociale – ha scritto [[Michail Bakunin|Bakunin]] – perché so che al di fuori di questa eguaglianza, la [[libertà]], la giustizia, la dignità umana, la moralità e il benessere degli individui così come la prosperità delle nazioni non saranno nient'altro che menzogne; ma, in quanto partigiano della [[libertà]], questa condizione primaria dell'umanità, penso che l'[[egualitarismo|eguaglianza]] debba stabilirsi attraverso l'organizzazione spontanea del lavoro e della proprietà collettiva delle associazioni dei produttori liberamente organizzate e federate nei comuni, non attraverso l'azione suprema e tutelare dello [[Stato]]". | ||
Per realizzare una tale società, gli anarchici ritengono indispensabile combattere non solo le forme di sfruttamento economico ma anche quelle di dominazione politica, ideologica e religiosa. | Per realizzare una tale società, gli anarchici ritengono indispensabile combattere non solo le forme di sfruttamento economico ma anche quelle di dominazione politica, ideologica e religiosa. | ||
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==L'organizzazione anarchica== | ==L'organizzazione anarchica== | ||
[[File:Anarchists_against_every_authority.JPG|250 px|left|thumb|Vignetta che raffigura l'ostilità degli anarchici nei confronti di ogni [[autorità ]] e [[gerarchia]]]] | [[File:Anarchists_against_every_authority.JPG|250 px|left|thumb|Vignetta che raffigura l'ostilità degli anarchici nei confronti di ogni [[autorità]] e [[gerarchia]]]] | ||
[[File:Nmcn-piattaforma.jpg|thumb|Copertina del libro di [[Nestor McNab]] sulla [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici|Piattaforma Organizzativa dei comunisti anarchici]]]] | [[File:Nmcn-piattaforma.jpg|thumb|Copertina del libro di [[Nestor McNab]] sulla [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici|Piattaforma Organizzativa dei comunisti anarchici]]]] | ||
Il pensiero anarchico è dunque ben lontano dal negare il problema dell'importanza dell'organizzazione, ma esso si pone come obiettivo un'altra forma di organizzazione con la quale rispondere agli imperativi collettivi. Alla base, il [[federalismo]] si poggia sull'autonomia dei lavoratori e delle industrie così come delle comuni. Gli uni e le altre si associano per garantirsi vicendevolmente e per provvedere ai bisogni individuali e collettivi. Così, se l'autogestione nelle imprese rende possibile la sostituzione del salariato con la realizzazione del lavoro associato, l'organizzazione federativa dei produttori, delle comuni, delle regioni permette la sostituzione dello [[Stato]]. | Il pensiero anarchico è dunque ben lontano dal negare il problema dell'importanza dell'organizzazione, ma esso si pone come obiettivo un'altra forma di organizzazione con la quale rispondere agli imperativi collettivi. Alla base, il [[federalismo]] si poggia sull'autonomia dei lavoratori e delle industrie così come delle comuni. Gli uni e le altre si associano per garantirsi vicendevolmente e per provvedere ai bisogni individuali e collettivi. Così, se l'autogestione nelle imprese rende possibile la sostituzione del salariato con la realizzazione del lavoro associato, l'organizzazione federativa dei produttori, delle comuni, delle regioni permette la sostituzione dello [[Stato]]. | ||
Essa intende presentarsi come il complemento indispensabile per la realizzazione del [[socialismo]] e la migliore garanzia della [[libertà ]] individuale. Il fondamento di tale organizzazione è il contratto, uguale e reciproco, volontario, non "teorico" ma effettivo, che si può modificare per volontà dei contraenti (''associazioni dei produttori e dei consumatori, ecc.'') e capace di riconoscere il diritto di iniziativa di tutti i componenti della società. | Essa intende presentarsi come il complemento indispensabile per la realizzazione del [[socialismo]] e la migliore garanzia della [[libertà]] individuale. Il fondamento di tale organizzazione è il contratto, uguale e reciproco, volontario, non "teorico" ma effettivo, che si può modificare per volontà dei contraenti (''associazioni dei produttori e dei consumatori, ecc.'') e capace di riconoscere il diritto di iniziativa di tutti i componenti della società. | ||
Così definito, il contratto federativo permette di precisare anche i diritti e i doveri di ciascuno e di sviluppare i principi di un vero diritto sociale in grado di regolamentare gli eventuali conflitti che possono sorgere tra individui, gruppi o collettività, o anche fra regioni, senza per altro rimettere in causa l'autonomia dei suoi componenti, il che permette all'organizzazione federalista di opporsi tanto al centralismo che al "lasciar fare" dell'[[individualismo]] liberale. | Così definito, il contratto federativo permette di precisare anche i diritti e i doveri di ciascuno e di sviluppare i principi di un vero diritto sociale in grado di regolamentare gli eventuali conflitti che possono sorgere tra individui, gruppi o collettività, o anche fra regioni, senza per altro rimettere in causa l'autonomia dei suoi componenti, il che permette all'organizzazione federalista di opporsi tanto al centralismo che al "lasciar fare" dell'[[individualismo]] liberale. |