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== Cos'erano le Patrullas de Control == | == Cos'erano le Patrullas de Control == | ||
Tra il [[21 luglio]] e | Tra il [[21 luglio]] e metà agosto del [[1936]] si formarono le pattuglie di controllo, sotto l'egida del [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste|Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste (CCMA)]], sostituendo così la Guardia de Asalto e la Guardia Civil, che ormai venivano considerate forze militari controrivoluzionarie. | ||
Solo la | Solo la metà dei 700 componenti delle pattuglie avevano la tessera [[CNT spagnola|CNT]] e [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]]; l'altra metà aderiva alle altre organizzazioni che componevano il '''CCMA''': [[POUM]], ''Esquerra Republicana de Cataluña'' (ERC) e PSUC. Solo quattro delegati di sezione, sugli undici esistenti, erano della [[CNT spagnola|CNT]]: quelli di Pueblo Nuevo, Sants, San Andrés (Armonia) e Clot; altri quattro erano di ERC, tre del PSUC e nessuno del POUM. | ||
Le Patrullas de Control erano dipendenti dal Comitato di investigazione del CCMA, diretto da [[Aurelio Fernandez]] (FAI) e [[Salvador González]] (PSUC). La sezione Centrale era diretta da due delegati delle Pattuglie, [[José Asens]] (FAI) e Tomás Fábregas (Azione Catalana). | Le Patrullas de Control erano dipendenti dal Comitato di investigazione del CCMA, diretto da [[Aurelio Fernandez]] (FAI) e [[Salvador González]] (PSUC). La sezione Centrale era diretta da due delegati delle Pattuglie, [[José Asens]] (FAI) e Tomás Fábregas (Azione Catalana). | ||
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Inizialmente le pattuglie di controllo svolsero veri e propri compiti di [[polizia]], come per esempio a Barcellona, dove cercavano di mantenere l'ordine rivoluzionario durante la caotica, ma vincente, insurrezione popolare contro il golpe di [[Franco]]. Si voleva impedire che, approfittando della situazione, criminali comuni e provocatori creassero il panico tra la popolazione ed impedissero, più o meno consapevolmente, la normalizzazione rivoluzionaria. | Inizialmente le pattuglie di controllo svolsero veri e propri compiti di [[polizia]], come per esempio a Barcellona, dove cercavano di mantenere l'ordine rivoluzionario durante la caotica, ma vincente, insurrezione popolare contro il golpe di [[Franco]]. Si voleva impedire che, approfittando della situazione, criminali comuni e provocatori creassero il panico tra la popolazione ed impedissero, più o meno consapevolmente, la normalizzazione rivoluzionaria. | ||
In seguito, soprattutto le pattuglie in mano agli anarchici, agirono repressivamente contro i potenziali nemici della [[rivoluzione]]: clero, militari, simpatizzanti franchisti, capitalisti, ecc. Secondo le accuse loro mosse, questo avveniva senza alcun rispetto della | In seguito, soprattutto le pattuglie in mano agli anarchici, agirono repressivamente contro i potenziali nemici della [[rivoluzione]]: clero, militari, simpatizzanti franchisti, capitalisti, ecc. Secondo le accuse loro mosse, questo avveniva senza alcun rispetto della legalità e con modalità alquanto arbitrarie, ed ecco perché nel tempo le pressioni governative e del [[PSUC]] furono sempre più pressanti e finalizzate a chiedere il loro scioglimento e il ripristino dei precedenti corpi di [[polizia]]. In particolare furono gli anarchici ad esser accusati di eccessi, ma altrettanto spesso queste accuse venivano mosse dagli stalinisti, ovvero da quelli che nel fronte repubblicano erano i più acerrimi nemici del [[movimento anarchico]] ed avevano tutto l'interesse per diffamarli. | ||
Il [[24 ottobre]] [[1936]], il [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste]] approvò un decreto in base al quale le pattuglie dovevano avere un ufficiale di collegamento con la Questura. Fu l'anarchico [[José Asens]] ad assumere questo compito. Da quel momento ogni arresto doveva essere documentato ed approvato da lui stesso o dal suo segretario Gutierrez. [[Gonzalez Salvador]], rappresentante dell'[[UGT]] nel Comitato, fu incaricato di ispezionare le | Il [[24 ottobre]] [[1936]], il [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste]] approvò un decreto in base al quale le pattuglie dovevano avere un ufficiale di collegamento con la Questura. Fu l'anarchico [[José Asens]] ad assumere questo compito. Da quel momento ogni arresto doveva essere documentato ed approvato da lui stesso o dal suo segretario Gutierrez. [[Gonzalez Salvador]], rappresentante dell'[[UGT]] nel Comitato, fu incaricato di ispezionare le attività di tutte le sezioni delle pattuglie. | ||
Col passare del tempo il controllo governativo sulle pattuglie aumentò sempre più ed il [[4 giugno]] [[1937]] fu ordinato lo scioglimento delle patrullas e la consegna di tutte le armi e dei distintivi in loro possesso. Molti dei suoi membri andarono al fronte per evitare rappresaglie. Il [[9 giugno]] [[1937]] [[José Asens]] consegnò le chiavi delle Segretaria Generale. | Col passare del tempo il controllo governativo sulle pattuglie aumentò sempre più ed il [[4 giugno]] [[1937]] fu ordinato lo scioglimento delle patrullas e la consegna di tutte le armi e dei distintivi in loro possesso. Molti dei suoi membri andarono al fronte per evitare rappresaglie. Il [[9 giugno]] [[1937]] [[José Asens]] consegnò le chiavi delle Segretaria Generale. |