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Il colonello Poletti, fra l'altro, incaricò Genovese di condurre un'inchiesta amministrativa nei confronti di un sindaco sospettato di contrabbando. Proprio in quei giorni, un agente della Criminal Investigation Division giunse a Napoli per indagare su certe connivenze tra malavita locale e militari americani. Il [[17 maggio]] [[1945]], con uno stratagemma, e vincendo le resistenze dei protettori dei gangster, l'agente portò Genovese a New York in stato d'arresto. Ma l'unico teste d'accusa morì in [[carcere]] <ref>Morì in carcere anche Gaspare Pisciotta, "compagno" del bandito Giuliano, il 9 febbraio 1954. La causa del decesso, secondo gli esiti dell'autopsia, fu dovuta all'ingestione di 20 mg di stricnina. Pisciotta si accusò anche dell'uccisione di Giuliano, ma recenti indagini lo escludono. È più probabile che il bandito Giuliano sia stato invece assassinato perché al corrente di troppi lati oscuri della storia italiana. </ref>, avvelenato. Di nuovo libero Genovese ebbe la definitiva consacrazione negli alti gradi della mala americana. L'antica camorra si trasformò, i suoi collegamenti con la mafia e col potere politico-economico divennero internazionali, e ciò portò gli "investimenti" verso il mondo della droga, di cui ancora oggi si pagano le conseguenze sociali<ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html, Sud e malavita di [[Tonino Caputo]], [[Gianfranco Langatta]]] </ref>. | Il colonello Poletti, fra l'altro, incaricò Genovese di condurre un'inchiesta amministrativa nei confronti di un sindaco sospettato di contrabbando. Proprio in quei giorni, un agente della Criminal Investigation Division giunse a Napoli per indagare su certe connivenze tra malavita locale e militari americani. Il [[17 maggio]] [[1945]], con uno stratagemma, e vincendo le resistenze dei protettori dei gangster, l'agente portò Genovese a New York in stato d'arresto. Ma l'unico teste d'accusa morì in [[carcere]] <ref>Morì in carcere anche Gaspare Pisciotta, "compagno" del bandito Giuliano, il 9 febbraio 1954. La causa del decesso, secondo gli esiti dell'autopsia, fu dovuta all'ingestione di 20 mg di stricnina. Pisciotta si accusò anche dell'uccisione di Giuliano, ma recenti indagini lo escludono. È più probabile che il bandito Giuliano sia stato invece assassinato perché al corrente di troppi lati oscuri della storia italiana. </ref>, avvelenato. Di nuovo libero Genovese ebbe la definitiva consacrazione negli alti gradi della mala americana. L'antica camorra si trasformò, i suoi collegamenti con la mafia e col potere politico-economico divennero internazionali, e ciò portò gli "investimenti" verso il mondo della droga, di cui ancora oggi si pagano le conseguenze sociali<ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html, Sud e malavita di [[Tonino Caputo]], [[Gianfranco Langatta]]] </ref>. | ||
==== Il | ==== Il clan Senise ==== | ||
Sin dal [[1928]], Renato Carmine Senise era uno fiduciari di Arturo Bocchini capo dell'[[OVRA]], nel [[1933]] si era stabilito a New York mettendosi al servizio del commissario Caradossi presso il consolato italiano che gestiva il gruppo delle spie infiltrate tra i "fuoriusciti" [[antifascismo|antifascisti]]. Renato Carmine Senise divenne un confidente dell'FBI, che però non si fidava di lui e quindi lo teneva sott'occhio. | Sin dal [[1928]], Renato Carmine Senise era uno fiduciari di Arturo Bocchini capo dell'[[OVRA]], nel [[1933]] si era stabilito a New York mettendosi al servizio del commissario Caradossi presso il consolato italiano che gestiva il gruppo delle spie infiltrate tra i "fuoriusciti" [[antifascismo|antifascisti]]. Renato Carmine Senise divenne un confidente dell'FBI, che però non si fidava di lui e quindi lo teneva sott'occhio. | ||