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Durante il pontificato di Gregorio XVI all'interno della Chiesa si scontrarono due orientamenti: uno, aperto alle idee liberali, detto dei “politicanti” e l'altro chiuso, refrattario alla modernità dominato dal cardinale Bartolomeo Pacca e detto degli “zelanti”. La modernità era condannata dall'èlite religiosa clericale come manifestazione del male. | Durante il pontificato di Gregorio XVI all'interno della Chiesa si scontrarono due orientamenti: uno, aperto alle idee liberali, detto dei “politicanti” e l'altro chiuso, refrattario alla modernità dominato dal cardinale Bartolomeo Pacca e detto degli “zelanti”. La modernità era condannata dall'èlite religiosa clericale come manifestazione del male. | ||
Nel [[1846]] salì al trono pontificio il vescovo di Imola Giovanni Maria Mastai Ferretti, con il nome di Pio IX, | Nel [[1846]] salì al trono pontificio il vescovo di Imola Giovanni Maria Mastai Ferretti, con il nome di Pio IX, il quale suscitò molte speranze fra i patrioti liberali. Infatti, Ferretti era inviso agli Asburgo per i suoi contatti con i militanti liberali di cui egli ammirava le aspirazioni. Inoltre, fu positivamente colpito dall'opera di Gioberti ''Primato degli Italiani'', manifesto del neoguelfismo e opera del cattolicesimo liberale. Pio IX inizialmente non mentì le attese e appena salito al [[potere]] diede il via a numerose riforme accolte con entusiasmo dalla popolazione e dai patrioti: amnistia generale per i prigionieri politici; permesso di rimpatrio ai fuoriusciti; creazione di un Consiglio di Stato riformista; creazione di una giunta municipale alla guida della città di Roma; abolizione dei provvedimenti [[antisemitismo|antisemiti]]; abbattimento delle mura del ghetto ebraico; illuminazione a gas nelle strade della città di Roma; istituzione di una guardia civica volontaria al posto della polizia di mestiere. Tali provvedimenti scatenarono in tutta la penisola manifestazioni anti-asburgiche al grido di «Viva Pio IX!». | ||
Il [[14 marzo]] [[1848]] lo [[Stato]] Pontificio si dota di una [[costituzione]]. Nove giorni dopo '''scoppia la prima guerra d'indipendenza'''; dopo le “Cinque giornate” Carlo Alberto dichiara guerra all'[[Austria]]. Pio IX | Il [[14 marzo]] [[1848]] lo [[Stato]] Pontificio si dota di una [[costituzione]]. Nove giorni dopo '''scoppia la prima guerra d'indipendenza'''; dopo le “Cinque giornate” Carlo Alberto dichiara guerra all'[[Austria]]. Pio IX in coerenza con il suo agire democratico invia delle truppe, sotto il comando del generale Durando, per liberare il Lombardo Veneto a sostegno della causa italiana. Tuttavia, proprio in questo periodo termina la fase liberale del pontefice. La Chiesa tradisce ogni speranza suscitata e torna a salvaguardare il proprio particolare. Dopo il successo piemontese a Goito, Pio IX teme che i cattolici austriaci, tedeschi e ungheresi si scindano da Roma. Il [[29 aprile]] in un concistoro lascia ufficialmente l'alleanza sostenendo che, come capo della Chiesa universale ed allo stesso tempo capo di uno [[Stato]] italiano, non poteva mettersi in guerra contro un regno cattolico. <ref>''[http://www.totustuustools.net/magistero/p9nonsem.htm Non semel. Allocuzione. 29 aprile 1848]''</ref> | ||
Il papa dichiarò che «''la nostra missione consiste nel nutrire tutti gli uomini, i popoli e le nazioni con lo stesso amore paterno e dunque non possiamo muovere guerra contro l'Austria''». Ancora una volta la Chiesa sceglie di tutelare il proprio dominio in timore di un'indipendenza italiana. Tra l'unità cattolica e l'unità italiana Pio IX scelse la prima. Quel giorno di fine aprile, tutti si rendono conto di una cosa importante: l'[[Italia]] si farà contro la Chiesa. Da Pio IX non si aspetta più niente nessuno. L'involuzione papalina ha inizio con la nomina a capo del governo di Pellegrino Rossi, personaggio disprezzato dai [[democrazia|democratici]] per il suo [[reazionarismo]]. L'allocuzione del papa riaccese e rafforzò più che mai l'odio verso la Chiesa scoppiato pochi mesi dopo. Il popolo romano si risveglia: il [[15 novembre]] Rossi viene ucciso; scoppia la rivolta e Pio IX si rifugia a Gaeta. Il [[9 febbraio]] [[1849]] viene fondata la [[Repubblica Romana]] con a capo i progressisti Aurelio Saffi, Carlo Armellini e [[Giuseppe Mazzini]] ([[Carlo Pisacane]] assunse il ruolo di membro della Commissione di guerra e capo di [[Stato]] maggiore nella Repubblica romana). | Il papa dichiarò che «''la nostra missione consiste nel nutrire tutti gli uomini, i popoli e le nazioni con lo stesso amore paterno e dunque non possiamo muovere guerra contro l'Austria''». Ancora una volta la Chiesa sceglie di tutelare il proprio dominio in timore di un'indipendenza italiana. Tra l'unità cattolica e l'unità italiana Pio IX scelse la prima. Quel giorno di fine aprile, tutti si rendono conto di una cosa importante: l'[[Italia]] si farà contro la Chiesa. Da Pio IX non si aspetta più niente nessuno. L'involuzione papalina ha inizio con la nomina a capo del governo di Pellegrino Rossi, personaggio disprezzato dai [[democrazia|democratici]] per il suo [[reazionarismo]]. L'allocuzione del papa riaccese e rafforzò più che mai l'odio verso la Chiesa scoppiato pochi mesi dopo. Il popolo romano si risveglia: il [[15 novembre]] Rossi viene ucciso; scoppia la rivolta e Pio IX si rifugia a Gaeta. Il [[9 febbraio]] [[1849]] viene fondata la [[Repubblica Romana]] con a capo i progressisti Aurelio Saffi, Carlo Armellini e [[Giuseppe Mazzini]] ([[Carlo Pisacane]] assunse il ruolo di membro della Commissione di guerra e capo di [[Stato]] maggiore nella Repubblica romana). |