Traffico di droga: differenze tra le versioni

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:'''...Tratto ed ispirato da ''Il Libro Nero della Polvere Bianca. Droga: trafficanti, Cia e stampa'''''
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Fine anno del 1979: i sovietici decisero di invadere l'Afghanistan. Prima che Osama e i Talebani diventassero “famosi”, il leader dei cosiddetti mujaheddin era Yunus Khalis. I mujaheddin non sono un gruppo unico, ma tanti. Khalis combatteva anche contro gli altri gruppi afgani: l'obbiettivo era il controllo dei campi di papavero, delle strade e dei sentieri che portavano ai suoi laboratori di eroina vicino al suo quartier generale, nella città  di Ribat al Ali.
Fine anno del 1979: i sovietici decisero di invadere l'Afghanistan. Prima che Osama e i Talebani diventassero “famosi”, il leader dei cosiddetti mujaheddin era Yunus Khalis. I mujaheddin non sono un gruppo unico, ma tanti. Khalis combatteva anche contro gli altri gruppi afgani: l'obbiettivo era il controllo dei campi di papavero, delle strade e dei sentieri che portavano ai suoi laboratori di eroina vicino al suo quartier generale, nella città  di Ribat al Ali.


A Darra, la CIA vi aveva installato una fabbrica di armi per produrre copie delle armi sovietiche (in modo da eludere l'embargo sulle armi). La fabbrica era gestita, in appalto, dall'ISI (Inter-Service Intelligence pakistano). I guerriglieri afgani trasportavano l'oppio dall'Afghanistan al Pakistan, vendendolo al governatore pakistano del territorio nord-occidentale, il generale di corpo d'armata Fazle Haq. Trasformato l'oppio in eroina, i camion dell'esercito pakistano la portavano a Karachi, quindi spedita in Europa e USA.
A Darra, la CIA vi aveva installato una fabbrica di armi per produrre copie delle armi sovietiche (in modo da eludere l'embargo sulle armi). La fabbrica era gestita, in appalto, dall'ISI (Inter-Service Intelligence pakistano). I guerriglieri afgani trasportavano l'oppio dall'Afghanistan al Pakistan, vendendolo al governatore pakistano del territorio nord-occidentale, il generale di corpo d'armata Fazle Haq. Trasformato l'oppio in eroina, i camion dell'esercito pakistano la portavano a Karachi, quindi spedita in Europa e USA.
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Nella primavera del 1979, il «Washington Post» riferì che ai mujaheddin piaceva «torturare le loro vittime tagliando loro prima il naso, le orecchie e i genitali, quindi rimuovendo un pezzo di pelle dopo l'altro».
Nella primavera del 1979, il «Washington Post» riferì che ai mujaheddin piaceva «torturare le loro vittime tagliando loro prima il naso, le orecchie e i genitali, quindi rimuovendo un pezzo di pelle dopo l'altro».


Gli agenti della DEA sapevano molto bene che una ditta usata dalla CIA per finanziare i mujaheddin, la Shakarchi Trading Company, era coinvolta nel traffico internazionale di droga. La DEA scoprì che uno dei principali clienti di questa ditta era Yasir Musullulu, arrestato in flagrante mentre tentava di vendere un carico di oppio grezzo afgano da 8,5 tonnellate a esponenti della “famiglia” Gambino di New York City.
Gli agenti della DEA sapevano molto bene che una ditta usata dalla CIA per finanziare i mujaheddin, la Shakarchi Trading Company, era coinvolta nel traffico internazionale di droga. La DEA scoprì che uno dei principali clienti di questa ditta era Yasir Musullulu, arrestato in flagrante mentre tentava di vendere un carico di oppio grezzo afgano da 8,5 tonnellate a esponenti della “famiglia” Gambino di New York City.


Nel 1984, il vicepresidente George Bush si recò in Pakistan a visitare il generale del regime pakistano, Zia Ul-Haq. In quel periodo Bush era a capo del National Narcotics Border Interdiction System (Sistema nazionale di interdizione dei narcotici al confine). Investito di questa funzione, Bush incaricò la CIA delle operazioni antidroga, dell'uso e del controllo degli informatori. Nominò capo operativo l'ammiraglio in pensione Daniel J. Murphy. Questi chiese con insistenza l'accesso alle informazioni riservate sui cartelli dei narcotrafficanti (il popolo viene tenuto nell'ignoranza, ma a certi livelli del potere ognuno sa quel che c'è da sapere...). Ovviamente la CIA non gli diede nulla. Il vicepresidente tuonò sui quotidiani americani che «non sarebbe mai sceso a patti con i narcotrafficanti sul suolo statunitense, né su quello straniero». Lodò il regime di Ul-Haq «per il suo inflessibile sostegno alla “guerra alla droga” <ref>[https://secure.wikimedia.org/wikipedia/en/wiki/War_on_Drugs War_on_Drugs]</ref>» e trovò anche il tempo per far sottoscrivere ai pakistani un contratto per l'acquisto di 40 milioni di dollari di turbine a gas prodotte dalla General Electric.
Nel 1984, il vicepresidente George Bush si recò in Pakistan a visitare il generale del regime pakistano, Zia Ul-Haq. In quel periodo Bush era a capo del National Narcotics Border Interdiction System (Sistema nazionale di interdizione dei narcotici al confine). Investito di questa funzione, Bush incaricò la CIA delle operazioni antidroga, dell'uso e del controllo degli informatori. Nominò capo operativo l'ammiraglio in pensione Daniel J. Murphy. Questi chiese con insistenza l'accesso alle informazioni riservate sui cartelli dei narcotrafficanti (il popolo viene tenuto nell'ignoranza, ma a certi livelli del potere ognuno sa quel che c'è da sapere...). Ovviamente la CIA non gli diede nulla. Il vicepresidente tuonò sui quotidiani americani che «non sarebbe mai sceso a patti con i narcotrafficanti sul suolo statunitense, né su quello straniero». Lodò il regime di Ul-Haq «per il suo inflessibile sostegno alla “guerra alla droga” <ref>[https://secure.wikimedia.org/wikipedia/en/wiki/War_on_Drugs War_on_Drugs]</ref>» e trovò anche il tempo per far sottoscrivere ai pakistani un contratto per l'acquisto di 40 milioni di dollari di turbine a gas prodotte dalla General Electric.


Durante gli anni '80, l'amministrazione Reagan addossò la colpa del boom della produzione di eroina in Pakistan ai generali sovietici di stanza a Kabul. Invece il dipartimento di giustizia USA aveva ricostruito la storia delle importazioni di droga dal Pakistan almeno fino al 1982 (mercato controllato dai ribelli afgani e dai militari pakistani).
Durante gli anni '80, l'amministrazione Reagan addossò la colpa del boom della produzione di eroina in Pakistan ai generali sovietici di stanza a Kabul. Invece il dipartimento di giustizia USA aveva ricostruito la storia delle importazioni di droga dal Pakistan almeno fino al 1982 (mercato controllato dai ribelli afgani e dai militari pakistani).
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La DEA americana venne in possesso di informazioni relative al marito della Bhutto, Asif Ali Zardari, per aver finanziato spedizioni di eroina dal Pakistan verso Gran Bretagna e USA. La DEA aveva affidato le indagini sul grande traffico internazionale di droga a John Banks, per lavorare sotto copertura in Pakistan. Banks era un agente esperto, aveva già  lavorato per la DEA e pure per la Gran Bretagna. L'agente sotto copertura incontrò il marito della Bhutto, un generale dell'aviazione e un banchiere pakistano per discutere circa la logistica del trasporto, e gli dissero che «il Regno Unito era un'altra zona verso la quale avevano regolarmente spedito eroina e hashish». Un agente in pensione della polizia doganale britannica disse al «Financial Times» che tenevano sott'occhio Zardari, e che avevano informato i servizi segreti britannici. Anche Banks disse che la CIA bloccò le indagini della DEA su Zardari.
La DEA americana venne in possesso di informazioni relative al marito della Bhutto, Asif Ali Zardari, per aver finanziato spedizioni di eroina dal Pakistan verso Gran Bretagna e USA. La DEA aveva affidato le indagini sul grande traffico internazionale di droga a John Banks, per lavorare sotto copertura in Pakistan. Banks era un agente esperto, aveva già  lavorato per la DEA e pure per la Gran Bretagna. L'agente sotto copertura incontrò il marito della Bhutto, un generale dell'aviazione e un banchiere pakistano per discutere circa la logistica del trasporto, e gli dissero che «il Regno Unito era un'altra zona verso la quale avevano regolarmente spedito eroina e hashish». Un agente in pensione della polizia doganale britannica disse al «Financial Times» che tenevano sott'occhio Zardari, e che avevano informato i servizi segreti britannici. Anche Banks disse che la CIA bloccò le indagini della DEA su Zardari.


Si arriva al 1996: conquistano il potere a Kabul i vecchi “amici” della CIA, i Talebani (finanziati in passato dall'ISI e dalla CIA). Il loro leader, Mullah Omar, modificò tutte le leggi contrarie alla sharia islamica. Le donne dovevano portare il velo e stare a casa; non potevano entrare in ospedali, scuole e bagni pubblici. La CIA continuò a sostenere questi bastardi medioevali. L'italiana Emma Bonino, all'epoca Commissario dell'Unione Europea per gli Aiuti Umanitari, a proposito delle violazioni sulle donne afgane disse che i Talebani stavano commettendo un «genocidio di genere». Evidentemente non è stata abbastanza convincente...
Si arriva al 1996: conquistano il potere a Kabul i vecchi “amici” della CIA, i Talebani (finanziati in passato dall'ISI e dalla CIA). Il loro leader, Mullah Omar, modificò tutte le leggi contrarie alla sharia islamica. Le donne dovevano portare il velo e stare a casa; non potevano entrare in ospedali, scuole e bagni pubblici. La CIA continuò a sostenere questi bastardi medioevali. L'italiana Emma Bonino, all'epoca Commissario dell'Unione Europea per gli Aiuti Umanitari, a proposito delle violazioni sulle donne afgane disse che i Talebani stavano commettendo un «genocidio di genere». Evidentemente non è stata abbastanza convincente...


Osama e i Talebani sono una “creatura” della CIA e dell'ISI, poi sfuggiti al controllo dei servizi segreti che li hanno finanziati e protetti per anni. L'odio di Bin Laden verso i suoi ex alleati americani comincia presto, come disse lui stesso:
Osama e i Talebani sono una “creatura” della CIA e dell'ISI, poi sfuggiti al controllo dei servizi segreti che li hanno finanziati e protetti per anni. L'odio di Bin Laden verso i suoi ex alleati americani comincia presto, come disse lui stesso:
«Gli eventi che ebbero un'influenza diretta su di me si svolsero nel 1982, e poi successivamente, quando gli USA permisero a Israele di invadere il Libano con l'aiuto della stessa flotta americana. Cominciarono a bombardare, e tanti morirono, altri dovettero fuggire terrorizzati. Ancora ricordo quelle scene commoventi - sangue, corpi dilaniati, donne e bambini morti; case sventrate ovunque e interi palazzi che furono fatti crollare sui loro residenti... Tutto il mondo vide e sentì, ma non fece nulla. In quei momenti critici fui sopraffatto da idee che non posso neppure descrivere, ma esse svegliarono in me un impulso potente a ribellarmi all'ingiustizia, e fecero nascere in me la ferma determinazione a punire l'oppressore. Mi sono convinto che l'iniquità  e l'assassinio premeditato di donne e di bambini è un principio americano consolidato, e che il terrore sia il vero volto della cosiddetta "libertà " e "democrazia", mentre chi combatte questo viene chiamato "terrorista"??.
«Gli eventi che ebbero un'influenza diretta su di me si svolsero nel 1982, e poi successivamente, quando gli USA permisero a Israele di invadere il Libano con l'aiuto della stessa flotta americana. Cominciarono a bombardare, e tanti morirono, altri dovettero fuggire terrorizzati. Ancora ricordo quelle scene commoventi - sangue, corpi dilaniati, donne e bambini morti; case sventrate ovunque e interi palazzi che furono fatti crollare sui loro residenti... Tutto il mondo vide e sentì, ma non fece nulla. In quei momenti critici fui sopraffatto da idee che non posso neppure descrivere, ma esse svegliarono in me un impulso potente a ribellarmi all'ingiustizia, e fecero nascere in me la ferma determinazione a punire l'oppressore. Mi sono convinto che l'iniquità  e l'assassinio premeditato di donne e di bambini è un principio americano consolidato, e che il terrore sia il vero volto della cosiddetta "libertà " e "democrazia", mentre chi combatte questo viene chiamato "terrorista"??.


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