Lucio Urtubia

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
Lucio Urtubia Jiménez

Lucio Urtubia Jiménez (Cascante, Spagna 18 febbraio 1931 – Parigi, 18 luglio 2020) è stato un anarchico spagnolo.

Divenne famoso per le sue pratiche politiche di espropriazione a favore di gruppi anarchici internazionali. Urtubia, visto dalla sinistra politica spagnola e francese come una sorta di Robin Hood, rapinò banche tra gli anni '60 e '70. Albert Boadella ha detto di lui: «Lucio è Quijote [Don Chisciotte della Mancia] che non combatte contro i mulini a vento ma contro veri giganti». [1]

Fu uno dei principali partecipanti ad un'azione di raccolta fondi basata su una truffa alla First National City Bank e consistente nella falsificazione di assegni di viaggio (traveler's cheques). Tra il gennaio del 1980 e il dicembre del 1982 centinaia di assegni di viaggio falsi vennero distribuiti in tutta Europa e in diversi paesi dell'America Latina. Le cosiddette "operazioni di recupero denaro", di cui faceva parte la truffa alla City Bank, servirono a raccogliere fondi per sostenere chi era in difficoltà e nel bisogno. A seguito dello smantellamento delle infrastrutture di contraffazione, la polizia francese non fu in grado di recuperare le lastre utilizzate da Urtubia per la stampa degli assegni, costringendo la City Bank e il governo francese a venire a patti con lui.

Biografia

Lucio Urtubia nacque a Cascante, in Navarra, quinto figlio di una famiglia molto povera. Era figlio di un carlista che, dopo essere stato socialista ed avere ricoperto una carica nel sindacato dell'UGT, abbracciò l'ideologia comunista durante la prigionia. Ricoverato all'ospedale di Pamplona in conseguenza di un disturbo manifestatosi in galera, il padre di Urtubia, prima di morire (era il 1950), pronunciò una frase che avrebbe segnato la vita del figlio: «Se nascessi di nuovo, sarei un anarchico». [2]

Arruolato nel servizio militare, Urtubia e i suoi commilitoni saccheggiarono un magazzino appartenente alla loro compagnia e disertarono, riparando in Francia nel 1954 (per i crimini commessi era prevista anche la pena di morte). A Parigi iniziò a lavorare come muratore, occupazione che avrebbe continuato ad esercitare per tutta la vita. Si unì alla Gioventù Libertaria della Fédération Anarchiste, diventando amico di André Breton e Albert Camus.

Poco dopo il suo arrivo a Parigi, gli venne chiesto di nascondere in casa sua il profugo antifranchista Quico Sabaté, il massimo esponente della guerriglia urbana in Catalogna, con il quale condivise la casa per diversi anni, fino alla sua morte: «Per Lucio» - scrive Bernard Thomas - «Quico era il suo dio, il suo maestro dell'anarchismo». Sabaté gli fornì gli indirizzi delle famiglie esiliate a Tolosa, Perpignano e Parigi, nonché dei membri della vecchia CNT spagnola che erano ancora attivi a Barcellona, ​​Saragozza, Madrid e Pamplona. Urtubia, di fronte all'arresto e alla prigionia di Sabaté, iniziò ad emularlo, compiendo incursioni in territorio spagnolo; in seguito, intraprese una serie di furti e rapine in tutta Europa per raccogliere fondi per la causa rivoluzionaria. Successivamente avrebbe abbandonato queste attività «per paura di ferire gli impiegati di banca».

Urtubia aveva già fornito documenti falsi a un gran numero di guerriglieri ed esiliati, ma negli anni '60 intensificò la sua attività di contraffazione, con la quale finanziò numerosi gruppi anarchici in tutto il mondo, cercando di destabilizzare le economie capitaliste. Nel mezzo dell'invasione della baia dei Porci [3], propose all'ambasciatrice cubana in Francia, Rosa Simeón, la distruzione con esplosivi degli interessi statunitensi in Francia, Spagna ed Europa, proposta che lei rifiutò. Tuttavia, ella fu tentata dalla sua proposta di contraffare massicciamente i dollari USA: fece da mediatrice per presentarlo a Che Guevara, allora (1962) direttore della Banca Nazionale di Cuba e ministro dell'Industria della Rivoluzione Cubana. Urtubia espose al Che il suo piano per falsificare i dollari su larga scala, piano che il Che bocciò. Questo incontro fu una grande delusione per Urtubia, poiché il Che gli disse che, a suo parere, gli Stati Uniti avrebbero continuato ad essere ricchi nonostante tutto; Urtubia dedusse da questa opinione che l'argentino cominciava ad essere stanco della direzione che la politica stava prendendo sull'isola.

Come detto, la più importante azione sovversiva di Urtubia fu la contraffazione, nella seconda metà degli anni '70, di assegni di viaggio della banca statunitense First National City Bank (ora Citibank): «Così, da clandestino perfetto, muratore di giorno, falsario di notte, Lucio Urtubia realizza e smercia traveller's cheque contraffatti per più di 20 milioni di dollari senza tenerne uno per sé. Soldi per aiutare i combattenti contro Franco». [4] La contraffazione stava per mandare in bancarotta la banca, che subì un calo significativo del prezzo delle azioni. Il denaro fu utilizzato per finanziare diversi movimenti di guerriglia in America Latina (Tupamaros, Montoneros ecc.) e in Europa. I titoli della stampa spagnola gli attribuirono i soprannomi di "buon bandito" e "volpe basca". Urtubia fu perseguito e riconosciuto colpevole del reato di falsificazione, per il quale fu condannato a sei mesi di prigione: per la sua difesa si era avvalso dell'aiuto di un buon numero di avvocati francesi progressisti, e la sentenza era stata emessa dopo aver raggiunto un accordo stragiudiziale con la banca, che aveva accettato di far cadere buona parte delle accuse in cambio delle lastre impiegate nella stampa degli assegni falsi.

Ingresso dell'Espace Louise Michel

Per tutta la vita Urtubia ha partecipato a un gran numero di azioni contro il sistema capitalista, che hanno portato all'emissione di cinque mandati di perquisizione internazionali, incluso uno della CIA: ricordiamo la partecipazione alla preparazione del rapimento della nazista Klaus Barbie in Bolivia, la collaborazione alla fuga del leader delle Pantere Nere, l'intercessione nel rapimento di Javier Rupérez e la collaborazione nella fuga dal carcere di Albert Boadella, in attesa di processo per aver ingiuriato l'esercito spagnolo. Urtubia ha anche simpatizzato con il Movimento Iberico di Liberazione-Gruppo Autonomo di Combattimento (Grupos Autónomos de Combate-Movimiento Ibérico de Liberación) e con i successivi Gruppi di azione rivoluzionaria internazionalista (GARI, Grupos de Acción Revolucionaria Internacionalista), mantenendo un rapporto speciale con uno dei membri più importanti di quest'ultimo, il francese Jean-Marc Rouillan.

"Il buon bandito" ha sempre difeso il lavoro: «Siamo muratori, imbianchini, elettricisti, non abbiamo affatto bisogno dello Stato». E ancora: «Se la disoccupazione e l'emarginazione avessero creato rivoluzionari, i governi avrebbero già posto fine alla disoccupazione e all'emarginazione». Ha contribuito alla diffusione delle idee anarchiche fino alla sua morte.

La sua vita è stata narrata in libri, reportage e film, oltre ad essere stata ispirazione per molte canzoni di tutti i generi. La sua casa è la sede dell'Espace Louise Michel (Spazio Louise Michel), dove si tengono conferenze, dibattiti, mostre e proiezioni di film.

Note

  1. Bernard Thomas, Lucio Urtubia. L'anarchico irriducibile, Brepress, 2012, pp. 375
  2. La revolución por el tejado: autobiografía, Tafalla, Txalaparta, p. 72
  3. L'invasione della baia dei Porci fu il fallito tentativo di rovesciare il governo di Fidel Castro a Cuba, messo in atto dalla Central Intelligence Agency degli Stati Uniti d'America per mezzo di un gruppo di esuli cubani anticastristi, fatti sbarcare nella parte sud-ovest dell'isola
  4. Gianluigi Colin, Urtubia, falsario per l'anarchia, Corriere della Sera, 20 luglio 2020, p. 31

Bibliografia

Opere di Lucio Urtubia

  • Lucio Urtubia, La revolución por el tejado: autobiografía, Tafalla, Txalaparta, novembre 2008
  • Lucio Urtubia, Mi utopía vivida, Tafalla, Txalaparta, dicembre 2014

Opere su Lucio Urtubia

Voci correlate

Collegamenti esterni