Vittorio Pini: differenze tra le versioni

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Avvicinatosi alla [[anarco-individualismo|corrente individualista]], fonda a Parigi il gruppo ''Gli Intransigenti di Londra e Parigi'' (chiamato anche ''I ribelli di Saint Denis'', il gruppo degli ''Introvabili'', ''Gli straccioni di Parigi''),insieme tra gli altri a [[Luigi Parmeggiani]], [[Caio Zavoli]] e [[Alessandro Marroco]].  
Avvicinatosi alla [[anarco-individualismo|corrente individualista]], fonda a Parigi il gruppo ''Gli Intransigenti di Londra e Parigi'' (chiamato anche ''I ribelli di Saint Denis'', il gruppo degli ''Introvabili'', ''Gli straccioni di Parigi''),insieme tra gli altri a [[Luigi Parmeggiani]], [[Caio Zavoli]] e [[Alessandro Marroco]].  


Secondo [[Jean Grave]] il gruppo sarebbe gravitato intorno alle attività della stamperia de ''La Révolte'' prima e de ''Il Pugnale'' poi (Parigi, 2 numeri di aprile e il [[14 agosto]] [[1889]]), di cui assume la carica di direttore insieme a Parmeggiani. Partigiano dell'[[individualismo]], Pini teorizza l'esproprio come mezzo rivoluzionario per abolire la [[proprietà privata]] e giungere così al [[comunismo anarchico]]. A lui vengono attribuiti un gran numero furti e rapine allo scopo di finanziare varie attività propagandistiche, tra cui l'apertura di una stamperia in via Bellefond e la nascita del giornale ''Il Ciclone'' (Parigi, n ° 1, [[4 settembre]] [[1887]]).
Secondo [[Jean Grave]] il gruppo sarebbe gravitato intorno alle attività della stamperia de ''La Révolte'' prima e de ''Il Pugnale'' poi (Parigi, 2 numeri di aprile e il [[14 agosto]] [[1889]]), di cui assume la carica di direttore insieme a Parmeggiani. Partigiano dell'[[individualismo]], Pini teorizza l'esproprio come mezzo rivoluzionario per abolire la [[proprietà privata]] e giungere così al [[comunismo anarchico]]. A lui vengono attribuiti un gran numero furti e rapine allo scopo di finanziare varie attività propagandistiche, tra cui l'apertura di una stamperia in via Bellefond e la nascita del giornale ''Il Ciclone'' (Parigi, 1, [[4 settembre]] [[1887]]).


Nell'autunno del [[1888]] pubblica numerosi manifesti, tra cui ''Manifesto degli anarchici in lingua italiana al popolo d'Italia'', che chiama il popolo italiano ad insorgere, criticando apertamente [[Amilcare Cipriani]] con l'accusa di aver tradito gli ideali della [[rivoluzione sociale]]. Due deputati socialisti - [[Celso Ceretti]] e [[Camillo Prampolini]] - dopo aver preso le difese di Cipriani ed aver accusato gli autori del Manifesto di essere al soldo della [[polizia]], Pini e Parmeggiani si recano in Italia per vendicare quello che secondo loro era una grave diffamazione. Il [[13 febbraio]] [[1889]] pugnalano Ceretti a Mirandola e vengono intercettati dopo 3 giorni dalla [[polizia]] mentre si dirigevano verso Reggio Emilia in cerca di Prampolini. Entrambi riescono a fuggire e raggiungere le loro destinazioni, Pini in [[Francia]] e Parmeggiani a Londra.
Nell'autunno del [[1888]] pubblica numerosi manifesti, tra cui ''Manifesto degli anarchici in lingua italiana al popolo d'Italia'', che chiama il popolo italiano ad insorgere, criticando apertamente [[Amilcare Cipriani]] con l'accusa di aver tradito gli ideali della [[rivoluzione sociale]]. Due deputati socialisti - [[Celso Ceretti]] e [[Camillo Prampolini]] - dopo aver preso le difese di Cipriani ed aver accusato gli autori del Manifesto di essere al soldo della [[polizia]], Pini e Parmeggiani si recano in Italia per vendicare quello che secondo loro era una grave diffamazione. Il [[13 febbraio]] [[1889]] pugnalano Ceretti a Mirandola e vengono intercettati dopo 3 giorni dalla [[polizia]] mentre si dirigevano verso Reggio Emilia in cerca di Prampolini. Entrambi riescono a fuggire e raggiungere le loro destinazioni, Pini in [[Francia]] e Parmeggiani a Londra.
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Il [[18 giugno]] [[1889]], in seguito ad una soffiata, una perquisizione della [[polizia]] nell'abitazione di Pini permette di recuperare molta refurtiva e attrezzature varie. Pini viene arrestato insieme a [[Placide Schouppe]] e [[Maria Soenen]]. Portato il [[4 novembre|4]] e [[5 novembre]] [[1889]] davanti alla Corte d'assise con i suoi compagni, viene condannato a 20 anni di lavori forzati, salutati al grido di «Viva l'anarchia, abbasso i ladri.». P. Schouppe subisce invece una condanna a 10 anni di lavori forzati, Maria Soenen a 5. La sua difesa intitolata ''Morte ai ladri'' sarà in seguito pubblicato sotto forma di manifesto, accompagnato da un ''Manifesto'' del gruppo parigino di propaganda anarchica che rianimerà nel movimento un intenso dibattito sulla legittimità del furto.  
Il [[18 giugno]] [[1889]], in seguito ad una soffiata, una perquisizione della [[polizia]] nell'abitazione di Pini permette di recuperare molta refurtiva e attrezzature varie. Pini viene arrestato insieme a [[Placide Schouppe]] e [[Maria Soenen]]. Portato il [[4 novembre|4]] e [[5 novembre]] [[1889]] davanti alla Corte d'assise con i suoi compagni, viene condannato a 20 anni di lavori forzati, salutati al grido di «Viva l'anarchia, abbasso i ladri.». P. Schouppe subisce invece una condanna a 10 anni di lavori forzati, Maria Soenen a 5. La sua difesa intitolata ''Morte ai ladri'' sarà in seguito pubblicato sotto forma di manifesto, accompagnato da un ''Manifesto'' del gruppo parigino di propaganda anarchica che rianimerà nel movimento un intenso dibattito sulla legittimità del furto.  
:«Noi, anarchici, è con l'intera coscienza di compiere un dovere, che attacchiamo la proprietà da un doppio punto di vista: il primo per affermare a noi stessi il diritto naturale all'esistenza; il secondo per fornirci i mezzi propri per distruggere le vostre proprietà e, se il caso, voi con loro ». (Dichiarazione processuale di V. Pini)
:«Noi, anarchici è con l'intera coscienza di compiere un dovere che attacchiamo la proprietà, da un doppio punto di vista: il primo per affermare a noi stessi il diritto naturale all'esistenza; il secondo per fornirci i mezzi propri per distruggere le vostre proprietà e, se il caso, voi con loro» (dichiarazione processuale di V. Pini).
Giunto al bagno penale della Guyane il [[15 agosto]] [[1890]], tenta senza successo di evadere. Nel luglio [[1891]], insieme a [[Placide Schouppe]], fugge risalendo l'estuario di Maroni in piroga. Intorno ad agosto, sempre con Schouppe, si dirige a piedi verso il [[Venezuela]], ma deve rinunciare a causa del gonfiore dei suoi piedi. Verso il [[19 agosto]], sorpreso dalla [[polizia]] olandese, tenta di fuggire ma viene ferito alle gambe da uno sparo. Dopo 2 mesi all'ospedale del Suriname, viene ricondotto a Cayenne e nuovamente condannato a due anni di detenzione all'Isola della salute.
Giunto al bagno penale della Guyane il [[15 agosto]] [[1890]], tenta senza successo di evadere. Nel luglio [[1891]], insieme a [[Placide Schouppe]], fugge risalendo l'estuario di Maroni in piroga. Intorno ad agosto, sempre con Schouppe, si dirige a piedi verso il [[Venezuela]], ma deve rinunciare a causa del gonfiore dei suoi piedi. Verso il [[19 agosto]], sorpreso dalla [[polizia]] olandese, tenta di fuggire ma viene ferito alle gambe da uno sparo. Dopo 2 mesi all'ospedale del Suriname, viene ricondotto a Cayenne e nuovamente condannato a due anni di detenzione all'Isola della salute.


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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://uenne.indivia.net/n-5-anno-91/achille-vittorio-pini Biografia di Vittorio Achille Pini]
*[http://archive.is/TBOOo Biografia di Vittorio Achille Pini]
 
[[Categoria:Anarchici|Pini, Vittorio]]
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