Vittorio Pini: differenze tra le versioni

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Il [[18 giugno]] [[1889]], in seguito ad una soffiata, una perquisizione della [[polizia]] nell'abitazione di Pini permette di recuperare molta refurtiva e attrezzature varie. Pini viene arrestato insieme a [[Placide Schouppe]] e [[Maria Soenen]]. Portato il [[4 novembre|4]] e [[5 novembre]] [[1889]] davanti alla Corte d'assise con i suoi compagni, viene condannato a 20 anni di lavori forzati, salutati al grido di «Viva l'anarchia, abbasso i ladri.». P. Schouppe subisce invece una condanna a 10 anni di lavori forzati, Maria Soenen a 5. La sua difesa intitolata ''Morte ai ladri'' sarà in seguito pubblicato sotto forma di manifesto, accompagnato da un ''Manifesto'' del gruppo parigino di propaganda anarchica che rianimerà nel movimento un intenso dibattito sulla legittimità del furto.  
Il [[18 giugno]] [[1889]], in seguito ad una soffiata, una perquisizione della [[polizia]] nell'abitazione di Pini permette di recuperare molta refurtiva e attrezzature varie. Pini viene arrestato insieme a [[Placide Schouppe]] e [[Maria Soenen]]. Portato il [[4 novembre|4]] e [[5 novembre]] [[1889]] davanti alla Corte d'assise con i suoi compagni, viene condannato a 20 anni di lavori forzati, salutati al grido di «Viva l'anarchia, abbasso i ladri.». P. Schouppe subisce invece una condanna a 10 anni di lavori forzati, Maria Soenen a 5. La sua difesa intitolata ''Morte ai ladri'' sarà in seguito pubblicato sotto forma di manifesto, accompagnato da un ''Manifesto'' del gruppo parigino di propaganda anarchica che rianimerà nel movimento un intenso dibattito sulla legittimità del furto.  
:«Noi, anarchici, è con l'intera coscienza di compiere un dovere, che attacchiamo la proprietà da un doppio punto di vista: il primo per affermare a noi stessi il diritto naturale all'esistenza; il secondo per fornirci i mezzi propri per distruggere le vostre proprietà e, se il caso, voi con loro» (dichiarazione processuale di V. Pini).
:«Noi, anarchici è con l'intera coscienza di compiere un dovere che attacchiamo la proprietà, da un doppio punto di vista: il primo per affermare a noi stessi il diritto naturale all'esistenza; il secondo per fornirci i mezzi propri per distruggere le vostre proprietà e, se il caso, voi con loro» (dichiarazione processuale di V. Pini).
Giunto al bagno penale della Guyane il [[15 agosto]] [[1890]], tenta senza successo di evadere. Nel luglio [[1891]], insieme a [[Placide Schouppe]], fugge risalendo l'estuario di Maroni in piroga. Intorno ad agosto, sempre con Schouppe, si dirige a piedi verso il [[Venezuela]], ma deve rinunciare a causa del gonfiore dei suoi piedi. Verso il [[19 agosto]], sorpreso dalla [[polizia]] olandese, tenta di fuggire ma viene ferito alle gambe da uno sparo. Dopo 2 mesi all'ospedale del Suriname, viene ricondotto a Cayenne e nuovamente condannato a due anni di detenzione all'Isola della salute.
Giunto al bagno penale della Guyane il [[15 agosto]] [[1890]], tenta senza successo di evadere. Nel luglio [[1891]], insieme a [[Placide Schouppe]], fugge risalendo l'estuario di Maroni in piroga. Intorno ad agosto, sempre con Schouppe, si dirige a piedi verso il [[Venezuela]], ma deve rinunciare a causa del gonfiore dei suoi piedi. Verso il [[19 agosto]], sorpreso dalla [[polizia]] olandese, tenta di fuggire ma viene ferito alle gambe da uno sparo. Dopo 2 mesi all'ospedale del Suriname, viene ricondotto a Cayenne e nuovamente condannato a due anni di detenzione all'Isola della salute.


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