Stig Dagerman: differenze tra le versioni

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Nelle sue opere Dagerman affronta le proprie principali preoccupazioni universali come la moralità e la coscienza, la [[sessualità]], la [[filosofia]] sociale, l'[[amore libero|amore]], la compassione e la [[giustizia]]. Sempre dalla parte degli offesi e umiliati, i suoi scritti sondano la dolorosa realtà esistenziale, sviscerando emozioni come la paura, il senso di colpa e la [[solitudine]]. Tuttavia, spesso questi temi così gravosi sono da lui affrontati con un certo senso dell'umorismo, conferendo loro una dimensione satirica o burlesca.
Nelle sue opere Dagerman affronta le proprie principali preoccupazioni universali come la moralità e la coscienza, la [[sessualità]], la [[filosofia]] sociale, l'[[amore libero|amore]], la compassione e la [[giustizia]]. Sempre dalla parte degli offesi e umiliati, i suoi scritti sondano la dolorosa realtà esistenziale, sviscerando emozioni come la paura, il senso di colpa e la [[solitudine]]. Tuttavia, spesso questi temi così gravosi sono da lui affrontati con un certo senso dell'umorismo, conferendo loro una dimensione satirica o burlesca.


Gli anni '80 hanno visto una riscoperta delle opere di Dagerman: molti artisti, sia in [[Svezia]] che all'estero, hanno messo in [[musica]] alcuni suoi testi. <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=tgGmTilk07U L'uomo che ama], testo di Dagerman messo in [[musica]] dal gruppo italiano dei Ludd.</ref> Molti dei suoi romanzi e racconti sono stati portati al [[cinema]]. Il lavoro di Dagerman è stato tradotto in diverse lingue (compreso l'italiano), divenendo fonte di ispirazione per lettori, scrittori, musicisti e registi provenienti dalla [[Svezia]] ed altri paesi.  
Gli anni '80 hanno visto una riscoperta delle opere di Dagerman: molti artisti, sia in [[Svezia]] che all'estero, hanno messo in [[musica]] alcuni suoi testi. <ref>[https://www.youtube.com/watch?v=5xH59ibA9BY L'uomo che ama], testo di Dagerman messo in [[musica]] dal gruppo italiano dei Ludd.</ref> Molti dei suoi romanzi e racconti sono stati portati al [[cinema]]. Il lavoro di Dagerman è stato tradotto in diverse lingue (compreso l'italiano), divenendo fonte di ispirazione per lettori, scrittori, musicisti e registi provenienti dalla [[Svezia]] ed altri paesi.  


Quantunque la sua attività sia stata prevalentemente culturale, Dagerman è sempre stato un anarchico cosciente, il cui pensiero è stato ben delineato nel suo articolo ''[[Io e l'anarchismo (di Stig Dagerman)|Io e l'anarchismo]]''<ref>Testo apparso nel [[1946]] nel numero 2 della rivista ''40-tal'' (Gli Anni 1940).</ref>, in cui delinea il ruolo dello scrittore anarchico come colui che assolve «il modesto ruolo del lombrico nell'humus culturale che, senza di lui, resterebbe sterile a causa dell'aridità delle convenzioni.». Dagerman ritiene che non sia affatto vero che «che l'autoritarismo e il centralismo siano innati nell'uomo» e definisce la [[democrazia]] come «una varietà completamente nuova di inumanità che non sfigura affatto confrontata ai regimi autocratici delle epoche precedenti». Critica inoltre l'idea anti-anarchica secondo cui l'[[anarchismo]] debba essere annoverato di volta in volta tra le [[utopia|utopie]], le [[violenza|idee violente]] o quelle semplicemente romantiche, evidenziando al contrario come l'[[anarchia]] «accoppiata a una teoria economica (il sindacalismo) è sfociata in Catalogna durante la guerra civile, in un sistema di produzione perfettamente funzionante, basato sull'eguaglianza economica e non sul livellamento mentale, sulla cooperazione pratica senza violenza ideologica e sulla coordinazione razionale senza eliminazione della libertà individuale: concetti contraddittori che sfortunatamente sembrano essere sempre più diffusi sotto forma di sintesi.»
Quantunque la sua attività sia stata prevalentemente culturale, Dagerman è sempre stato un anarchico cosciente, il cui pensiero è stato ben delineato nel suo articolo ''[[Io e l'anarchismo (di Stig Dagerman)|Io e l'anarchismo]]''<ref>Testo apparso nel [[1946]] nel numero 2 della rivista ''40-tal'' (Gli Anni 1940).</ref>, in cui delinea il ruolo dello scrittore anarchico come colui che assolve «il modesto ruolo del lombrico nell'humus culturale che, senza di lui, resterebbe sterile a causa dell'aridità delle convenzioni.». Dagerman ritiene che non sia affatto vero che «che l'autoritarismo e il centralismo siano innati nell'uomo» e definisce la [[democrazia]] come «una varietà completamente nuova di inumanità che non sfigura affatto confrontata ai regimi autocratici delle epoche precedenti». Critica inoltre l'idea anti-anarchica secondo cui l'[[anarchismo]] debba essere annoverato di volta in volta tra le [[utopia|utopie]], le [[violenza|idee violente]] o quelle semplicemente romantiche, evidenziando al contrario come l'[[anarchia]] «accoppiata a una teoria economica (il sindacalismo) è sfociata in Catalogna durante la guerra civile, in un sistema di produzione perfettamente funzionante, basato sull'eguaglianza economica e non sul livellamento mentale, sulla cooperazione pratica senza violenza ideologica e sulla coordinazione razionale senza eliminazione della libertà individuale: concetti contraddittori che sfortunatamente sembrano essere sempre più diffusi sotto forma di sintesi.»
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