Gruppi Anarchici Federati: differenze tra le versioni

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I '''Gruppi anarchici federati''' (GAF) si costituirono nel [[1969]], diventando, all'epoca, una delle tre componenti organizzate, insieme a [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] e [[Gruppi di Iniziativa Anarchica|GIA]].  
I '''Gruppi Anarchici Federati''' ('''GAF''') si costituirono nel [[1969]], diventando, all'epoca, una delle tre componenti organizzate, insieme a [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] e [[Gruppi di Iniziativa Anarchica|GIA]].  
[[Image:Pinelli.gif|framed|left|270 px|[[Giuseppe Pinelli]], anarchico milanese, militò nella [[Croce Nera Anarchica]]]]
[[Image:Pinelli_A.jpg|thumb|400px|[[Giuseppe Pinelli]], [[anarchico]] milanese, militò nella [[Croce Nera Anarchica]].]]
== Storia ==
== Storia ==
I GAF nacquero sulle ceneri dei [[Gruppi Giovanili Anarchici Federati]] ([[GGAF]]) e si prefiggevano di essere più incisivi nella realtà sociale e politica del periodo.


I GAF nacquero sulle ceneri dei [[Gruppi giovanili anarchici federati]] (GGAF) e si prefiggevano di rendere più incisivo nella realtà  sociale e politica del periodo.
Si sciolsero nel [[1978]], per confluire nel [[movimento anarchico]], promuovendo nel frattempo iniziative come la [[Croce Nera Anarchica]], il Comitato “Spagna libertaria”, fondato nel [[1974]] in [[solidarietà]] con gli [[anarchici]] spagnoli vittime del regime franchista e il Centro di documentazione anarchica, fondato a Torino nel [[1976]].  


Si sciolsero nel [[1978]], per confluire nel [[movimento anarchico]], promuovendo nel frattempo iniziative come la [[Croce Nera Anarchica]], il [[Comitato “Spagna libertaria”]], fondato nel [[1974]] in [[solidarietà ]] con gli anarchici spagnoli vittime del regime franchista, il Centro di documentazione anarchica, fondato a Torino nel [[1976]].  
Al gruppo milanese fanno capo, a partire dal [[1971]], la [[A - Rivista|rivista mensile «A»]], la redazione italiana di «Interrogations» (dal [[1976]] al [[1979]]), il trimestrale «[[Volontà]]» (dal [[1980]] al [[1996]]), le «Edizioni Antistato» (dal [[1975]] al [[1985]]) e, dal [[1976]], la gestione del «[[Centro Studi Libertari / Archivio Giuseppe Pinelli]]».


Al gruppo milanese fanno capo, a partire dal [[1971]], la rivista mensile «A», la redazione italiana di «Interrogations» (dal [[1976]] al [[1979]]), il trimestrale «Volontà » (dal [[1980]] al [[1996]]), le edizioni Antistato (dal [[1975]] al [[1985]]) e, dal [[1976]], la gestione del [[Centro studi libertari]].
== Organizzazione ==
I GAF adottarono una struttura pluralistica, fondata sull'aggregazione di [[gruppi di affinità]], liberi di agire in [[autonomia]] nel rispetto di alcuni accordi di massima raggiunti coordinatamente. Nel progetto dei GAF, in primo piano vi era la necessità di affermarsi culturalmente rispetto al [[marxismo]] e porsi come alternativa al [[capitalismo|modello capitalistico]]:
:«Praticamente inesistente è oggi la presenza culturale libertaria a tutti i livelli, così tra gli intellettuali come nel popolo e tra le minoranze ribelli. A causa di questa assenza, sono state tradotte in chiave marxistica (cioè, paradossalmente, autoritaria) persino acquisizioni sostanzialmente anti-autoritarie, nel campo della pedagogia, dell'urbanistica, della sociologia, della psicologia, eccetera, neutralizzandone la carica rivoluzionaria. Bisogna dunque rifondare a tutti i livelli una cultura libertaria attraverso il potenziamento quantitativo e qualitativo della stampa e dell'editoria anarchica, attraverso la moltiplicazione delle iniziative culturali, ma prima ancora e continuamente attraverso uno sforzo di arricchimento ed aggiornamento dei grandi temi del pensiero anarchico, che sono poi i grandi temi della liberazione umana». <ref>Estratto da ''[https://centrostudilibertari.it/it/la-nostra-storia I Gruppi anarchici federati e il movimento anarchico milanese]''</ref>


== Organizzazione ==
==Note==
I GAF adottarono una struttura pluralistica, fondata sull'aggregazione di [[gruppo d'affinità |gruppi di affinità ]], liberi di agire in [[autonomia]] nel rispetto di alcuni accordi di massima raiunta coordinatamente. Nel progetto dei GAF, in primo piano vi era la necessità  di affermarsi culturalmente rispetto al [[marxismo]] e porsi come alternativa al [[capitalismo|modello capitalistico]]:
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: «...praticamente inesistente è oggi la presenza culturale libertaria a tutti i livelli, così tra gli intellettuali come nel popolo e tra le minoranze ribelli. A causa di questa assenza, sono state tradotte in chiave marxistica (cioè, paradossalmente, autoritaria) persino acquisizioni sostanzialmente anti-autoritarie, nel campo della pedagogia, dell'urbanistica, della sociologia, della psicologia, eccetera, neutralizzandone la carica rivoluzionaria. Bisogna dunque rifondare a tutti i livelli una cultura libertaria attraverso il potenziamento quantitativo e qualitativo della stampa e dell'editoria anarchica, attraverso la moltiplicazione delle iniziative culturali, ma prima ancora e continuamente attraverso uno sforzo di arricchimento ed aggiornamento dei grandi temi del pensiero anarchico, che sono poi i grandi temi della liberazione umana.» (''[http://www.centrostudilibertari.it/index.php/la-nostra-storia.html I Gruppi anarchici federati e il movimento anarchico milanese]'')


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://stragedistato.wordpress.com/tag/gaf-gruppi-anarchici-federati/ La Strage di Stato voluta dai padroni -DOCUMENTO DI CONTROINFORMAZIONE ANARCHICA], [[20 ottobre]] [[1971]], «[[Umanità Nova]]» (Anno 51 n. 35)
*[https://www.centrostudilibertari.it/sites/default/files/materiali/programma_gaf_italiano.pdf Documento programmatico dei Gruppi Anarchici Federati]
*[http://www.centrostudilibertari.it/ CentroStudiLibertari]
*[https://centrostudilibertari.it/it/la-nostra-storia Storia del Centro Studi Libertari - Archivio Giuseppe Pinelli]
*[https://stragedistato.wordpress.com/2011/03/28/20-ottobre-1971-umanita-nova-anno-51-n-35-la-strage-di-stato-voluta-dai-padroni-documento-di-controinformazione-anarchica/ ''La Strage di Stato voluta dai padroni''], documento di [[controinformazione]] [[anarchica]], 20 ottobre 1971, «[[Umanità Nova]]» (anno 51, n. 35)
 
[[Categoria:Organizzazioni anarchiche]]
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[[Categoria:Anarchismo in Italia]]
[[Categoria:Anarchismo in Italia]]

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I Gruppi Anarchici Federati (GAF) si costituirono nel 1969, diventando, all'epoca, una delle tre componenti organizzate, insieme a FAI e GIA.

Storia

I GAF nacquero sulle ceneri dei Gruppi Giovanili Anarchici Federati (GGAF) e si prefiggevano di essere più incisivi nella realtà sociale e politica del periodo.

Si sciolsero nel 1978, per confluire nel movimento anarchico, promuovendo nel frattempo iniziative come la Croce Nera Anarchica, il Comitato “Spagna libertaria”, fondato nel 1974 in solidarietà con gli anarchici spagnoli vittime del regime franchista e il Centro di documentazione anarchica, fondato a Torino nel 1976.

Al gruppo milanese fanno capo, a partire dal 1971, la rivista mensile «A», la redazione italiana di «Interrogations» (dal 1976 al 1979), il trimestrale «Volontà» (dal 1980 al 1996), le «Edizioni Antistato» (dal 1975 al 1985) e, dal 1976, la gestione del «Centro Studi Libertari / Archivio Giuseppe Pinelli».

Organizzazione

I GAF adottarono una struttura pluralistica, fondata sull'aggregazione di gruppi di affinità, liberi di agire in autonomia nel rispetto di alcuni accordi di massima raggiunti coordinatamente. Nel progetto dei GAF, in primo piano vi era la necessità di affermarsi culturalmente rispetto al marxismo e porsi come alternativa al modello capitalistico:

«Praticamente inesistente è oggi la presenza culturale libertaria a tutti i livelli, così tra gli intellettuali come nel popolo e tra le minoranze ribelli. A causa di questa assenza, sono state tradotte in chiave marxistica (cioè, paradossalmente, autoritaria) persino acquisizioni sostanzialmente anti-autoritarie, nel campo della pedagogia, dell'urbanistica, della sociologia, della psicologia, eccetera, neutralizzandone la carica rivoluzionaria. Bisogna dunque rifondare a tutti i livelli una cultura libertaria attraverso il potenziamento quantitativo e qualitativo della stampa e dell'editoria anarchica, attraverso la moltiplicazione delle iniziative culturali, ma prima ancora e continuamente attraverso uno sforzo di arricchimento ed aggiornamento dei grandi temi del pensiero anarchico, che sono poi i grandi temi della liberazione umana». [1]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni