La libertà per gli anarchici (di Michail Bakunin): differenze tra le versioni

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Il secondo elemento è, di conseguenza, la rivolta di ognuno contro la tirannia degli uomini, contro l'autorità sia individuale che sociale rappresentata e legalizzata dallo Stato. Qui bisogna tuttavia intendersi bene, e per intendersi bisogna cominciare con lo stabilire una distinzione ben precisa fra l'autorità ufficiale e di conseguenza tirannica della società organizzata in Stato, e l'influenza e l'azione naturale della società non ufficiale, ma naturale, su ciascuno dei suoi membri.
Il secondo elemento è, di conseguenza, la rivolta di ognuno contro la tirannia degli uomini, contro l'autorità sia individuale che sociale rappresentata e legalizzata dallo Stato. Qui bisogna tuttavia intendersi bene, e per intendersi bisogna cominciare con lo stabilire una distinzione ben precisa fra l'autorità ufficiale e di conseguenza tirannica della società organizzata in Stato, e l'influenza e l'azione naturale della società non ufficiale, ma naturale, su ciascuno dei suoi membri.


La rivolta contro l'influenza naturale della società è molto più difficile per l'individuo che non sia la rivolta contro la società ufficialmente organizzata, contro lo Stato, sebbene spesso sia altrettanto inevitabile quanto quest'ultima. La tirannia sociale, spesso schiacciante e funesta, non presenta, però questo carattere di impetosa violenza, di dispotismo legalizzato e formale che contraddistingue l'autorità dello Stato. Essa non si impone come una legge alla quale ogni individuo è obbligato a sottomettersi a meno di incorrere in una punizione giuridica. La sua azione è più dolce, più insinuante, più impercettibile, ma molto più potente di quella dell'autorità dello Stato. Essa domina gli uomini con i costumi e le usanze, con la massiccia pressione dei sentimenti, dei pregiudizi e delle abitudini sia della vita materiale che dello spirito e del cuore e che costituiscono ciò che chiamiamo opinione pubblica. Essa avvolge l'uomo fin dalla sua nascita, lo attraversa, lo penetra, e forma la base stessa della sua esistenza individuale, in modo, che ognuno ne è in qualche modo, più o meno, il complice contro se stesso, e il più delle volte senza nemmeno sospettarlo. Ne risulta che, per ribellarsi contro questa influenza che la società esercita naturalmente su di lui, l'uomo deve, almeno in parte, ribellarsi contro se stesso, poiché con tutte le sue tendenze e aspirazioni materiali, intellettuali e morali, egli stesso non è altro che il prodotto della società. (da M.Bakunin, scritto da [[Henri Arvon]]).
La rivolta contro l'influenza naturale della società è molto più difficile per l'individuo che non sia la rivolta contro la società ufficialmente organizzata, contro lo Stato, sebbene spesso sia altrettanto inevitabile quanto quest'ultima. La tirannia sociale, spesso schiacciante e funesta, non presenta, però questo carattere di impetosa violenza, di dispotismo legalizzato e formale che contraddistingue l'autorità dello Stato. Essa non si impone come una legge alla quale ogni individuo è obbligato a sottomettersi a meno di incorrere in una punizione giuridica. La sua azione è più dolce, più insinuante, più impercettibile, ma molto più potente di quella dell'autorità dello Stato. Essa domina gli uomini con i costumi e le usanze, con la massiccia pressione dei sentimenti, dei pregiudizi e delle abitudini sia della vita materiale che dello spirito e del cuore e che costituiscono ciò che chiamiamo opinione pubblica. Essa avvolge l'uomo fin dalla sua nascita, lo attraversa, lo penetra, e forma la base stessa della sua esistenza individuale, in modo, che ognuno ne è in qualche modo, più o meno, il complice contro stesso, e il più delle volte senza nemmeno sospettarlo. Ne risulta che, per ribellarsi contro questa influenza che la società esercita naturalmente su di lui, l'uomo deve, almeno in parte, ribellarsi contro stesso, poiché con tutte le sue tendenze e aspirazioni materiali, intellettuali e morali, egli stesso non è altro che il prodotto della società. (da M.Bakunin, scritto da [[Henri Arvon]]).


[[Categoria:Anarchismo]]
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