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{{STUB}}L'Epistemologia trova le sue origini nell'antica Grecia, principalmente nel pensiero dei filosofi come Parmenide e Platone. In Grecia, il la conoscenza chiamata episteme si oppone alla conoscenza chiamata ''doxa'', che è la conoscenza umana volgare o comune, non sottoposta quindi a rigorosa riflessione critica. L'episteme invece viene sviluppata con rigore scientifico. | {{STUB}}L'Epistemologia trova le sue origini nell'antica Grecia, principalmente nel pensiero dei filosofi come Parmenide e Platone. In Grecia, il la conoscenza chiamata episteme si oppone alla conoscenza chiamata ''doxa'', che è la conoscenza umana volgare o comune, non sottoposta quindi a rigorosa riflessione critica. L'episteme invece viene sviluppata con rigore scientifico. | ||
L'epistemologia vera e propria inizia nel Rinascimento. La conoscenza scientifica appare in questa fase come conoscenza, analisi e sintesi dei fenomeni, vale a dire, l'apparenza o manifestazione della realtà nell'esperienza umana. I momenti più importanti della maturazione di questa metodologia della scienza come critica razionale dei fenomeni dell'esperienza sono rappresentati dal pensiero di Keplero (1571-1631) e Galileo Galilei (1564-1642), Francis Bacon (1561-1626), [[Cartesio|René Descartes]] ( 1596-1650), Isaac Newton (1642-1727), Locke (1632-1704), Leibniz (1646-1716) e Kant. | L'epistemologia vera e propria inizia nel Rinascimento. La conoscenza scientifica appare in questa fase come conoscenza, analisi e sintesi dei fenomeni, vale a dire, l'apparenza o manifestazione della realtà nell'esperienza umana. I momenti più importanti della maturazione di questa metodologia della scienza come critica razionale dei fenomeni dell'esperienza sono rappresentati dal pensiero di Keplero (1571-1631) e Galileo Galilei (1564-1642), Francis Bacon (1561-1626), [[Cartesio|René Descartes]] (1596-1650), Isaac Newton (1642-1727), Locke (1632-1704), Leibniz (1646-1716) e Kant. | ||
== Il concetto di episteme in Foucault == | == Il concetto di episteme in Foucault == | ||
[[Michel Foucault]] introduce il concetto di "episteme" nel suo ''Le parole e le cose'', intendendo con questo termine quella infrastruttura mentale caratteristica di una certa epoca, che è alla base delle consapevolezze e delle teorizzazioni degli esseri umani di quella determinata epoca, che sono indipendenti dalla volontà degli [[Individuo|individui]]. Questo concetto non è dissimile da quello [[marxismo|marxista]] di «'''struttura e sovrastruttura'''», Foucault però pone orizzontalmente quello che [[Karl Marx|Marx]] poneva in un ordine piramidale. | [[Michel Foucault]] introduce il concetto di "episteme" nel suo ''Le parole e le cose'', intendendo con questo termine quella infrastruttura mentale caratteristica di una certa epoca, che è alla base delle consapevolezze e delle teorizzazioni degli esseri umani di quella determinata epoca, che sono indipendenti dalla volontà degli [[Individuo|individui]]. Questo concetto non è dissimile da quello [[marxismo|marxista]] di «'''struttura e sovrastruttura'''», Foucault però pone orizzontalmente quello che [[Karl Marx|Marx]] poneva in un ordine piramidale. |