Errico Malatesta: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
Riga 14: Riga 14:
[[File:Banda del Matese.png|thumb|300px|L'arresto della [[banda del Matese]], nell'aprile 1877]]
[[File:Banda del Matese.png|thumb|300px|L'arresto della [[banda del Matese]], nell'aprile 1877]]
Il [[5 settembre]] [[1872]] giunse in [[Svizzera]] per partecipare al [[Internazionale antiautoritaria|Congresso di Saint-Imier]]; in quell'occasione divenne amico di [[Michail Bakunin]]. Sul periodo bakunista scriverà in seguito:
Il [[5 settembre]] [[1872]] giunse in [[Svizzera]] per partecipare al [[Internazionale antiautoritaria|Congresso di Saint-Imier]]; in quell'occasione divenne amico di [[Michail Bakunin]]. Sul periodo bakunista scriverà in seguito:
: «Noi vogliamo, per un'azione cosciente, imprimere al movimento operaio la direzione che ci sembra migliore, contro coloro che credono al miracolo dell'automatismo e alle virtù delle masse operaie... Noi che nell'Internazionale veniamo chiamati bakunisti, ed eravamo membri dell'Alleanza, critichiamo fortemente contro Marx e i marxisti perché cercarono di far trionfare nell'internazionale il loro programma specifico; ma a parte la qualità dei mezzi adoperati sui quali ora è inutile insistere, noi facciamo come loro, vale a dire che cerchiamo di servirci dell'Internazionale per raggiungere i nostri obiettivi di parte» (''Volontà'', 1914).
: «Noi vogliamo, per un'azione cosciente, imprimere al movimento operaio la direzione che ci sembra migliore, contro coloro che credono al miracolo dell'automatismo e alle virtù delle masse operaie... Noi che nell'Internazionale veniamo chiamati bakunisti, ed eravamo membri dell'Alleanza, critichiamo fortemente contro Marx e i marxisti perché cercarono di far trionfare nell'internazionale il loro programma specifico; ma a parte la qualità dei mezzi adoperati sui quali ora è inutile insistere, noi facciamo come loro, vale a dire che cerchiamo di servirci dell'Internazionale per raggiungere i nostri obiettivi di parte» («Volontà», [[1914]]).


Dopo il congresso iniziò un periodo di intensa attività sovversiva: nel [[1873]] fu arrestato a Bologna; nel [[1874]] partecipò con un piccolo gruppo ad un fallito tentativo di [[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione a Bologna]]; venne arrestato poco dopo a Pesaro. Il processo conseguente si risolse con l'assoluzione di tutti gli imputati, risultando in una notevole popolarità per gli insorti e per Malatesta in particolare. Nel [[1875]] visitò [[Bakunin]] a Lugano. Poco dopo tentò di partire in [[Bosnia-Erzegovina]] per riunirsi ai rivoluzionari serbi ribellatisi al potere ottomano; il [[19 ottobre]] [[1875]] Malatesta si iscrisse alla [[massoneria]] nel tentativo di diffondere l'ideale [[socialismo|socialista]] tra gli iscritti; il suo rapporto con la massoneria fu piuttosto tormentato, e si interruppe definitivamente il [[18 marzo]] [[1876]], quando, indignato dalla decisione della sua "loggia" di organizzare un ricevimento d'onore per Giovanni Nicotera, eletto poco prima ministro dell'interno, decise di abbandonarla definitivamente.
Dopo il congresso iniziò un periodo di intensa attività sovversiva: nel [[1873]] fu arrestato a Bologna; nel [[1874]] partecipò con un piccolo gruppo ad un fallito tentativo di [[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione a Bologna]]; venne arrestato poco dopo a Pesaro. Il processo conseguente si risolse con l'assoluzione di tutti gli imputati, risultando in una notevole popolarità per gli insorti e per Malatesta in particolare. Nel [[1875]] visitò [[Bakunin]] a Lugano. Poco dopo tentò di partire in [[Bosnia-Erzegovina]] per riunirsi ai rivoluzionari serbi ribellatisi al potere ottomano; il [[19 ottobre]] [[1875]] Malatesta si iscrisse alla [[massoneria]] nel tentativo di diffondere l'ideale [[socialismo|socialista]] tra gli iscritti; il suo rapporto con la massoneria fu piuttosto tormentato, e si interruppe definitivamente il [[18 marzo]] [[1876]], quando, indignato dalla decisione della sua "loggia" di organizzare un ricevimento d'onore per Giovanni Nicotera, eletto poco prima ministro dell'interno, decise di abbandonarla definitivamente.
66 506

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione