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Da qui inizia un'attività militante che accompagna tutto il suo percorso esistenziale e che alla fine degli anni '60 si concretizza nella costituzione dei [[Gruppi Anarchici Federati]] ([[GAF]]), una delle tre federazioni nazionali attive in quel periodo, la cui peculiarità è di essere composta solo da giovani anarchici e di essere organizzata in [[gruppi di affinità]]. È un'esperienza forte e intensa che darà vita a quella «fratellanza» aperta destinata a durare nel tempo, che resisterà anche dopo l'autoscioglimento dei [[GAF]] nel [[1978]], atto che prelude al passaggio dall'idea di movimento-partito all'idea di movimento-comunità. | Da qui inizia un'attività militante che accompagna tutto il suo percorso esistenziale e che alla fine degli anni '60 si concretizza nella costituzione dei [[Gruppi Anarchici Federati]] ([[GAF]]), una delle tre federazioni nazionali attive in quel periodo, la cui peculiarità è di essere composta solo da giovani anarchici e di essere organizzata in [[gruppi di affinità]]. È un'esperienza forte e intensa che darà vita a quella «fratellanza» aperta destinata a durare nel tempo, che resisterà anche dopo l'autoscioglimento dei [[GAF]] nel [[1978]], atto che prelude al passaggio dall'idea di movimento-partito all'idea di movimento-comunità. | ||
Quegli anni lo vedono protagonista di un altro cruciale periodo storico, quello che coincide con la | Quegli anni lo vedono protagonista di un altro cruciale periodo storico, quello che coincide con la "strategia della tensione" e con le attività di controinformazione portate avanti dalla [[Croce Nera Anarchica|Crocenera Anarchica]], fondata nel [[1968]] proprio da Amedeo Bertolo e [[Giuseppe Pinelli]], le cui strade si sono ora ricongiunte all'interno del gruppo milanese [[Bandiera Nera (gruppo)|Bandiera Nera]] e del [[Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa]]. L'anno dopo arriva la strage di Piazza Fontana, falsamente attribuita agli anarchici da ben noti funzionari dello [[Stato]], e la morte violenta di [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]], precipitato da una finestra della questura di Milano nel pieno di quella montatura antianarchica che nei mesi successivi verrà smontata da una formidabile campagna di controinformazione (basti ricordare il libro-inchiesta ''Le bombe dei padroni: processo popolare allo Stato italiano nelle persone degli inquirenti per la strage di Milano'', scritto appunto dalla [[Croce Nera Anarchica|Crocenera]]). Una campagna partita solitaria – "Farneticante conferenza-stampa al Circolo Ponte della Ghisolfa" titola il ''Corriere della sera'' il [[17 dicembre]] [[1969]] – e divenuta poi corale. | ||
Tuttavia gli anni '60 non sono solo attentati, depistaggi, farse processuali e "stragi di [[Stato]]". Sono anche gli anni di una rinnovata creatività libertaria che presto sfocerà nel [[1968]]. Non a caso è proprio alla metà di quel decennio che i giovani anarchici europei decidono di inventare un simbolo in sintonia con il nuovo immaginario anarchico – la [[A cerchiata]] – che negli anni successivi conquista i muri di tutto il mondo grazie alla sua iconografia essenziale. Se l'ideazione avviene a Parigi (il simbolo è presentato per la prima volta da [[Tomás Ibáñez]] sul bollettino «[[Jeunes Libertaires]]»), il «lancio grafico» viene fatto a Milano, dove Amedeo Bertolo la incide a mano – con l'aiuto di un bicchiere capovolto – sulla matrice dei primi ciclostilati prodotti dalla [[Gioventù Libertaria]]. Ed è sempre questo gruppo che negli stessi anni apre il primo [[Circolo Wilhelm Reich]], ovviamente focalizzato sulla rivoluzione sessuale, e convoca a Milano il «provotariato» libertario internazionale, decidendo di sperimentare una versione di «rito ambrosiano» delle provocazioni culturali realizzate dal movimento [[Provos]] olandese. | Tuttavia gli anni '60 non sono solo attentati, depistaggi, farse processuali e "stragi di [[Stato]]". Sono anche gli anni di una rinnovata creatività libertaria che presto sfocerà nel [[1968]]. Non a caso è proprio alla metà di quel decennio che i giovani anarchici europei decidono di inventare un simbolo in sintonia con il nuovo immaginario anarchico – la [[A cerchiata]] – che negli anni successivi conquista i muri di tutto il mondo grazie alla sua iconografia essenziale. Se l'ideazione avviene a Parigi (il simbolo è presentato per la prima volta da [[Tomás Ibáñez]] sul bollettino «[[Jeunes Libertaires]]»), il «lancio grafico» viene fatto a Milano, dove Amedeo Bertolo la incide a mano – con l'aiuto di un bicchiere capovolto – sulla matrice dei primi ciclostilati prodotti dalla [[Gioventù Libertaria]]. Ed è sempre questo gruppo che negli stessi anni apre il primo [[Circolo Wilhelm Reich]], ovviamente focalizzato sulla rivoluzione sessuale, e convoca a Milano il «provotariato» libertario internazionale, decidendo di sperimentare una versione di «rito ambrosiano» delle provocazioni culturali realizzate dal movimento [[Provos]] olandese. |