Flavio Costantini: differenze tra le versioni

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Nel [[1959]], dopo un viaggio in [[Spagna]], realizza a una serie di olii su tela dedicati alla tauromachia. Flavio Costantini si forma da autodidatta e nel corso della sua attività artistica rifuggirà da qualsiasi accostamento a correnti e movimenti artistici.  
Nel [[1959]], dopo un viaggio in [[Spagna]], realizza a una serie di olii su tela dedicati alla tauromachia. Flavio Costantini si forma da autodidatta e nel corso della sua attività artistica rifuggirà da qualsiasi accostamento a correnti e movimenti artistici.  


Dai primi anni '60, dopo un viaggio in [[Unione Sovietica]] e una serie di letture e ricerche sul movimento [[libertario]] internazionale (tra cui il libro di [[Victor Serge]] ''Memorie di un rivoluzionario'', considerato dall'artista fondamentale per la sua formazione), la sua attenzione si rivolge quasi esclusivamente alla storia sociale: tra il [[1963]] e il [[1979]] realizza una sessantina di tempere dedicate a alcuni dei principali, e spesso traumatici, eventi della storia dell'[[anarchia]], traendo ispirazione, in particolare, dai maggiori attentati compiuti in [[Italia]], [[Francia]], [[Spagna]] e [[Stati Uniti]] tra la fine degli anni '70 dell'Ottocento e la seconda metà degli anni '20 del Novecento. <ref>Celebre la pubblicazione di [https://files.libcom.org/files/Constantini,%20Flavio%20-%20The%20Art%20of%20Anarchy-compressed.pdf ''The Art of Anarchy'' per la Cinfuegos Press di [[Stuart Christie]].</ref> La caratteristica principale di queste opere è l'attenzione millimetrica ai riferimenti bibliografici e iconografici dell'epoca, ricostruita con una estrema meticolosità di studio e di realizzazione pittorica. Il centro della riflessione dell'artista è però sempre la figura del [[rivoluzionario]] e il suo gesto utopico e distruttivo, uno stato d'animo che proprio [[Victor Serge|Serge]] aveva così riassunto: «Sin dall'infanzia, mi sembra di aver sempre avuto, molto netto, il doppio sentimento che doveva dominarmi durante tutta la prima parte della mia vita: quello cioè di vivere in un mondo senza evasione possibile, dove non restava che battersi per una evasione impossibile». <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, Roma [[1999]], p. 5.</ref>
Dai primi anni '60, dopo un viaggio in [[Unione Sovietica]] e una serie di letture e ricerche sul movimento [[libertario]] internazionale (tra cui il libro di [[Victor Serge]] ''Memorie di un rivoluzionario'', considerato dall'artista fondamentale per la sua formazione), la sua attenzione si rivolge quasi esclusivamente alla storia sociale: tra il [[1963]] e il [[1979]] realizza una sessantina di tempere dedicate a alcuni dei principali, e spesso traumatici, eventi della storia dell'[[anarchia]], traendo ispirazione, in particolare, dai maggiori attentati compiuti in [[Italia]], [[Francia]], [[Spagna]] e [[Stati Uniti]] tra la fine degli anni '70 dell'Ottocento e la seconda metà degli anni '20 del Novecento. <ref>Celebre la pubblicazione di [https://files.libcom.org/files/Constantini,%20Flavio%20-%20The%20Art%20of%20Anarchy-compressed.pdf ''The Art of Anarchy''] per la Cinfuegos Press di [[Stuart Christie]].</ref> La caratteristica principale di queste opere è l'attenzione millimetrica ai riferimenti bibliografici e iconografici dell'epoca, ricostruita con una estrema meticolosità di studio e di realizzazione pittorica. Il centro della riflessione dell'artista è però sempre la figura del [[rivoluzionario]] e il suo gesto utopico e distruttivo, uno stato d'animo che proprio [[Victor Serge|Serge]] aveva così riassunto: «Sin dall'infanzia, mi sembra di aver sempre avuto, molto netto, il doppio sentimento che doveva dominarmi durante tutta la prima parte della mia vita: quello cioè di vivere in un mondo senza evasione possibile, dove non restava che battersi per una evasione impossibile». <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, Roma [[1999]], p. 5.</ref>


Nel [[1978]] illustra il volume ''Cuore'' di Edmondo De Amicis per le edizioni strenna fuori commercio della ''Olivetti'' (a cura di Giorgio Soavi). Nel [[1980]] inizia a realizzare i primi di una lunga serie di ritratti a tempera e collage di scrittori e filosofi, ritornando alla sua prima fonte di ispirazione: la letteratura. In questo periodo realizza stabilmente illustrazioni per il ''Corriere della Sera'', ''La Repubblica'', ''Panorama'', ''L'Espresso'' e altre testate nazionali.
Nel [[1978]] illustra il volume ''Cuore'' di Edmondo De Amicis per le edizioni strenna fuori commercio della ''Olivetti'' (a cura di Giorgio Soavi). Nel [[1980]] inizia a realizzare i primi di una lunga serie di ritratti a tempera e collage di scrittori e filosofi, ritornando alla sua prima fonte di ispirazione: la letteratura. In questo periodo realizza stabilmente illustrazioni per il ''Corriere della Sera'', ''La Repubblica'', ''Panorama'', ''L'Espresso'' e altre testate nazionali.
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