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L'[[anarchismo]] è forse un altro motivo per cui egli non è interessato a trasmettere un solo messaggio allo spettatore, quanto piuttosto a trasformare la sua opera in un grande specchio nel quale ognuno può vedere e guardare cose diverse. Si può pensare che ciò implichi che la comunicazione tra il compositore e l'ascoltatore non può esistere. | L'[[anarchismo]] è forse un altro motivo per cui egli non è interessato a trasmettere un solo messaggio allo spettatore, quanto piuttosto a trasformare la sua opera in un grande specchio nel quale ognuno può vedere e guardare cose diverse. Si può pensare che ciò implichi che la comunicazione tra il compositore e l'ascoltatore non può esistere. | ||
Cage utilizza la [[musica]] per far comprendere che ogni [[individuo]] dovrebbe esser libero di fare quello che vuole, a patto che non interferisca nella vita altrui | Cage utilizza la [[musica]] per far comprendere che ogni [[individuo]] dovrebbe esser libero di fare quello che vuole, a patto che non interferisca nella vita altrui: per questo egli non ha inteso mai imporre a nessuno una rigida interpretazione delle sue composizioni. Nelle sue opere si può ricostruire il suo particolare pensiero [[libertario]], che va da [[Lao Tze]] a [[Paul Goodman]], passando per [[Thoreau]]. Le sue idee sono assimilabili al [[post-anarchismo]], anche se lui lo ha definito tecno-anarchismo alla [[André Kostelanetz|Kostelanetz]], e sono ben descritte nel testo ''Ideologia e linguaggio'' di Edoardo Sanguinetti: | ||
: «Cage era convinto, e lo dichiarò molte volte, che i grandi ideali dell'anarchismo filosofico del secolo scorso [XIX secolo], in America, ideali ai quali faceva specifico riferimento, erano tramontati senza possibilità di recupero, senza speranza di ritorno. [...] Al di là di ogni anarchismo politico, in ogni caso, manteneva tutta la sua forza, quello spirito anarchico che la cultura e l'arte erano in grado di conservare e rilanciare e approfondire senza tregua. La missione del poeta, per Cage, era, in essenza, la riproposta continua del valore dell'insubordinazione e della rivolta. Se l'anarchismo può apparire, ormai, politicamente impraticabile, è praticabile artisticamente, e l'esercizio estetico, in generale, fa corpo con l pratica concreta dell'anarchia, che è il suo esclusivo contenuto concreto di verità. E non si tratta affatto di una qualche sublimazione compensatoria, di un risarcimento dimidiato sul terreno intellettuale. Al contrario, quello che veramente importa è conservare intatto, anzi accrescere di continuo, nell'arte, il nucleo vivo e insopprimibile di quel messaggio civile, operando sopra la mente degli uomini attraverso i suoni e le immagini, le parole e i gesti, così da ricondurli, oltre ogni sospensione e rottura, empirica e provvisoria, alla volontà e alla capacità di modificare le proprie convinzioni e convenzioni, le idee e le percezioni, reinstaurando la fedeltà a quella visione del mondo che l'anarchia propone, e ristrutturando il consenso a quell'utopia, reinducendone la tangibile praticabilità. [...] L'arte, anzi, nel momento stesso in cui l'immediatezza politica dell'anarchismo sembra irrealizzabile, non offre un semplice surrogato tattico, ma addita una strategia superiore. Al miraggio di un sovvertimento frontale si può contrapporre, se così possiamo dire, una tenace e non violenta guerra di posizione.». | : «Cage era convinto, e lo dichiarò molte volte, che i grandi ideali dell'anarchismo filosofico del secolo scorso [XIX secolo], in America, ideali ai quali faceva specifico riferimento, erano tramontati senza possibilità di recupero, senza speranza di ritorno. [...] Al di là di ogni anarchismo politico, in ogni caso, manteneva tutta la sua forza, quello spirito anarchico che la cultura e l'arte erano in grado di conservare e rilanciare e approfondire senza tregua. La missione del poeta, per Cage, era, in essenza, la riproposta continua del valore dell'insubordinazione e della rivolta. Se l'anarchismo può apparire, ormai, politicamente impraticabile, è praticabile artisticamente, e l'esercizio estetico, in generale, fa corpo con l pratica concreta dell'anarchia, che è il suo esclusivo contenuto concreto di verità. E non si tratta affatto di una qualche sublimazione compensatoria, di un risarcimento dimidiato sul terreno intellettuale. Al contrario, quello che veramente importa è conservare intatto, anzi accrescere di continuo, nell'arte, il nucleo vivo e insopprimibile di quel messaggio civile, operando sopra la mente degli uomini attraverso i suoni e le immagini, le parole e i gesti, così da ricondurli, oltre ogni sospensione e rottura, empirica e provvisoria, alla volontà e alla capacità di modificare le proprie convinzioni e convenzioni, le idee e le percezioni, reinstaurando la fedeltà a quella visione del mondo che l'anarchia propone, e ristrutturando il consenso a quell'utopia, reinducendone la tangibile praticabilità. [...] L'arte, anzi, nel momento stesso in cui l'immediatezza politica dell'anarchismo sembra irrealizzabile, non offre un semplice surrogato tattico, ma addita una strategia superiore. Al miraggio di un sovvertimento frontale si può contrapporre, se così possiamo dire, una tenace e non violenta guerra di posizione.». | ||