Storia dell'anarchismo nel Regno Unito: differenze tra le versioni

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Anche in [[Inghilterra]] si ebbe una tendenza [[sindacalista]], benché si affermasse più tardi che negli altri paesi e non producesse un movimento indipendente; inoltre, l'elemento anarchico era talmente diluito da quasi scomparire. [[Tom Mann]], tornato dall'[[Australia]] nel [[1910]] con la testa piena di teorie dell'[[IWW]], fu il vero ispiratore del movimento, che ebbe soprattutto il significato di una ribellione contro le gerarchie che si erano formate nei [[sindacati]] e si stavano formando nel Partito Laburista. In ''[[The Industrial Syndicalist]]'' ([[1911]]) [[Tom Mann|Mann]] e i suoi collaboratori si dichiaravano a favore di un movimento di massa mirante alla creazione di [[sindacati]] industriali sulle linee dell'[[IWW]] e alla sostituzione, nel programma [[socialista]], del concetto di nazionalizzazione con quello di controllo da parte dei lavoratori. Queste idee trovarono seguito soprattutto nel Galles meridionale, dove un famoso pamphlet anonimo, ''[[The Miner's Next Step]]'' ([[1912]]), preconizzò la lotta contro lo [[Stato]] [[capitalista]] da parte di una forte organizzazione operaia centralizzata che, con uno [[sciopero]] dopo l'altro, avrebbe portato al crollo del [[capitalismo]], dopodiché gli operai avrebbero preso possesso delle industrie in cui lavoravano. L'insistenza sulla centralizzazione era decisamente antilibertaria; un atteggiamento più vicino all'[[anarco-sindacalismo]] fu adottato da un gruppo più ristretto, capeggiato da [[Guy Bowman]] di ''[[The Syndicalist]]'' ([[1912]]), che, influenzato dall'esempio delle [[Bourses du Travail]] francesi, sottolineò la necessità di [[sindacati]]
Anche in [[Inghilterra]] si ebbe una tendenza [[sindacalista]], benché si affermasse più tardi che negli altri paesi e non producesse un movimento indipendente; inoltre, l'elemento anarchico era talmente diluito da quasi scomparire. [[Tom Mann]], tornato dall'[[Australia]] nel [[1910]] con la testa piena di teorie dell'[[IWW]], fu il vero ispiratore del movimento, che ebbe soprattutto il significato di una ribellione contro le gerarchie che si erano formate nei [[sindacati]] e si stavano formando nel Partito Laburista. In ''[[The Industrial Syndicalist]]'' ([[1911]]) [[Tom Mann|Mann]] e i suoi collaboratori si dichiaravano a favore di un movimento di massa mirante alla creazione di [[sindacati]] industriali sulle linee dell'[[IWW]] e alla sostituzione, nel programma [[socialista]], del concetto di nazionalizzazione con quello di controllo da parte dei lavoratori. Queste idee trovarono seguito soprattutto nel Galles meridionale, dove un famoso pamphlet anonimo, ''[[The Miner's Next Step]]'' ([[1912]]), preconizzò la lotta contro lo [[Stato]] [[capitalista]] da parte di una forte organizzazione operaia centralizzata che, con uno [[sciopero]] dopo l'altro, avrebbe portato al crollo del [[capitalismo]], dopodiché gli operai avrebbero preso possesso delle industrie in cui lavoravano. L'insistenza sulla centralizzazione era decisamente antilibertaria; un atteggiamento più vicino all'[[anarco-sindacalismo]] fu adottato da un gruppo più ristretto, capeggiato da [[Guy Bowman]] di ''[[The Syndicalist]]'' ([[1912]]), che, influenzato dall'esempio delle [[Bourses du Travail]] francesi, sottolineò la necessità di [[sindacati]]
locali come unità operaie di base. Entrambi i gruppi credevano nella funzione [[rivoluzionaria]] dello [[sciopero generale]], e le loro teorie continuarono ad influenzare il movimento operaio britannico sino allo [[sciopero generale]] del [[1926]]. Le forme più autentiche di [[anarchismo]] persero il loro vigore, in [[Gran Bretagna]], prima del [[1900]]. Nel decennio successivo il numero degli anarchici probabilmente non diminuì, ma neppure aumentò in misura proporzionale all'espansione del movimento [[socialista]] in generale, e nonostante gli esperimenti educativi e di vita in comunità - [[Clousdon Hill]] e [[Whiteway]] furono i più importanti - il [[movimento anarchico]] non guadagnò nuovo terreno. La Prima guerra mondiale, che portò alla soppressione dei [[giornali anarchici]] e alla rottura fra elementi favorevoli ed elementi avversi alla guerra, diede l'avvio a un netto declino che coinvolse sia il movimento ebraico sia i gruppi di lingua inglese a Londra, Glasgow e nel Galles meridionale. Arrivando in [[Inghilterra]] nel [[1924]] [[Emma Goldman]] trovò il movimento ormai sull'orlo dell'estinzione; nel 1927 ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'' cessò di uscire per mancanza d'appoggio e di lettori. Passò quasi un decennio prima che l'entusiasmo destato dalla [[guerra civile spagnola]] determinasse un revival dell'[[anarchismo]] inglese. Nel [[1936]] cominciò ad uscire ''[[Spain and the World]]'', i suoi fondatori più attivi, e i veri ispiratori dell'[[anarchismo]] inglese dal [[1930]] al [[1950]], furono [[Vemon Richards]], un giovane ingegnere il cui padre era stato amico di [[Malatesta]], e sua moglie, [[Maria Luisa Berneri]], la bella e intelligente figliola di [[Camillo Berneri|Berneri]]. Il movimento rinato era numericamente esiguo ma vigoroso; ''[[Spain and the World]]'' e il suo successore, ''[[Revolt]]'' ([[1939]]), attrassero non solo molti giovani radicali ma anche parecchi intellettuali; [[John Cowper Powys]], [[Ethel Mannin]] e [[Herbert Read]] furono fra i suoi collaboratori. [[Herbert Read|Read]], che da molto tempo simpatizzava con le idee [[libertarie]], pubblicò nel [[1938]] ''Poetry and Anarchism'', cui fece seguire poco dopo ''The Philosophy of Anarchism''; queste due opere segnarono l'inizio di un  periodo in cui l'[[anarchismo]] divenne per qualche tempo parte del paesaggio letterario inglese, attrasse molti giovani scrittori del decennio [[1940]]-[[1950]] ed ebbe stretti rapporti con altri movimenti artistico-letterari del tempo come il surrealismo, il personalismo e l'apocalitticismo.
locali come unità operaie di base. Entrambi i gruppi credevano nella funzione [[rivoluzionaria]] dello [[sciopero generale]] e le loro teorie continuarono ad influenzare il movimento operaio britannico sino allo [[sciopero generale]] del [[1926]]. Le forme più autentiche di [[anarchismo]] persero il loro vigore, in [[Gran Bretagna]], prima del [[1900]]. Nel decennio successivo il numero degli anarchici probabilmente non diminuì, ma neppure aumentò in misura proporzionale all'espansione del movimento [[socialista]] in generale e nonostante gli esperimenti educativi e di vita in comunità - [[Clousdon Hill]] e [[Whiteway]] furono i più importanti - il [[movimento anarchico]] non guadagnò nuovo terreno. La Prima guerra mondiale, che portò alla soppressione dei [[giornali anarchici]] e alla rottura fra elementi favorevoli ed elementi avversi alla guerra, diede l'avvio a un netto declino che coinvolse sia il movimento ebraico sia i gruppi di lingua inglese a Londra, Glasgow e nel Galles meridionale. Arrivando in [[Inghilterra]] nel [[1924]] [[Emma Goldman]] trovò il movimento ormai sull'orlo dell'estinzione; nel [[1927]] ''[[Freedom (rivista)|Freedom]]'' cessò di uscire per mancanza d'appoggio e di lettori. Passò quasi un decennio prima che l'entusiasmo destato dalla [[guerra civile spagnola]] determinasse un revival dell'[[anarchismo]] inglese.  
 
Nel [[1936]] cominciò ad uscire ''[[Spain and the World]]'', i suoi fondatori più attivi, e i veri ispiratori dell'[[anarchismo]] inglese dal [[1930]] al [[1950]], furono [[Vemon Richards]], un giovane ingegnere il cui padre era stato amico di [[Malatesta]], e sua moglie, [[Maria Luisa Berneri]], la bella e intelligente figliola di [[Camillo Berneri|Berneri]]. Il movimento rinato era numericamente esiguo ma vigoroso; ''[[Spain and the World]]'' e il suo successore, ''[[Revolt]]'' ([[1939]]), attrassero non solo molti giovani radicali ma anche parecchi intellettuali; [[John Cowper Powys]], [[Ethel Mannin]] e [[Herbert Read]] furono fra i suoi collaboratori. [[Herbert Read|Read]], che da molto tempo simpatizzava con le idee [[libertarie]], pubblicò nel [[1938]] ''Poetry and Anarchism'', cui fece seguire poco dopo ''The Philosophy of Anarchism''; queste due opere segnarono l'inizio di un  periodo in cui l'[[anarchismo]] divenne per qualche tempo parte del paesaggio letterario inglese, attrasse molti giovani scrittori del decennio [[1940]]-[[1950]] ed ebbe stretti rapporti con altri movimenti artistico-letterari del tempo come il surrealismo, il personalismo e l'apocalitticismo.


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