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Sette mesi dopo quel fatidico [[17 novembre]], la dittatura dei colonnelli entrò in crisi e fu sostituita da un governo di transizione guidato da K. Karamanlis, che avrebbe dovuto condurre il paese alle elezioni e alla [[democrazia]]. Nel settembre [[1974]], per la prima volta dopo 25 anni, furono legalizzate tutte le organizzazioni di sinistra e si ricostituirono molti gruppi maoisiti, [[trotzkisti]], [[Che Guevara|guevaristi]] e anarchici. | Sette mesi dopo quel fatidico [[17 novembre]], la dittatura dei colonnelli entrò in crisi e fu sostituita da un governo di transizione guidato da K. Karamanlis, che avrebbe dovuto condurre il paese alle elezioni e alla [[democrazia]]. Nel settembre [[1974]], per la prima volta dopo 25 anni, furono legalizzate tutte le organizzazioni di sinistra e si ricostituirono molti gruppi maoisiti, [[trotzkisti]], [[Che Guevara|guevaristi]] e anarchici. | ||
Come nel resto d'Europa, anche in [[Grecia]] la cultura | Come nel resto d'Europa, anche in [[Grecia]] la cultura hippie, [[punk]] e rock ebbe notevole influenza sul [[movimento anarchico]]: verso la fine degli anni '70 molti militanti dei partiti d'estrema sinistra abbandonarono le linee guida dei rispettivi partiti e si schierarono con gli [[anarchici]] e gli autonomi. A partire dal [[1976]] fece la sua comparsa il [[stampa libertaria|giornale]] [[anarco-comunismo|comunista anarchico]] ''Eleytheros Typos'' (''Stampa Libera''); in quegli anni, nel quartiere ''[[Exarchia]]'' di Atene, al cui interno c'è il Politecnico Universitario, gli anarchici crearono una sorta di zona libera dalle influenze dello [[Stato]]. Lo stesso movimento studentesco del [[1978]] fu notevolmente influenzato dall'[[anarchismo]] e gli scontri di piazza con la [[polizia]] furono pressoché regolari per tanto tempo. | ||
Col tempo, parte degli anarchici che si erano opposti alla dittatura abbandonarono il movimento e la lotta contro il [[capitalismo]], specie dopo l'alleanza di [[governo]] tra il partito socialista e quello comunista che portò alla pacificazione del paese. Dalla metà degli anni '80 cominciarono la militanza anarchica nuove e giovani forze, fortemente incollerite con il sistema “democratico” greco. Nel biennio [[1985|85]]-[[ 1986|86]], manifestazioni e scontri furono quasi all'ordine del giorno: l'assassinio degli anarchici [[Mixalis Kaltezas]] ([[1970]]-[[ 1985]]) e [[Xristos Tsoutsouvis]] (?-[[ 1985]]), avvenuti durante uno dei tanti violenti scontri con la polizia, scatenò massicce ondate di protesta ad Atene e Salonicco. L'omicidio di un poliziotto a Salonicco e l'occupazione della facoltà di Chimica dell'Università di Atene, non fecero altro che incrementare la [[repressione]] del movimento, senza però riuscire ad impedirgli di resistere e ad organizzare ad Atene manifestazioni con oltre 10.000 militanti. | Col tempo, parte degli anarchici che si erano opposti alla dittatura abbandonarono il movimento e la lotta contro il [[capitalismo]], specie dopo l'alleanza di [[governo]] tra il partito socialista e quello comunista che portò alla pacificazione del paese. Dalla metà degli anni '80 cominciarono la militanza anarchica nuove e giovani forze, fortemente incollerite con il sistema “democratico” greco. Nel biennio [[1985|85]]-[[ 1986|86]], manifestazioni e scontri furono quasi all'ordine del giorno: l'assassinio degli anarchici [[Mixalis Kaltezas]] ([[1970]]-[[ 1985]]) e [[Xristos Tsoutsouvis]] (?-[[ 1985]]), avvenuti durante uno dei tanti violenti scontri con la polizia, scatenò massicce ondate di protesta ad Atene e Salonicco. L'omicidio di un poliziotto a Salonicco e l'occupazione della facoltà di Chimica dell'Università di Atene, non fecero altro che incrementare la [[repressione]] del movimento, senza però riuscire ad impedirgli di resistere e ad organizzare ad Atene manifestazioni con oltre 10.000 militanti. |