Gian Pietro Lucini: differenze tra le versioni

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{{citazione|Ho notato che nella società attuale tutte le azioni umane qualunque siano sono equivalenti. Così una lirica ha lo stesso valore di un metro cubo di muratura. Tutto ciò è possibile solamente dopo
{{citazione|Ho notato che nella società attuale tutte le azioni umane qualunque siano sono equivalenti. Così una lirica ha lo stesso valore di un metro cubo di muratura. Tutto ciò è possibile solamente dopo
l'89 ed i grandi principii. Ma tutto ciò non significa ridur l'uomo al minimo comun denominatore? Per quanto il mio egoismo comprenda l’egoismo delli altri e si faccia in là per lasciargli posto, non vorrà certamente sacrificarsi in prò di un contadino, mi dia pure il frumento per il pane. Io sono abituato a mangiare idee: la pasta mi fa indigestione. Perché dunque questa equivalenza? — Il mio [[individualismo anarchico]] sorge da questa domanda vittorioso.|Gian Pietro Lucini (da ''Prose e canzoni amare'')}}</center>
l'89 ed i grandi principii. Ma tutto ciò non significa ridur l'uomo al minimo comun denominatore? Per quanto il mio egoismo comprenda l’egoismo delli altri e si faccia in là per lasciargli posto, non vorrà certamente sacrificarsi in prò di un contadino, mi dia pure il frumento per il pane. Io sono abituato a mangiare idee: la pasta mi fa indigestione. Perché dunque questa equivalenza? — Il mio [[individualismo anarchico]] sorge da questa domanda vittorioso.|Gian Pietro Lucini (da ''Prose e canzoni amare'')}}</center>
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{{citazione|Ma che è il simbolismo? La risposta non è più oscura né difficile: oggi si può sbrigarsi a rispondere: Una reazione al naturalismo zoliano. Ma si può anche dire: «È la negazione d'ogni e qualunque scuola in quanto obblighi una disciplina. È quell'arte che procede per riflessi: cioè che adopera dei simboli, cioè delle imagini per rappresentare le idee, valendosi di secrete concordanze soggettive il cui valore completo e complesso sfugge alla analisi critica ma è sentito. Il simbolismo è l'arte dei sensi, per ciò deve essere assolutamente libera. È l'effervescenza di un'anima nuova che non si accontenta di vivere, ma vuol vivere forte, libera, egoarchica, e quindi [[anarchica]]. Il simbolismo è antico come la letteratura che insorge. È il grido del ribelle contro la consuetudine: è l'arte di fronte allo stampo ed alla fotografia. Ciascuno che incominci è simbolico. Noi ci siamo abituati a chiamare classico colui che fonda una scuola (cioè colui a cui nolente si aggiungono delli imitatori). In questo caso Dante, il Cav. Marino, Zola, Carducci, Michelangiolo e Cremona sono simbolici. Essi inventano: li altri ricalcano sopra i loro dettagli di tecnica».|Gian Pietro Lucini (da ''Prose e canzoni amare'')}}</center>


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