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Il [[25 aprile]], una forza di Carabineros (responsabile del controllo di frontiera sotto la Seconda Repubblica), su ordine di [[Juan Negrin]], Ministro dell'Economia, obbligava le pattuglie della [[CNT spagnola|CNT]] a ceder loro il [[potere]] di controllo sulla frontiera di Puigcerdá, una regione divenuta centro di spionaggio, falsificazione di passaporti e passaggi di frontiera illegali. Dopo uno scontro violento, dove il sindaco di Puigcerdá, Antonio Martín, e molti dei suoi uomini furono uccisi, i carabinieri presero il possesso degli uffici doganali. Juan Negrin in seguito ampliò il controllo del governo su altri uffici doganali con la [[Francia]]. | Il [[25 aprile]], una forza di Carabineros (responsabile del controllo di frontiera sotto la Seconda Repubblica), su ordine di [[Juan Negrin]], Ministro dell'Economia, obbligava le pattuglie della [[CNT spagnola|CNT]] a ceder loro il [[potere]] di controllo sulla frontiera di Puigcerdá, una regione divenuta centro di spionaggio, falsificazione di passaporti e passaggi di frontiera illegali. Dopo uno scontro violento, dove il sindaco di Puigcerdá, Antonio Martín, e molti dei suoi uomini furono uccisi, i carabinieri presero il possesso degli uffici doganali. Juan Negrin in seguito ampliò il controllo del governo su altri uffici doganali con la [[Francia]]. | ||
Allo stesso tempo, la Guardia nazionale repubblicana e la Guardia d'assalto furono inviati a Figueras e in altre città del nord della Catalogna per sostituire le pattuglie della [[CNT spagnola|CNT]]. A Barcellona, dove iniziava a prospettarsi il conflitto armato tra anarchici e membri del [[POUM]], da un lato, ed il governo e i comunisti, dall'altro, giunse il [[26 aprile]] lo scrittore [[George Orwell]] che immediatamente entrò nelle milizie del [[POUM]]. Ciascun campo aveva il proprio deposito d'armi e di munizioni; possedeva anche nascondigli ed edifici fortificati da utilizzare quando il conflitto interno al fronte repubblicano sarebbe esploso. Si trattava infatti di tempo, ma lo scontro prima o poi sarebbe arrivato. Il [[1° maggio]], giornata della festa dei lavoratori, si svolse nella calma assoluta: l'UGT e la CNT avevano accettato di sospendere le parate per non causare disordini. | Allo stesso tempo, la Guardia nazionale repubblicana e la Guardia d'assalto furono inviati a Figueras e in altre città del nord della Catalogna per sostituire le pattuglie della [[CNT spagnola|CNT]]. A Barcellona, dove iniziava a prospettarsi il conflitto armato tra anarchici e membri del [[POUM]], da un lato, ed il governo e i comunisti, dall'altro, giunse il [[26 aprile]] lo scrittore [[George Orwell]] che immediatamente entrò nelle milizie del [[POUM]]. Ciascun campo aveva il proprio deposito d'armi e di munizioni; possedeva anche nascondigli ed edifici fortificati da utilizzare quando il conflitto interno al fronte repubblicano sarebbe esploso. Si trattava infatti di tempo, ma lo scontro prima o poi sarebbe arrivato. Il [[1° maggio]], giornata della festa dei lavoratori, si svolse nella calma assoluta: l'UGT e la [[CNT]] avevano accettato di sospendere le parate per non causare disordini. | ||
== Cronologia degli eventi == | == Cronologia degli eventi == | ||
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[[File:Domingo Ascaso Abadía.jpg|thumb|left|160 px|[[Domingo Ascaso Abadía]], morto nelle barricate di Barcellona il 4 maggio.]] | [[File:Domingo Ascaso Abadía.jpg|thumb|left|160 px|[[Domingo Ascaso Abadía]], morto nelle barricate di Barcellona il 4 maggio.]] | ||
Barcellona si risvegliò con numerose barricate per le strade, i negozi e gli edifici più importanti erano protetti da guardie armate degli anarchici scesi in strada a difendere la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]]. Gruppi armati di anarchici attaccarono la caserma della Guardia d'Assalto, ricevendo un'altrettanto dura risposta da parte dei comunisti fedeli al [[PSUC]] e al governo. La maggior parte del proletariato insorto sosteneva la rivolta contro gli stalinisti e la Generalitat, nonostante fosse grande il timore che ciò comportasse l'inizio di una guerra civile nella guerra civile. Alle 11:00 i delegati della CNT si riunirono e presero la decisione di riportare la calma per le strade. Nel frattempo, i leader anarchici [[García Oliver]] e [[Federica Montseny]] lessero alla radio un comunicato in cui si invitavano le masse anarchiche insorte a deporre le armi e tornare al lavoro. | Barcellona si risvegliò con numerose barricate per le strade, i negozi e gli edifici più importanti erano protetti da guardie armate degli anarchici scesi in strada a difendere la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]]. Gruppi armati di anarchici attaccarono la caserma della Guardia d'Assalto, ricevendo un'altrettanto dura risposta da parte dei comunisti fedeli al [[PSUC]] e al governo. La maggior parte del proletariato insorto sosteneva la rivolta contro gli stalinisti e la Generalitat, nonostante fosse grande il timore che ciò comportasse l'inizio di una guerra civile nella guerra civile. Alle 11:00 i delegati della [[CNT]] si riunirono e presero la decisione di riportare la calma per le strade. Nel frattempo, i leader anarchici [[García Oliver]] e [[Federica Montseny]] lessero alla radio un comunicato in cui si invitavano le masse anarchiche insorte a deporre le armi e tornare al lavoro. | ||
:«Lavoratori! [...] Noi non siamo responsabili di ciò che sta accadendo. Noi non stiamo attaccando nessuno. Noi ci stiamo solo difendendo [...] Deponete le armi! Ricordate, siamo fratelli! [...] Se combattiamo tra di noi siamo condannati alla sconfitta» | :«Lavoratori! [...] Noi non siamo responsabili di ciò che sta accadendo. Noi non stiamo attaccando nessuno. Noi ci stiamo solo difendendo [...] Deponete le armi! Ricordate, siamo fratelli! [...] Se combattiamo tra di noi siamo condannati alla sconfitta» | ||
[[Jacinto Toryho]], direttore di Solidaridad Obrera, si esprimete conformemente alla posizione dei due anarchici. Giunsero a Barcellona tutti i ministri anarchici insieme a Mariano Rodríguez Vázquez, "Marianet" (segretario del comitato nazionale della [[CNT]]), [[Pascual Tomás]] e [[Carlos Hernández]] (del comitato esecutivo dell'[[UGT]]). Nessuno di loro cercò il confronto con i comunisti, ma tutti volevano riportare la calma. In seguito [[Federica Montseny]] disse che i disordini scoppiarono inaspettatamente, cogliendo di sorpresa al dirigenza anarco-sindacalista spagnola. | [[Jacinto Toryho]], direttore di Solidaridad Obrera, si esprimete conformemente alla posizione dei due anarchici. Giunsero a Barcellona tutti i ministri anarchici insieme a Mariano Rodríguez Vázquez, "Marianet" (segretario del comitato nazionale della [[CNT]]), [[Pascual Tomás]] e [[Carlos Hernández]] (del comitato esecutivo dell'[[UGT]]). Nessuno di loro cercò il confronto con i comunisti, ma tutti volevano riportare la calma. In seguito [[Federica Montseny]] disse che i disordini scoppiarono inaspettatamente, cogliendo di sorpresa al dirigenza anarco-sindacalista spagnola. | ||
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[[File:Amigo pueblo.jpg|thumb|290 px|left|''[[El Amigo del Pueblo]]'', giornale de ''[[Los Amigos de Durruti]]'', un gruppo contrario alla "linea morbida" della [[CNT spagnola|CNT]]]] | [[File:Amigo pueblo.jpg|thumb|290 px|left|''[[El Amigo del Pueblo]]'', giornale de ''[[Los Amigos de Durruti]]'', un gruppo contrario alla "linea morbida" della [[CNT spagnola|CNT]]]] | ||
Nel pomeriggio, invece, ripresero i combattimenti. In un cinema perirono diverse guardie durante gli scontri con giovani anarchici. [[Sesé Antonio]], segretario generale dell'UGT e nuovo membro del consiglio ad interim della Generalitat della Catalogna, fu assassinato mentre si recava a ricevere l'incarico. Forse si trattò di una morte accidentale, ma altri ipotizzarono il suo assassinio come rappresaglia dell'omicidio di [[Domingo Ascaso]]. | Nel pomeriggio, invece, ripresero i combattimenti. In un cinema perirono diverse guardie durante gli scontri con giovani anarchici. [[Sesé Antonio]], segretario generale dell'UGT e nuovo membro del consiglio ad interim della Generalitat della Catalogna, fu assassinato mentre si recava a ricevere l'incarico. Forse si trattò di una morte accidentale, ma altri ipotizzarono il suo assassinio come rappresaglia dell'omicidio di [[Domingo Ascaso]]. | ||
[[Image:Inseparables.jpg|thumb|220 px|Manifesto della [[CNT | [[Image:Inseparables.jpg|thumb|220 px|Manifesto della [[CNT-FAI]] e della [[FIJL]]: «'''la guerra e la rivoluzione sono inseparabili'''»]] | ||
Nello stesso tempo, una forza di circa 5000 militanti, la maggior parte di loro guardie d'assalto, partirono da Madrid e Valencia con destinazione Barcellona sotto il comando dell'anarchico Emilio Torres. Di notte due cacciatorpedinieri repubblicani, accompagnati dalla corazzata ''Jaime I'', giunsero a Barcellona da Valencia con un cospicuo numero di uomini armati; Prieto, infatti, era riuscito a superare l'avversione di Largo Caballero ad agire con tutte le sue forze a disposizione. Al diffondersi della notizia, molti lavoratori ritornarono al lavoro. A Tarragona, miliziani di [[Estat Català]], [[Esquerra Republicana de Catalunya|ERC]] e [[PSUC]], attaccarono la sede locale della [[FIJL]]. | Nello stesso tempo, una forza di circa 5000 militanti, la maggior parte di loro guardie d'assalto, partirono da Madrid e Valencia con destinazione Barcellona sotto il comando dell'anarchico Emilio Torres. Di notte due cacciatorpedinieri repubblicani, accompagnati dalla corazzata ''Jaime I'', giunsero a Barcellona da Valencia con un cospicuo numero di uomini armati; Prieto, infatti, era riuscito a superare l'avversione di Largo Caballero ad agire con tutte le sue forze a disposizione. Al diffondersi della notizia, molti lavoratori ritornarono al lavoro. A Tarragona, miliziani di [[Estat Català]], [[Esquerra Republicana de Catalunya|ERC]] e [[PSUC]], attaccarono la sede locale della [[FIJL]]. | ||