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Nei periodi delle varie dittature che attraversarono il XX secolo ([[Fascismo|fascismo]], [[Nazismo|nazismo]], stalinismo, franchismo ecc.), spesso gli [[anarchici]] furono i più duramente colpiti dalla repressione ([[Michele Schirru]], [[Angelo Sbardellotto]] e [[Renzo Novatore]] in [[Italia]], [[Gustav Landauer]] e [[Erich Muhsam]] in [[Germania]], [[Victor Serge]] in [[Russia]], [[Salvador Puig Antich]] in Spagna ecc.). Persino durante le [[rivoluzioni]] a carattere sociale ([[Kronstadt]], [[La Rivoluzione Russa|la rivoluzione russa]], [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|la rivoluzione spagnola]] ecc.), gli [[anarchici]] subirono la dura repressione da parte di quelli che consideravano “compagni” (un esempio è [[Camillo Berneri]], probabilmente ucciso, durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola del 1936]], da sicari stalinisti).   
Nei periodi delle varie dittature che attraversarono il XX secolo ([[Fascismo|fascismo]], [[Nazismo|nazismo]], stalinismo, franchismo ecc.), spesso gli [[anarchici]] furono i più duramente colpiti dalla repressione ([[Michele Schirru]], [[Angelo Sbardellotto]] e [[Renzo Novatore]] in [[Italia]], [[Gustav Landauer]] e [[Erich Muhsam]] in [[Germania]], [[Victor Serge]] in [[Russia]], [[Salvador Puig Antich]] in Spagna ecc.). Persino durante le [[rivoluzioni]] a carattere sociale ([[Kronstadt]], [[La Rivoluzione Russa|la rivoluzione russa]], [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|la rivoluzione spagnola]] ecc.), gli [[anarchici]] subirono la dura repressione da parte di quelli che consideravano “compagni” (un esempio è [[Camillo Berneri]], probabilmente ucciso, durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola del 1936]], da sicari stalinisti).   
 
[[File:Foucault4.jpg|thumb|left|150px|[[Michel Foucault]]]]
In epoca democratica, quando la [[libertà]] di pensiero è stata considerata un principio “sacro e inviolabile”, si è assistito ugualmente a vere e proprie persecuzioni (che in alcuni casi hanno portato anche alla morte degli anarchici) contro il movimento anarchico. Basterebbe citare i casi eclatanti di [[Sacco e Vanzetti]], [[Giuseppe Pinelli]], [[Pietro Valpreda]], [[Franco Serantini]] e la [[strategia della tensione]] italiana, per giungere sino ai giorni nostri con la persecuzione degli [[Sole, Baleno e Pelissero|squats torinesi]] nel [[1998]].
In epoca democratica, quando la [[libertà]] di pensiero è stata considerata un principio “sacro e inviolabile”, si è assistito ugualmente a vere e proprie persecuzioni (che in alcuni casi hanno portato anche alla morte degli anarchici) contro il movimento anarchico. Basterebbe citare i casi eclatanti di [[Sacco e Vanzetti]], [[Giuseppe Pinelli]], [[Pietro Valpreda]], [[Franco Serantini]] e la [[strategia della tensione]] italiana, per giungere sino ai giorni nostri con la persecuzione degli [[Sole, Baleno e Pelissero|squats torinesi]] nel [[1998]].


== La repressione secondo Foucault ==
== La repressione secondo Foucault ==
[[File:Foucault4.jpg|thumb|left|150px|[[Michel Foucault]]]]
 
: «Dopo tutto, la repressione non sarebbe ancora la conseguenza politica della guerra, un po' come l'oppressione, nella teoria classica del diritto politico, era l'abuso della sovranità nell'ordine giuridico? Si potrebbero dunque opporre due grandi sistemi di analisi del potere. L'uno sarebbe il vecchio sistema che si trova nei ''philosophes'' del XVIII secolo. Esso si articola intorno al potere come diritto originario che si cede, che costituisce la sovranità, e in cui il contratto funziona come matrice del potere politico. Il potere così costituito rischia di diventare opressione quando oltrepassa sé stesso, cioè quando va al di là dei termini stessi fissati dal [[contratto]]. Potere-contratto, con l'opressione come limite o piuttosto come oltrepassamento del limite. L'altro sistema cercherebbe di analizzare, al contrario, il potere politico non più secondo lo schema contratto-opressione, ma secondo quello guerra-repressione. A questo punto, la repressione non è più quel che era l'opressione rispetto al contratto, cioè un abuso, ma, al contrario, il semplice effetto e la semplice continuazione di un rapporto di dominazione. La repressione non sarebbe altro che la messa in opera, all'interno di questa pseudo-pace travagliata da una guerra continua, di un rapporto di forza perpetuo. Lo schema contratto-opressione, che è quello giuridico, e lo schema guerra repressione, o dominazione-repressione, nel quale l'opposizione pertinente non è quella fra legittimo e illeggitimo, come nello schema precedente, ma quella tra lotta e sottomissione»  (''Bisogna difendere la società'', [[Michel Foucault]]).
: «Dopo tutto, la repressione non sarebbe ancora la conseguenza politica della guerra, un po' come l'oppressione, nella teoria classica del diritto politico, era l'abuso della sovranità nell'ordine giuridico? Si potrebbero dunque opporre due grandi sistemi di analisi del potere. L'uno sarebbe il vecchio sistema che si trova nei ''philosophes'' del XVIII secolo. Esso si articola intorno al potere come diritto originario che si cede, che costituisce la sovranità, e in cui il contratto funziona come matrice del potere politico. Il potere così costituito rischia di diventare opressione quando oltrepassa sé stesso, cioè quando va al di là dei termini stessi fissati dal [[contratto]]. Potere-contratto, con l'opressione come limite o piuttosto come oltrepassamento del limite. L'altro sistema cercherebbe di analizzare, al contrario, il potere politico non più secondo lo schema contratto-opressione, ma secondo quello guerra-repressione. A questo punto, la repressione non è più quel che era l'opressione rispetto al contratto, cioè un abuso, ma, al contrario, il semplice effetto e la semplice continuazione di un rapporto di dominazione. La repressione non sarebbe altro che la messa in opera, all'interno di questa pseudo-pace travagliata da una guerra continua, di un rapporto di forza perpetuo. Lo schema contratto-opressione, che è quello giuridico, e lo schema guerra repressione, o dominazione-repressione, nel quale l'opposizione pertinente non è quella fra legittimo e illeggitimo, come nello schema precedente, ma quella tra lotta e sottomissione»  (''Bisogna difendere la società'', [[Michel Foucault]]).


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