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[[Image:Pyramid2.jpg|300px|thumb|Lo Stato è strutturato gerarchicamente, dall'alto verso il basso]]Il termine '''Stato''' fa riferimento all'organizzazione socio-politica che può assumere forme differenti (Repubblica, Monarchia, ecc.), ma comunque possiede l'[[autorità]] di definire le leggi, attraverso le quali governa una società delimitata dai confini nazionali (Stato sovrano).   
[[Image:Pyramid2.jpg|300px|thumb|Lo Stato è strutturato gerarchicamente, dall'alto verso il basso]]Il termine '''Stato''' fa riferimento all'organizzazione socio-politica che può assumere forme differenti (Repubblica, Monarchiaecc.), ma comunque possiede l'[[autorità]] di definire le leggi, attraverso le quali governa una società delimitata dai confini nazionali (Stato sovrano).   


La definizione varia a seconda degli autori, tuttavia una delle più accettate è quella che definisce lo Stato come un concetto politico formato dall'insieme delle istituzioni che possiedono l'[[autorità]] e il potere di stabilire norme che regolano una società attraverso l'esercizio di una [[sovranità]] interna ed esterna su un dato territorio. Il [http://www.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=stato&lemma=S118FC00 dizionario] lo definisce come quella «comunità stanziata permanentemente in un dato territorio, politicamente organizzata sotto un governo sovrano».
La definizione varia a seconda degli autori, tuttavia una delle più accettate è quella che definisce lo Stato come un concetto politico formato dall'insieme delle istituzioni che possiedono l'[[autorità]] e il potere di stabilire norme che regolano una società attraverso l'esercizio di una [[sovranità]] interna ed esterna su un dato territorio. Il [http://www.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=stato&lemma=S118FC00 dizionario] lo definisce come quella «comunità stanziata permanentemente in un dato territorio, politicamente organizzata sotto un governo sovrano».
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Prima della scoperta dell'agricoltura (10-12000 anni fa) gli uomini vivevano secondo i principi del [[modo di produzione paleolitico]], ma da quel momento gli uomini\donne hanno cambiato le proprie abitudini trasformandosi in sedentari.  
Prima della scoperta dell'agricoltura (10-12000 anni fa) gli uomini vivevano secondo i principi del [[modo di produzione paleolitico]], ma da quel momento gli uomini\donne hanno cambiato le proprie abitudini trasformandosi in sedentari.  
[[File:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|thumb|left|200 px|[[Marija Gimbutas]], studiosa delle società agricole del neolitico]]
[[File:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|thumb|left|200 px|[[Marija Gimbutas]], studiosa delle società agricole del neolitico]]
Questo cambiamento, avvenuto attraverso tappe ben individuate dalla ricerca storica (vedasi gli studi della [[Marija Gimbutas|Gimbutas]] e di [[Riane Eisler]]) e per cause di ordine a volte naturale a volte sociale o dalla loro reciproca interazione, ha determinato la nascita di comunità sedentarie (per un lungo periodo i sedentari mantennero comunque le loro vecchie abitudini, integrando alla nuova dieta i prodotti derivati dalla caccia, pesca e dalla raccolta di frutta, funghi ecc.), incentrate spessissimo sul possesso comune della terra, sul culto della dea madre (culto egualitario) e sulla ricerca di una certa stabilità “economica” e sociale <ref name="trasformazione"> «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni [[classismo|sociali classiste]], in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Chatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Hrappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal Portogallo alla Russia), dimostrano che la civiltà agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo Stato, la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa classista patriarcale, il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettività, ecc.» (Ario Libert).</ref>.  
Questo cambiamento, avvenuto attraverso tappe ben individuate dalla ricerca storica (vedasi gli studi della [[Marija Gimbutas|Gimbutas]] e di [[Riane Eisler]]) e per cause di ordine a volte naturale a volte sociale o dalla loro reciproca interazione, ha determinato la nascita di comunità sedentarie (per un lungo periodo i sedentari mantennero comunque le loro vecchie abitudini, integrando alla nuova dieta i prodotti derivati dalla caccia, pesca e dalla raccolta di frutta, funghi ecc.), incentrate spessissimo sul possesso comune della terra, sul culto della dea madre (culto egualitario) e sulla ricerca di una certa stabilità “economica” e sociale <ref name="trasformazione"> «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni [[classismo|sociali classiste]], in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Chatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Hrappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal Portogallo alla Russia), dimostrano che la civiltà agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo Stato, la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa classista patriarcale, il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettivitàecc.» (Ario Libert).</ref>.  
Queste società, chiamate [[società gilaniche|gilania]] (unione di maschile e femminile) dalla [[Riane Eisler|Eisler]], autrice di studi epocali come ''Corsivo'', ''Il calice e la spada'' e ''Il piacere è sacro'', sono durate millenni in vaste aree del mondo in collegamento tra di loro.
Queste società, chiamate [[società gilaniche|gilania]] (unione di maschile e femminile) dalla [[Riane Eisler|Eisler]], autrice di studi epocali come ''Corsivo'', ''Il calice e la spada'' e ''Il piacere è sacro'', sono durate millenni in vaste aree del mondo in collegamento tra di loro.


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Lo Stato moderno si può quindi dire che nasca ufficialmente nel XVI secolo (non a caso in [[Europa]] questo coincide con la distruzione violenta del [[Movimento comunalista]]), grazie anche all'operato di [[Filosofia|filosofi]] quali [[Giovanni Bodin]], [[Giovanni Botero]] e, soprattutto, come [[Tommaso Hobbes|Hobbes]] e la [[contratto|teoria contrattualistica]] (in realtà per [[Kropotkin]] anche l'Impero romano aveva le caratteristiche di uno Stato). Non di minore importanza è l'accumulo di capitali e lo sviluppo conseguente del [[capitalismo|sistema capitalistico]].
Lo Stato moderno si può quindi dire che nasca ufficialmente nel XVI secolo (non a caso in [[Europa]] questo coincide con la distruzione violenta del [[Movimento comunalista]]), grazie anche all'operato di [[Filosofia|filosofi]] quali [[Giovanni Bodin]], [[Giovanni Botero]] e, soprattutto, come [[Tommaso Hobbes|Hobbes]] e la [[contratto|teoria contrattualistica]] (in realtà per [[Kropotkin]] anche l'Impero romano aveva le caratteristiche di uno Stato). Non di minore importanza è l'accumulo di capitali e lo sviluppo conseguente del [[capitalismo|sistema capitalistico]].


Questa nascita quindi ha origine nell'alleanza strategica tra monarchia e borghesia, in cui l'unificazione del territorio e l'accentramento del '''[[Potere]]''' nelle mani del Re sono i suoi elementi caratterizzanti. La funzione amministrativa, in passato gestita da funzionari al servizio del re, divengono una moltitudine di burocrati posti al servizio della legge; la difesa e il servizio d'ordine vengono affidate agli eserciti permanenti (nel periodo feudale, durante le guerre, il sovrano si affidava ai mercenari), fedelmente asserviti allo stesso '''Sovrano''' (attualmente potremmo dire che i funzionari e l'[[esercito]] sono fedeli allo Stato e alla sua organizzazione); lo Stato moderno necessita di più soldi per mantenere un sistema burocratico e di potere accentrato, ecco quindi che prende vita un sistema fiscale poderoso. Mentre in passato le imposte esistenti erano essenzialmente quelle indirette (dazi doganali, imposte sui consumi, ecc.), lo Stato moderno impone ai sudditi anche imposte dirette (nel periodo feudale le imposte dirette erano un eccezione e non la regola).
Questa nascita quindi ha origine nell'alleanza strategica tra monarchia e borghesia, in cui l'unificazione del territorio e l'accentramento del '''[[Potere]]''' nelle mani del Re sono i suoi elementi caratterizzanti. La funzione amministrativa, in passato gestita da funzionari al servizio del re, divengono una moltitudine di burocrati posti al servizio della legge; la difesa e il servizio d'ordine vengono affidate agli eserciti permanenti (nel periodo feudale, durante le guerre, il sovrano si affidava ai mercenari), fedelmente asserviti allo stesso '''Sovrano''' (attualmente potremmo dire che i funzionari e l'[[esercito]] sono fedeli allo Stato e alla sua organizzazione); lo Stato moderno necessita di più soldi per mantenere un sistema burocratico e di potere accentrato, ecco quindi che prende vita un sistema fiscale poderoso. Mentre in passato le imposte esistenti erano essenzialmente quelle indirette (dazi doganali, imposte sui consumiecc.), lo Stato moderno impone ai sudditi anche imposte dirette (nel periodo feudale le imposte dirette erano un eccezione e non la regola).


[[Max Weber]] lo definisce «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti». Per questo lo Stato moderno necessita di istituzioni come l'[[esercito]] permanente (prerogativa che lo stato arcaico non possedeva), apparati burocratici e amministrativi (tribunali e istituzioni vari) volti a controllare il territorio ed i cittadini attraverso il monopolio delle funzioni di difesa, governo, [[giustizia]] ed uso della forza. <ref>Lo Stato mantiene l'ordine e salvaguardia lo ''status quo''. Per questo reprime tutti coloro che nella pratica ne contestano l'[[autorità]] ([[Utente:Nessuno|Nessuno]]).</ref> Esso si caratterizza inoltre per lo sviluppo dell'[[nazionalismo|idea nazionalistica]] e [[patria|patriottica]], volta a creare un legame di comunanza tra i cittadini che altrimenti naturalmente non sussisterebbe, giacchè anche negli stati arcaici ci si sentiva appartenenti alla comunità cittadina o a quella parentale.
[[Max Weber]] lo definisce «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti». Per questo lo Stato moderno necessita di istituzioni come l'[[esercito]] permanente (prerogativa che lo stato arcaico non possedeva), apparati burocratici e amministrativi (tribunali e istituzioni vari) volti a controllare il territorio ed i cittadini attraverso il monopolio delle funzioni di difesa, governo, [[giustizia]] ed uso della forza. <ref>Lo Stato mantiene l'ordine e salvaguardia lo ''status quo''. Per questo reprime tutti coloro che nella pratica ne contestano l'[[autorità]] ([[Utente:Nessuno|Nessuno]]).</ref> Esso si caratterizza inoltre per lo sviluppo dell'[[nazionalismo|idea nazionalistica]] e [[patria|patriottica]], volta a creare un legame di comunanza tra i cittadini che altrimenti naturalmente non sussisterebbe, giacchè anche negli stati arcaici ci si sentiva appartenenti alla comunità cittadina o a quella parentale.
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