Umanità Nova: differenze tra le versioni

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La redazione di «UN» è dal [[2008]] una redazione collegiale nazionale, espressione di alcuni gruppi ed di alcune individualità sparse sul territorio. Il mezzo telematico è quello prediletto per lo svolgimento delle riunioni redazionali (in cui non prevale la maggioranza, ma la sintesi) e che consente, nella pratica, di realizzare con maggiore efficacia il decentramento decisionale. Vi è apertura alle collaborazioni esterne.
La redazione di «UN» è dal [[2008]] una redazione collegiale nazionale, espressione di alcuni gruppi ed di alcune individualità sparse sul territorio. Il mezzo telematico è quello prediletto per lo svolgimento delle riunioni redazionali (in cui non prevale la maggioranza, ma la sintesi) e che consente, nella pratica, di realizzare con maggiore efficacia il decentramento decisionale. Vi è apertura alle collaborazioni esterne.


== Breve storia di «Umanità Nova» ==
== Presentazione ==
''Umanità Nova'' si presenta settimanalmente in edizione cartacea come luogo di comunicazione, di incontro, interventi e riflessioni su fatti e vicende dell'[[anarchismo]] sociale, dei movimenti libertari, antiautoritari, [[anticlericali]], di mondo del lavoro e [[sindacalismo]] di base, [[azione diretta]], lotte sul territorio, spazi sociali e percorsi [[autogestionari]].
Sebbene durante il corso della sua esistenza abbia dovuto continuamente scontrarsi con innumerevoli tentativi di soffocarne la voce, continua dalla caduta del [[fascismo]] ([[1945]]) ad uscire ininterrottamente, in maniera completamente autofinanziata e grazie al sostegno politico di quanti vi hanno trovato un mezzo coerente con gli obiettivi e le pratiche antistatali ed anticapitalistiche di emancipazione e di trasformazione rivoluzionaria che via via si sono prodotti nella società e nei momenti di lotta che ancora oggi, in epoca di globalizzazione e di restaurazione autoritaria, li perseguono.
 
== Storia ==
[[Image:UN_geminal.jpg|thumb|300px|left|Una copia di ''UN'' davanti al Politeama Verdi di Carrara, città nella quale viene stampato il giornale.]]  
[[Image:UN_geminal.jpg|thumb|300px|left|Una copia di ''UN'' davanti al Politeama Verdi di Carrara, città nella quale viene stampato il giornale.]]  
«'''Umanità Nova'''» nasce come quotidiano ufficiale (in alcune zone la sua tiratura superava quella de «l'Avanti!») dell'[[Unione Anarchica Italiana]], grazie soprattutto all'attivismo di [[Malatesta]], [[Gigi Damiani]], [[Corrado Quaglino]], [[Carlo Frigerio]] e [[Nella Giacomelli]] (a lei si deve probabilmente l'idea del titolo del giornale). Il primo numero esce il [[26 febbraio]] [[1920]]; alla fine del [[1920]] [[Malatesta]], [[Armando Borghi]] e [[Corrado Quaglino]], ovvero alcuni dei redattori e collaboratori più importanti del quotidiano anarchico, vengono arrestati con l'accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]», «associazione a delinquere» e reati a mezzo stampa e parola. L'arroganza e la violenza degli squadristi porta il giornale a dover subire nei primi anni '20 molte azioni repressive: il [[23 marzo]] [[1921]] la sede di «UN» viene seriamente danneggiata dagli assalti degli squadristi fascisti, costringendo alla temporanea interruzione delle pubblicazioni. Il [[14 maggio]] [[1921]] «UN» riprende le pubblicazioni, nel [[1922]] diviene settimanale, il [[2 dicembre]] la sede viene totalmente distrutta e il giornale è costretto a sospendere definitivamente le pubblicazioni. Alla caduta del regime, nel [[1945]], ricomincia la pubblicazione della rivista, ancora sotto forma di settimanale, che diviene l'organo ufficiale della nuova [[Federazione Anarchica Italiana]].
«'''Umanità Nova'''» nasce come quotidiano ufficiale (in alcune zone la sua tiratura superava quella de «l'Avanti!») dell'[[Unione Anarchica Italiana]], grazie soprattutto all'attivismo di [[Malatesta]], [[Gigi Damiani]], [[Corrado Quaglino]], [[Carlo Frigerio]] e [[Nella Giacomelli]] (a lei si deve probabilmente l'idea del titolo del giornale). Il primo numero esce il [[26 febbraio]] [[1920]]; alla fine del [[1920]] [[Malatesta]], [[Armando Borghi]] e [[Corrado Quaglino]], ovvero alcuni dei redattori e collaboratori più importanti del quotidiano anarchico, vengono arrestati con l'accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]», «associazione a delinquere» e reati a mezzo stampa e parola. L'arroganza e la violenza degli squadristi porta il giornale a dover subire nei primi anni '20 molte azioni repressive: il [[23 marzo]] [[1921]] la sede di «UN» viene seriamente danneggiata dagli assalti degli squadristi fascisti, costringendo alla temporanea interruzione delle pubblicazioni. Il [[14 maggio]] [[1921]] «UN» riprende le pubblicazioni, nel [[1922]] diviene settimanale, il [[2 dicembre]] la sede viene totalmente distrutta e il giornale è costretto a sospendere definitivamente le pubblicazioni. Alla caduta del regime, nel [[1945]], ricomincia la pubblicazione della rivista, ancora sotto forma di settimanale, che diviene l'organo ufficiale della nuova [[Federazione Anarchica Italiana]].


Tra i numerosissimi collaboratori di «Umanità Nova» possono essere ricordati [[Errico Malatesta]] (fondatore), [[Luigi Fabbri]], [[Armando Borghi]] e [[Camillo Berneri]].
Tra i numerosissimi collaboratori di «Umanità Nova» possono essere ricordati [[Errico Malatesta]] (fondatore), [[Luigi Fabbri]], [[Armando Borghi]] e [[Camillo Berneri]].
== Cos'è «Umanità Nova»? ==
«'''Umanità Nova'''» si presenta settimanalmente in edizione cartacea come luogo di comunicazione, di incontro, interventi e riflessioni su fatti e vicende dell'[[anarchismo]] sociale, dei movimenti libertari, antiautoritari, [[anticlericali]], di mondo del lavoro e [[sindacalismo]] di base, [[azione diretta]], lotte sul territorio, spazi sociali e percorsi [[autogestionari]].
Sebbene durante il corso della sua esistenza abbia dovuto continuamente scontrarsi con innumerevoli tentativi di soffocarne la voce, continua dalla caduta del [[fascismo]] ([[1945]]) ad uscire ininterrottamente, in maniera completamente autofinanziata e grazie al sostegno politico di quanti vi hanno trovato un mezzo coerente con gli obiettivi e le pratiche antistatali ed anticapitalistiche di emancipazione e di trasformazione rivoluzionaria che via via si sono prodotti nella società e nei momenti di lotta che ancora oggi, in epoca di globalizzazione e di restaurazione autoritaria, li perseguono.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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