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Il giornale '''''A Batalha''''' è stato uno storico giornale [[anarco-sindacalista]] portoghese fondato nel [[1919]] come organo della [[CGT portoghese]]. | Il giornale '''''A Batalha''''' è stato uno storico giornale [[anarco-sindacalista]] portoghese fondato nel [[1919]] come organo della [[CGT portoghese]]. | ||
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=== Quarta serie === | === Quarta serie === | ||
[[File:A Batalha.JPG|thumb|300px|Primo numero del giornale dopo la fine della dittatura.]] | |||
Dopo il [[25 aprile]] [[1974]] (fine della dittatura e ritorno del paese alla [[democrazia]]), ''A Batalha'' riapparve nelle edicole il [[21 settembre]]. Diretto dallo storico [[Emídio Santana]], il giornale apparteneva alla proprietà della ''Cooperativa Editora A Batalha'' con sede Rua Angelina Vidal, nº 17, a Lisbona. ''A Batalha'' tornò «per rioccupare la sua missione essenziale: dare voce e forza all'organizzazione [[sindacale]] dei lavoratori, chiarire le necessità urgenti della sua riorganizzazione e, soprattutto, desiderando la sua indipendenza da qualsiasi vicenda politica o partito, essere l'espressione genuina dei diritti e delle rivenicazioni dei lavoratori» allo scopo di «innalzare la bandiera dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori]] al motto di ''L'emancipazione dei lavoratori deve essere opera dei lavoratori stessi!''». <ref>[http://archive.is/bHzBh ''A BATALHA'']</ref> | Dopo il [[25 aprile]] [[1974]] (fine della dittatura e ritorno del paese alla [[democrazia]]), ''A Batalha'' riapparve nelle edicole il [[21 settembre]]. Diretto dallo storico [[Emídio Santana]], il giornale apparteneva alla proprietà della ''Cooperativa Editora A Batalha'' con sede Rua Angelina Vidal, nº 17, a Lisbona. ''A Batalha'' tornò «per rioccupare la sua missione essenziale: dare voce e forza all'organizzazione [[sindacale]] dei lavoratori, chiarire le necessità urgenti della sua riorganizzazione e, soprattutto, desiderando la sua indipendenza da qualsiasi vicenda politica o partito, essere l'espressione genuina dei diritti e delle rivenicazioni dei lavoratori» allo scopo di «innalzare la bandiera dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori]] al motto di ''L'emancipazione dei lavoratori deve essere opera dei lavoratori stessi!''». <ref>[http://archive.is/bHzBh ''A BATALHA'']</ref> | ||