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La ''Rerum Novarum'' fonda la dottrina sociale cattolica su Dio, colui che ha posto la terra a disposizione di tutta l'umanità, in alternativa al [[liberalismo]] [[borghesia|borghese]] ed al [[socialismo]] [[marxista]]. Dichiara la necessità della [[proprietà privata]] e ne esorta l'uso per finalità sociali; invita lo [[Stato]] a conseguire la [[giustizia sociale]] attraverso la collaborazione delle [[classismo|classi]]; afferma la necessità di un salario giusto che sappia mantenere la vita e non sia frutto delle contrattazioni del [[libero mercato]]; esorta lo [[Stato]] all'intervento in [[economia]] per il bene comune. | La ''Rerum Novarum'' fonda la dottrina sociale cattolica su Dio, colui che ha posto la terra a disposizione di tutta l'umanità, in alternativa al [[liberalismo]] [[borghesia|borghese]] ed al [[socialismo]] [[marxista]]. Dichiara la necessità della [[proprietà privata]] e ne esorta l'uso per finalità sociali; invita lo [[Stato]] a conseguire la [[giustizia sociale]] attraverso la collaborazione delle [[classismo|classi]]; afferma la necessità di un salario giusto che sappia mantenere la vita e non sia frutto delle contrattazioni del [[libero mercato]]; esorta lo [[Stato]] all'intervento in [[economia]] per il bene comune. | ||
Il successore di Leone XIII fu Pio X, il quale prima confermò l'avversione verso il progetto di portare i cattolici nella politica italiana (Lega Democratica Nazionale di Romolo Murri) poi divenne il liberalizzatore del voto cattolico. Pio X fece l'enciclica ''Pascendi dominici gregis'' ([[1907]]) contro i fautori della modernizzazione del clero. Non a caso il suo motto da pontefice è ''Restaurare tutto in Cristo''. Tuttavia, Pio X prende in considerazione la partecipazione politica dei cattolici, purché questa sia strettamente controllata dall'alto. La Chiesa è un'organizzazione [[gerarchia|gerarchica]], una [[monarchia]], e un | Il successore di Leone XIII fu Pio X, il quale prima confermò l'avversione verso il progetto di portare i cattolici nella politica italiana (Lega Democratica Nazionale di Romolo Murri) poi divenne il liberalizzatore del voto cattolico. Pio X fece l'enciclica ''Pascendi dominici gregis'' ([[1907]]) contro i fautori della modernizzazione del clero. Non a caso il suo motto da pontefice è ''Restaurare tutto in Cristo''. Tuttavia, Pio X prende in considerazione la partecipazione politica dei cattolici, purché questa sia strettamente controllata dall'alto. La Chiesa è un'organizzazione [[gerarchia|gerarchica]], una [[monarchia]], e un partito politico cattolico non può essere concepito se non come espressione della volontà del pontefice, come rappresentante della Chiesa. Per questo, nel [[1909]], fu scomunicato Romolo Murri che giunse a teorizzare il principio di [[laicismo|laicità]] dello [[Stato]]. | ||
L'ascesa al governo di Giovanni Giolitti porta al riavvicinamento tra politica e Chiesa; a provocarlo è stato il pericolo [[socialista]] temuto sia dai liberali sia dai clericali. Nel [[1904]] Giolitti governa da un anno e sono indette nuove elezioni; poco prima vi era stato uno [[sciopero]] generale in seguito all'uccisione di tre operai incrocianti le braccia a Buggerru. Tale atto mise timore ai due potenti e tramite un certo Suardi, messo di Giolitti, si stabilì un accordo: alle prossime elezioni i cattolici erano liberi di votare per i candidati liberali facendo così fronte contro i candidati socialisti. Tre clericali entrano alla Camera. Cinque anni dopo, nuove elezioni con sempre Giolitti al timone del paese. Stavolta entrano alla Camera sedici candidati clericali. Nel [[1912]] Giolitti fece approvare il | L'ascesa al governo di Giovanni Giolitti porta al riavvicinamento tra politica e Chiesa; a provocarlo è stato il pericolo [[socialista]] temuto sia dai liberali sia dai clericali. Nel [[1904]] Giolitti governa da un anno e sono indette nuove elezioni; poco prima vi era stato uno [[sciopero]] generale in seguito all'uccisione di tre operai incrocianti le braccia a Buggerru. Tale atto mise timore ai due potenti e tramite un certo Suardi, messo di Giolitti, si stabilì un accordo: alle prossime elezioni i cattolici erano liberi di votare per i candidati liberali facendo così fronte contro i candidati socialisti. Tre clericali entrano alla Camera. Cinque anni dopo, nuove elezioni con sempre Giolitti al timone del paese. Stavolta entrano alla Camera sedici candidati clericali. Nel [[1912]] Giolitti fece approvare il suffragio universale maschile; ciò aumentava i rischi di un'ascesa del Partito Socialista. Perciò il “ministro della malavita” <ref name="Giolitti">«Giolitti non fece mai mistero di essere un "''puntuto''" ovvero un affiliato mafioso» (Sytry82)</ref> dovette industriarsi per non perdere le prossime elezioni. Nel [[1913]] si fece il “Patto Gentiloni”; il conte Gentiloni, presidente dell'Unione Elettorale Cattolica, diede a Giolitti il sostegno dei voti cattolici in cambio di leggi ispirate ai principi cristiani. Così i clericali alla Camera divennero trentacinque, in mezzo ai tanti liberali trionfanti grazie al sostegno cattolico. Nel [[1919]] si compie un ulteriore passo avanti: nasce il Partito Popolare di don Luigi Sturzo con il beneplacito di Benedetto XV. È la fine ufficiale del ''Non Expedit''. | ||
=== Chiesa e fascismo === | === Chiesa e fascismo === |