Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
Nessun cambiamento nella dimensione ,  21:08, 19 nov 2020
Nessun oggetto della modifica
Riga 168: Riga 168:
Nel [[1878]] Pio IX muore e gli succede Leone XIII che sarà soprannominato il "papa degli operai". Il [[12 luglio]] [[1881]] Depretis autorizza la cerimonia dei funerali di Mastai Ferretti. Il corteo funebre doveva trasportare la salma del pontefice dal Vaticano alla Basilica di San Lorenzo al Verano in cui Pio IX avrebbe riposato in eterno. Ma in piazza Castel Sant'Angelo irruppe un gruppo di [[anticlericalismo|anticlericali]] che ha tentato di gettare nel Tevere il cadavere dell'ultimo papa re. Segno di una “questione” ancora irrisolta e sentita da molti cittadini.  
Nel [[1878]] Pio IX muore e gli succede Leone XIII che sarà soprannominato il "papa degli operai". Il [[12 luglio]] [[1881]] Depretis autorizza la cerimonia dei funerali di Mastai Ferretti. Il corteo funebre doveva trasportare la salma del pontefice dal Vaticano alla Basilica di San Lorenzo al Verano in cui Pio IX avrebbe riposato in eterno. Ma in piazza Castel Sant'Angelo irruppe un gruppo di [[anticlericalismo|anticlericali]] che ha tentato di gettare nel Tevere il cadavere dell'ultimo papa re. Segno di una “questione” ancora irrisolta e sentita da molti cittadini.  


Una politica anticlericale fu seguita anche dal successore di Depretis, Francesco Crispi, che abolì il termine “[[religione]] di [[Stato]]”. Inoltre, furono previste sanzioni contro i preti predicatori dell'astensionismo; le istituzioni di beneficenza passarono sotto il controllo dei prefetti del Regno; fu eretta una statua in onore di [[Giordano Bruno]] in Campo dei Fiori a Roma. Leone XIII rifiuta ogni apertura alla partecipazione politica dei cattolici italiani, mantenendosi sulla linea dell'oscurantismo fin dal suo ingresso al trono di Pietro. Il nuovo papa fa il suo esordio nel [[1878]] con l'enciclica ''Quod apostolica numeris'' in cui condanna il [[nichilismo]] e le idee [[marxismo|marxiste]] in nome dell'[[uguaglianza]] cristiana. Sempre nello stesso anno il papa con l'enciclica ''Inscrutabili'' ribadisce la condanna ecclesiastica alla spoliazione del patrimonio pontificio. Successivamente pare aprirsi al tema delle [[libertà]], rivendicandone l'importanza con le encicliche ''Immortale Dei'' ([[1885]]) e ''Libertas'' ([[1888]]). Poi nel [[1891]], preoccupato dall'ascesa del [[marxismo]] e del movimento [[socialista]], il pontefice elaborò l'enciclica che lo rese celebre: la ''Rerum Novarum''. Tale documento si pone come obiettivo l'elaborazione di una dottrina sociale cattolica. Tuttavia, si può dire che sia stato il primo tentativo d'ingerenza politica nell'[[Italia]] unita. Infatti, pretende di cercare una soluzione politica ai problemi sociali e certo questo compito non compete alla Chiesa.  
Una politica anticlericale fu seguita anche dal successore di Depretis, Francesco Crispi, che abolì il termine “[[religione]] di [[Stato]]”. Inoltre, furono previste sanzioni contro i preti predicatori dell'astensionismo; le istituzioni di beneficenza passarono sotto il controllo dei prefetti del Regno; fu eretta una statua in onore di [[Giordano Bruno]] in Campo de' Fiori a Roma. Leone XIII rifiuta ogni apertura alla partecipazione politica dei cattolici italiani, mantenendosi sulla linea dell'oscurantismo fin dal suo ingresso al trono di Pietro. Il nuovo papa fa il suo esordio nel [[1878]] con l'enciclica ''Quod apostolica numeris'' in cui condanna il [[nichilismo]] e le idee [[marxismo|marxiste]] in nome dell'[[uguaglianza]] cristiana. Sempre nello stesso anno il papa con l'enciclica ''Inscrutabili'' ribadisce la condanna ecclesiastica alla spoliazione del patrimonio pontificio. Successivamente pare aprirsi al tema delle [[libertà]], rivendicandone l'importanza con le encicliche ''Immortale Dei'' ([[1885]]) e ''Libertas'' ([[1888]]). Poi nel [[1891]], preoccupato dall'ascesa del [[marxismo]] e del movimento [[socialista]], il pontefice elaborò l'enciclica che lo rese celebre: la ''Rerum Novarum''. Tale documento si pone come obiettivo l'elaborazione di una dottrina sociale cattolica. Tuttavia, si può dire che sia stato il primo tentativo d'ingerenza politica nell'[[Italia]] unita. Infatti, pretende di cercare una soluzione politica ai problemi sociali e certo questo compito non compete alla Chiesa.  


La ''Rerum Novarum'' fonda la dottrina sociale cattolica su Dio, colui che ha posto la terra a disposizione di tutta l'umanità, in alternativa al [[liberalismo]] [[borghesia|borghese]] ed al [[socialismo]] [[marxista]]. Dichiara la necessità della [[proprietà privata]] e ne esorta l'uso per finalità sociali; invita lo [[Stato]] a conseguire la [[giustizia sociale]] attraverso la collaborazione delle [[classismo|classi]]; afferma la necessità di un salario giusto che sappia mantenere la vita e non sia frutto delle contrattazioni del [[libero mercato]]; esorta lo [[Stato]] all'intervento in [[economia]] per il bene comune.
La ''Rerum Novarum'' fonda la dottrina sociale cattolica su Dio, colui che ha posto la terra a disposizione di tutta l'umanità, in alternativa al [[liberalismo]] [[borghesia|borghese]] ed al [[socialismo]] [[marxista]]. Dichiara la necessità della [[proprietà privata]] e ne esorta l'uso per finalità sociali; invita lo [[Stato]] a conseguire la [[giustizia sociale]] attraverso la collaborazione delle [[classismo|classi]]; afferma la necessità di un salario giusto che sappia mantenere la vita e non sia frutto delle contrattazioni del [[libero mercato]]; esorta lo [[Stato]] all'intervento in [[economia]] per il bene comune.
66 514

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione