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Compagni, | Compagni, | ||
la tendenza che si è costituita, l'11 novembre 1970, nella sezione francese ha il merito di essere l'ultima astrazione a potersi formulare dentro, per, e a nome dell'I.S. Se è vero che il gruppo non è mai stato che la somma delle capacità e delle debolezze, assai disegualmente ripartite, dei suoi membri, non c'è più, nel momento che ci preoccupa, apparente comunità, e neppure tendenza, che faccia dimenticare che ciascuno è solo a rispondere di | la tendenza che si è costituita, l'11 novembre 1970, nella sezione francese ha il merito di essere l'ultima astrazione a potersi formulare dentro, per, e a nome dell'I.S. Se è vero che il gruppo non è mai stato che la somma delle capacità e delle debolezze, assai disegualmente ripartite, dei suoi membri, non c'è più, nel momento che ci preoccupa, apparente comunità, e neppure tendenza, che faccia dimenticare che ciascuno è solo a rispondere di sé stesso. Come ha potuto ciò che c'era di appassionante nella coscienza di un progetto comune trasformarsi in un malessere a stare insieme? È quello che stabiliranno gli storici. Non mi sento né la vocazione di storico, né quella di pensatore, in pensione o no, per divenire un ex combattente. A parte che la facile analisi della scarsa penetrazione della teoria situazionista nell'ambiente operaio e della scarsa penetrazione operaia nell'ambiente situazionista sarebbe in questo istante soltanto un pretesto per la falsa buona coscienza del nostro fallimento. | ||
Ma senza dubbio, per essere infine concreto - poiché non vi è risposta concreta al di fuori della prova che ciascuno dovrà dare di ciò che è realmente - devo parlare invece del mio fallimento. Per quanto riguarda il passato, ho sempre prestato, molto alla leggera, alla maggior parte dei compagni o degli ex compagni dell'I.S. almeno altrettante capacità e onestà di quante me ne riconoscevo, illudendomi contemporaneamente sugli altri e su me stesso. Mi rendo conto in che misura tale attitudine ha potuto contraddittoriamente suscitare, nell'Internazionale, tattiche manovriere più o meno abili e sempre odiose; e creare nello stesso tempo condizioni per l'ideologia. Detto questo, la storia individuale dei compagni, la mia e la storia collettiva distribuiranno le parti tra i miei errori e le opinioni corrette. (Preciso nondimeno che sputerò in faccia a chiunque, ora e in futuro, scopra in me delle intenzioni segrete, quali che siano, e con quella buona fede critica che si è vista sovente esibire a posteriori). | Ma senza dubbio, per essere infine concreto - poiché non vi è risposta concreta al di fuori della prova che ciascuno dovrà dare di ciò che è realmente - devo parlare invece del mio fallimento. Per quanto riguarda il passato, ho sempre prestato, molto alla leggera, alla maggior parte dei compagni o degli ex compagni dell'I.S. almeno altrettante capacità e onestà di quante me ne riconoscevo, illudendomi contemporaneamente sugli altri e su me stesso. Mi rendo conto in che misura tale attitudine ha potuto contraddittoriamente suscitare, nell'Internazionale, tattiche manovriere più o meno abili e sempre odiose; e creare nello stesso tempo condizioni per l'ideologia. Detto questo, la storia individuale dei compagni, la mia e la storia collettiva distribuiranno le parti tra i miei errori e le opinioni corrette. (Preciso nondimeno che sputerò in faccia a chiunque, ora e in futuro, scopra in me delle intenzioni segrete, quali che siano, e con quella buona fede critica che si è vista sovente esibire a posteriori). |