Fortunato Serantoni: differenze tra le versioni

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Dal [[1897]] al febbraio [[1900]] dirige e pubblica la rivista «[[Ciencia Social]]». Scritta interamente in spagnolo, è una rivista di approfondimento politico e culturale segnatamente libertaria, cui collabora anche [[Pietro Gori]] durante il suo soggiorno argentino. Serantoni vive grazie ai proventi della '''''Librería Sociológica''''', che si trova a Buenos Aires, in calle Corrientes e che gestisce insieme alla compagna. La libreria è la sede di tutte le sue iniziative editoriali e, durante la seconda metà degli anni novanta, un punto di riferimento per gli [[anarchici]], nonché un nodo importante della rete internazionale della propaganda [[anarchica]] in lingua italiana. Dalla ''Sociológica'' di Buenos Aires partono molte delle sottoscrizioni che gli [[anarchici]] argentini destinano ai compagni europei in difficoltà.  
Dal [[1897]] al febbraio [[1900]] dirige e pubblica la rivista «[[Ciencia Social]]». Scritta interamente in spagnolo, è una rivista di approfondimento politico e culturale segnatamente libertaria, cui collabora anche [[Pietro Gori]] durante il suo soggiorno argentino. Serantoni vive grazie ai proventi della '''''Librería Sociológica''''', che si trova a Buenos Aires, in calle Corrientes e che gestisce insieme alla compagna. La libreria è la sede di tutte le sue iniziative editoriali e, durante la seconda metà degli anni novanta, un punto di riferimento per gli [[anarchici]], nonché un nodo importante della rete internazionale della propaganda [[anarchica]] in lingua italiana. Dalla ''Sociológica'' di Buenos Aires partono molte delle sottoscrizioni che gli [[anarchici]] argentini destinano ai compagni europei in difficoltà.  


Collabora ai principali periodici anarchici pubblicati in [[Argentina]], come «[[L'Avvenire]]», «[[El Oprimido]]» e, più tardi, «[[La Protesta Humana]]», di cui è uno dei principali promotori. Cura anche l'edizione di alcuni numeri unici, come «[[XX Settembre]]» (Buenos Aires, [[20 setembre]] [[1895]]) ed «[[El Alba del siglo XX]]» (Buenos Aires, [[31 dicembre]] [[1900]]). Nel [[1899]] scrive e pubblica l'opuscolo ''Per un innocente d'Italia. Cesare Batacchi condannato all'ergastolo''. Con questo pamphlet ed un instancabile impegno, Serantoni partecipa alla campagna internazionale che riesce, nel [[1900]], a far concedere la grazia all'[[anarchico]] fiorentino ingiustamente condannato per la bomba di Firenze del [[1878]]. Costantemente sorvegliato dalla polizia italiana, Serantoni si impegna anche nella costituzione, nel [[1902]], della federazione sindacale argentina (''[[Federación obrera argentina]]'') e nelle agitazioni operaie che culminano nello sciopero generale del novembre del [[1902]]. Proprio in quei giorni la polizia fa irruzione nella ''Librería Sociológica'' per arrestare Serantoni, che non si fa trovare e si rifugia in [[Uruguay]]. Tutto il materiale della libreria viene sequestrato dalla [[polizia]] e non sarà mai restituito.  
Collabora ai principali periodici anarchici pubblicati in [[Argentina]], come «[[L'Avvenire]]», «[[El Oprimido]]» e, più tardi, «[[La Protesta Humana]]», di cui è uno dei principali promotori. Cura anche l'edizione di alcuni numeri unici, come «[[XX Settembre]]» (Buenos Aires, [[20 setembre]] [[1895]]) ed «[[El Alba del siglo XX]]» (Buenos Aires, [[31 dicembre]] [[1900]]). Nel [[1899]] scrive e pubblica l'opuscolo ''[https://www.bfscollezionidigitali.org/oggetti/19840-per-un-innocente-d-italia-cesare-batacchi-condannato-all-ergastolo-fortunato-serantoni Per un innocente d'Italia. Cesare Batacchi condannato all'ergastolo]''. Con questo pamphlet ed un instancabile impegno, Serantoni partecipa alla campagna internazionale che riesce, nel [[1900]], a far concedere la grazia all'[[anarchico]] fiorentino ingiustamente condannato per la bomba di Firenze del [[1878]]. Costantemente sorvegliato dalla polizia italiana, Serantoni si impegna anche nella costituzione, nel [[1902]], della federazione sindacale argentina (''[[Federación obrera argentina]]'') e nelle agitazioni operaie che culminano nello sciopero generale del novembre del [[1902]]. Proprio in quei giorni la polizia fa irruzione nella ''Librería Sociológica'' per arrestare Serantoni, che non si fa trovare e si rifugia in [[Uruguay]]. Tutto il materiale della libreria viene sequestrato dalla [[polizia]] e non sarà mai restituito.  


Amareggiato ed economicamente rovinato, Serantoni intraprende la via di un nuovo esilio. Mentre la sua famiglia rimane a Buenos Aires, Serantoni approda in [[Spagna]], da dove viene subito espulso. Dopo un breve soggiorno in [[Francia]], ritorna in [[Italia]], dove le vecchie condanne sono estinte per amnistia. Si stabilisce nuovamente a Firenze, dove riprende l'attività di editore, collaborando soprattutto con [[Pietro Gori]], [[Luigi Fabbri]] e il tipografo [[Camillo Di Sciullo]]. Nel [[1904]] fonda a Firenze la '''''Casa Editrice Fortunato Serantoni''''', che pubblica opere teatrali, opuscoli [[anticlericali]] e libertari. Progetta la pubblicazione di una collana di libri con l'intenzione di formare le basi di una autorevole «letteratura sociologica della libertà». Durante lo stesso anno partecipa a molte iniziative pubbliche a favore dei detenuti politici. In occasione del '''Congresso Internazionale del Libero Pensiero''' tenutosi a Roma nel [[1904]], pubblica un numero unico, «[[I diritti del Pensiero]]», cui collabora [[Luigi Fabbri]]. Nel giugno [[1907]] partecipa a Roma al '''Congresso Anarchico Italiano''', proponendo insieme ad [[Enrico Belli]] una mozione, poi approvata, che sollecita la creazione di gruppi locali che diano vita ad una «Alleanza Socialista Anarchica Italiana», e fa parte del gruppo che si incarica di creare la pubblicazione portavoce dell'organizzazione, «[[L'Alleanza Libertaria]]», che sarà poi pubblicata a Roma dal [[1908]] al [[1911]].  
Amareggiato ed economicamente rovinato, Serantoni intraprende la via di un nuovo esilio. Mentre la sua famiglia rimane a Buenos Aires, Serantoni approda in [[Spagna]], da dove viene subito espulso. Dopo un breve soggiorno in [[Francia]], ritorna in [[Italia]], dove le vecchie condanne sono estinte per amnistia. Si stabilisce nuovamente a Firenze, dove riprende l'attività di editore, collaborando soprattutto con [[Pietro Gori]], [[Luigi Fabbri]] e il tipografo [[Camillo Di Sciullo]]. Nel [[1904]] fonda a Firenze la '''''Casa Editrice Fortunato Serantoni''''', che pubblica opere teatrali, opuscoli [[anticlericali]] e libertari. Progetta la pubblicazione di una collana di libri con l'intenzione di formare le basi di una autorevole «letteratura sociologica della libertà». Durante lo stesso anno partecipa a molte iniziative pubbliche a favore dei detenuti politici. In occasione del '''Congresso Internazionale del Libero Pensiero''' tenutosi a Roma nel [[1904]], pubblica un numero unico, «[[I diritti del Pensiero]]», cui collabora [[Luigi Fabbri]]. Nel giugno [[1907]] partecipa a Roma al '''Congresso Anarchico Italiano''', proponendo insieme ad [[Enrico Belli]] una mozione, poi approvata, che sollecita la creazione di gruppi locali che diano vita ad una «Alleanza Socialista Anarchica Italiana», e fa parte del gruppo che si incarica di creare la pubblicazione portavoce dell'organizzazione, «[[L'Alleanza Libertaria]]», che sarà poi pubblicata a Roma dal [[1908]] al [[1911]].  
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