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Come evidenzia Claudia Salaris nel suo ''La festa della rivoluzione'', ciò che separava anarchici e futuristi fiumani era principalmente la questione legata intorno al [[patriottismo]], e ad una polemica innescata da un anarchico sotto pseudonimo, Marinetti risponde provando a conciliare [[patria]] e [[anarchia]]:
Come evidenzia Claudia Salaris nel suo ''La festa della rivoluzione'', ciò che separava anarchici e futuristi fiumani era principalmente la questione legata intorno al [[patriottismo]], e ad una polemica innescata da un anarchico sotto pseudonimo, Marinetti risponde provando a conciliare [[patria]] e [[anarchia]]:
: «Vogliamo liberare l'Italia dal papato, dalla monarchia, dal senato, dal matrimonio, dal parlamento. Vogliamo un governo tecnico senza parlamento, vivificato da un consiglio, o eccitatorio di giovanissimi. Vogliamo l'abolizione degli eserciti permanenti, dei tribunali, delle polizie e delle carceri... Gli anarchici sono tutti più o meno dei futuristi antipratici, platonici e pessimisti; mente noi futuristi siamo degli anarchici pratici, fattivi, ottimisti, con un campo delimitato per le nostre demolizioni e bonifiche. Il nostro patriottismo rivoluzionario non è fatto di sentimento, ma di dinamico senso pratico che vuole ad ogni costo esercitare un'azione reale, distruttrice e benefica» (Marinetti, ''Polemiche di anarchismo. Patria?'', «La Testa di Ferro», [[10 ottobre]] [[1920]]).
: «Vogliamo liberare l'Italia dal papato, dalla monarchia, dal senato, dal matrimonio, dal parlamento. Vogliamo un governo tecnico senza parlamento, vivificato da un consiglio, o eccitatorio di giovanissimi. Vogliamo l'abolizione degli eserciti permanenti, dei tribunali, delle polizie e delle carceri... Gli anarchici sono tutti più o meno dei futuristi antipratici, platonici e pessimisti; mente noi futuristi siamo degli anarchici pratici, fattivi, ottimisti, con un campo delimitato per le nostre demolizioni e bonifiche. Il nostro patriottismo rivoluzionario non è fatto di sentimento, ma di dinamico senso pratico che vuole ad ogni costo esercitare un'azione reale, distruttrice e benefica» (Marinetti, ''Polemiche di anarchismo. Patria?'', «La Testa di Ferro», [[10 ottobre]] [[1920]]).
Due giorni prima dello scontro decisivo fra legionari e truppe regolari del Regio esercito italiano, su «Umanità Nova» si leggeva:
:«Mario Carli mi offre copia del suo volume ''Con D'Annunzio a Fiume'', presentandomelo come un documento di ribellione. [...] Nel libro di Mario Carli, io ho dunque trovata la conferma di un mio giudizio, già esposto in questo giornale polemizzando con lo stesso autore; giudizio sull'entourage sospetto che circondava il poeta, giudizio ultimamente confermato da diserzioni strepitose. [...] in Fiume io non ho scorto che un cumulo di contraddizioni e spesso atroci, e non riesco a spiegarmi come dei futuristi, attraverso l'avventura adriatica, cerchino di far rivivere forme passatiste di organizzazione politica,
e per l'avventura adriatica si inebrino in un sogno di tramontato imperialismo romano che sul mondo, per vizio autoritario congenito, irradierebbero [...] la guerra che ingrassa nel sangue il germe dell'odio che separa i popoli ed impedisce loro di scorgere che il nemico unico e vero è lo stato dei proprietari» (Simplicio, Fra i libri. ''Con D'Annunzio a Fiume'', «Umanità Nova», [[23 dicembre]] [[1920]]).


Nel celebre scritto di Marinetti ''Al di là del comunismo'' <ref>[http://archive.is/B09P3 Al di là del comunismo]</ref>, che evidenziava anche il momentaneo allontanamento del poeta da Mussolini, coinvolse in una vivace polemica anche gli anarchici [[Renzo Novatore]] e [[Auro D'Arcola]], che sempre sulle pagine de «[[La Testa di Ferro]]» avevano pubblicato diversi contributi letterari ed erano stati per questo criticati dalla rivista [[anarco-individualista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]». Secondo Novatore, «Marinetti, censurabile per nazionalismo e combattentismo, sul terreno dell'eversione statale e della critica al costume converge sulle posizioni anarco-individualiste; lo statalismo dei socialisti d'ispirazione marxista è più inconciliabile con l'anarchia di quanto non lo siano il futurismo libertario e il fiumanesimo... ». <ref>Claudia Salaris, ''La festa della rivoluzione'', pag. 119</ref>
Nel celebre scritto di Marinetti ''Al di là del comunismo'' <ref>[http://archive.is/B09P3 Al di là del comunismo]</ref>, che evidenziava anche il momentaneo allontanamento del poeta da Mussolini, coinvolse in una vivace polemica anche gli anarchici [[Renzo Novatore]] e [[Auro D'Arcola]], che sempre sulle pagine de «[[La Testa di Ferro]]» avevano pubblicato diversi contributi letterari ed erano stati per questo criticati dalla rivista [[anarco-individualista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]». Secondo Novatore, «Marinetti, censurabile per nazionalismo e combattentismo, sul terreno dell'eversione statale e della critica al costume converge sulle posizioni anarco-individualiste; lo statalismo dei socialisti d'ispirazione marxista è più inconciliabile con l'anarchia di quanto non lo siano il futurismo libertario e il fiumanesimo... ». <ref>Claudia Salaris, ''La festa della rivoluzione'', pag. 119</ref>
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