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Due giorni prima dello scontro decisivo fra legionari e truppe regolari del Regio esercito italiano, su «Umanità Nova» si leggeva: | Due giorni prima dello scontro decisivo fra legionari e truppe regolari del Regio esercito italiano, su «Umanità Nova» si leggeva: | ||
:«Mario Carli mi offre copia del suo volume ''Con D'Annunzio a Fiume'', presentandomelo come un documento di ribellione. [...] Nel libro di Mario Carli, io ho dunque trovata la conferma di un mio giudizio, già esposto in questo giornale polemizzando con lo stesso autore; giudizio sull'entourage sospetto che circondava il poeta, giudizio ultimamente confermato da diserzioni strepitose. [...] in Fiume io non ho scorto che un cumulo di contraddizioni e spesso atroci, e non riesco a spiegarmi come dei futuristi, attraverso l'avventura adriatica, cerchino di far rivivere forme passatiste di organizzazione politica, | :«Mario Carli mi offre copia del suo volume ''Con D'Annunzio a Fiume'', presentandomelo come un documento di ribellione. [...] Nel libro di Mario Carli, io ho dunque trovata la conferma di un mio giudizio, già esposto in questo giornale polemizzando con lo stesso autore; giudizio sull'entourage sospetto che circondava il poeta, giudizio ultimamente confermato da diserzioni strepitose. [...] in Fiume io non ho scorto che un cumulo di contraddizioni e spesso atroci, e non riesco a spiegarmi come dei futuristi, attraverso l'avventura adriatica, cerchino di far rivivere forme passatiste di organizzazione politica, e per l'avventura adriatica si inebrino in un sogno di tramontato imperialismo romano che sul mondo, per vizio autoritario congenito, irradierebbero [...] la guerra che ingrassa nel sangue il germe dell'odio che separa i popoli ed impedisce loro di scorgere che il nemico unico e vero è lo stato dei proprietari» (Simplicio, Fra i libri. ''Con D'Annunzio a Fiume'', «Umanità Nova», [[23 dicembre]] [[1920]]). | ||
e per l'avventura adriatica si inebrino in un sogno di tramontato imperialismo romano che sul mondo, per vizio autoritario congenito, irradierebbero [...] la guerra che ingrassa nel sangue il germe dell'odio che separa i popoli ed impedisce loro di scorgere che il nemico unico e vero è lo stato dei proprietari» (Simplicio, Fra i libri. ''Con D'Annunzio a Fiume'', «Umanità Nova», [[23 dicembre]] [[1920]]). | |||
Nel celebre scritto di Marinetti ''Al di là del comunismo'' <ref>[http://archive.is/B09P3 Al di là del comunismo]</ref>, che evidenziava anche il momentaneo allontanamento del poeta da Mussolini, coinvolse in una vivace polemica anche gli anarchici [[Renzo Novatore]] e [[Auro D'Arcola]], che sempre sulle pagine de «[[La Testa di Ferro]]» avevano pubblicato diversi contributi letterari ed erano stati per questo criticati dalla rivista [[anarco-individualista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]». Secondo Novatore, «Marinetti, censurabile per nazionalismo e combattentismo, sul terreno dell'eversione statale e della critica al costume converge sulle posizioni anarco-individualiste; lo statalismo dei socialisti d'ispirazione marxista è più inconciliabile con l'anarchia di quanto non lo siano il futurismo libertario e il fiumanesimo... ». <ref>Claudia Salaris, ''La festa della rivoluzione'', pag. 119</ref> | Nel celebre scritto di Marinetti ''Al di là del comunismo'' <ref>[http://archive.is/B09P3 Al di là del comunismo]</ref>, che evidenziava anche il momentaneo allontanamento del poeta da Mussolini, coinvolse in una vivace polemica anche gli anarchici [[Renzo Novatore]] e [[Auro D'Arcola]], che sempre sulle pagine de «[[La Testa di Ferro]]» avevano pubblicato diversi contributi letterari ed erano stati per questo criticati dalla rivista [[anarco-individualista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]». Secondo Novatore, «Marinetti, censurabile per nazionalismo e combattentismo, sul terreno dell'eversione statale e della critica al costume converge sulle posizioni anarco-individualiste; lo statalismo dei socialisti d'ispirazione marxista è più inconciliabile con l'anarchia di quanto non lo siano il futurismo libertario e il fiumanesimo... ». <ref>Claudia Salaris, ''La festa della rivoluzione'', pag. 119</ref> |