Aspetti libertari dell'impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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Complici nell'umiliare l'Italia, sostennero gli anarchici di «Umanità Nova», furono anche i diplomatici italiani. <ref>«È da un anno e mezzo che la nostra diplomazia copre di ridicolo l'Italia in faccia a tutto il mondo. Ormai all'estero tutti han compreso la solenne mistificazione che il governo italiano ha inscenato a danno di tutto il popolo e nessuno piglia più sul serio le scalmane patriottiche di tutta la grande stampa italiana, foraggiata largamente dalla plutocrazia pescecanesca che sta succhiando sin l'ultima goccia di sangue a questo nostro disgraziato paese. [...] La questione di Fiume è sorta a guerra terminata. I capitalisti italiani hanno allora subito compreso la grande portata di una simile questione. Finché il problema di Fiume è aperto, niente smobilitazione e quindi tutta la cosiddetta
Complici nell'umiliare l'Italia, sostennero gli anarchici di «Umanità Nova», furono anche i diplomatici italiani. <ref>«È da un anno e mezzo che la nostra diplomazia copre di ridicolo l'Italia in faccia a tutto il mondo. Ormai all'estero tutti han compreso la solenne mistificazione che il governo italiano ha inscenato a danno di tutto il popolo e nessuno piglia più sul serio le scalmane patriottiche di tutta la grande stampa italiana, foraggiata largamente dalla plutocrazia pescecanesca che sta succhiando sin l'ultima goccia di sangue a questo nostro disgraziato paese. [...] La questione di Fiume è sorta a guerra terminata. I capitalisti italiani hanno allora subito compreso la grande portata di una simile questione. Finché il problema di Fiume è aperto, niente smobilitazione e quindi tutta la cosiddetta
bardatura di guerra che tanti miliardi ha fruttato al pescecanismo italiano doveva continuare. [... ]Il ritardo di un mese, di un solo giorno, nella soluzione del problema di Fiume rappresenta miliardi e milioni che i pescicani continuano a sottrarre alle casse dello stato». <ref>''Fiume e la cuccagna del capitalismo'', «Umanità Nova», [[28 dicembre]] [[1920]].</ref>
bardatura di guerra che tanti miliardi ha fruttato al pescecanismo italiano doveva continuare. [... ]Il ritardo di un mese, di un solo giorno, nella soluzione del problema di Fiume rappresenta miliardi e milioni che i pescicani continuano a sottrarre alle casse dello stato». (''Fiume e la cuccagna del capitalismo'', «Umanità Nova», [[28 dicembre]] [[1920]]).</ref>


Quando a Fiume le ostilità cessarono, l'attenzione della stampa anarchica si concentrò, non tanto sui ribelli sconfitti, quanto sull'azione della borghesia italiana all'interno della vicenda. Essa avrebbe potuto trarre i propri vantaggi dal conflitto appena concluso, eliminando ogni pericolo sovversivo scaturito dall'esperienza fiumana. <ref>«La tragicommedia di Fiume sarà così finita; la borghesia italiana lascerà seppellire in silenzio i “cento regolari trucidati dagli arditi” e per qualche giorno speculerà sul ribasso dei cambi, per giocare al rialzo non appena sarà noto che il nuovo partito comunista avrà
Quando a Fiume le ostilità cessarono, l'attenzione della stampa anarchica si concentrò, non tanto sui ribelli sconfitti, quanto sull'azione della borghesia italiana all'interno della vicenda. Essa avrebbe potuto trarre i propri vantaggi dal conflitto appena concluso, eliminando ogni pericolo sovversivo scaturito dall'esperienza fiumana. <ref>«La tragicommedia di Fiume sarà così finita; la borghesia italiana lascerà seppellire in silenzio i “cento regolari trucidati dagli arditi” e per qualche giorno speculerà sul ribasso dei cambi, per giocare al rialzo non appena sarà noto che il nuovo partito comunista avrà
raccolto intorno a sé centomila aderenti! Perché tutta la logica borghese la logica del portafoglio è ferrea e precisa. [...] La borghesia italiana nella sua stragrande maggioranza si è schierata con il
raccolto intorno a sé centomila aderenti! Perché tutta la logica borghese la logica del portafoglio è ferrea e precisa. [...] La borghesia italiana nella sua stragrande maggioranza si è schierata con il
rinunciatario e disfattista Giolitti contro l'italianissimo e puro patriota D'Annunzio: per questo vuole ad ogni costo con poco o molto spargimento di sangue non importa finirla con le gesta del pazzo poeta.
rinunciatario e disfattista Giolitti contro l'italianissimo e puro patriota D'Annunzio: per questo vuole ad ogni costo con poco o molto spargimento di sangue non importa finirla con le gesta del pazzo poeta.
La borghesia vuol vivere in pace, vuole digerire tranquillamente il danaro insanguinato accumulato durante la guerra senza essere disturbata; che siano socialisti, anarchici, futuristi, poeti od arditi che la disturbano, al la borghesia non importa, ed essa distingue solo tra gli uni e gli altri per condannare i sovversivi a vent'anni, e i ribelli borghesi a venti giorni!» <ref>''La logica borghese'', «Umanità Nova», [[31 dicembre]] [[1920]].</ref>
La borghesia vuol vivere in pace, vuole digerire tranquillamente il danaro insanguinato accumulato durante la guerra senza essere disturbata; che siano socialisti, anarchici, futuristi, poeti od arditi che la disturbano, al la borghesia non importa, ed essa distingue solo tra gli uni e gli altri per condannare i sovversivi a vent'anni, e i ribelli borghesi a venti giorni!» (''La logica borghese'', «Umanità Nova», [[31 dicembre]] [[1920]]).</ref>




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