Jules Allix: differenze tra le versioni

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Anche Allix fu arrestato ma fu presto rilasciato. L'anno dopo, il [[25 ottobre]] del [[1850]], presentò su ''La Presse'' una sua bizzarra invenzione, la « boussole pasilalinique sympathique », un presunto sistema di trasmissione telegrafica basata sulle proprietà delle lumache durante l'accoppiamento, con la quale Allix si rese a lungo oggetto di derisione nei fogli satirici del tempo.  
Anche Allix fu arrestato ma fu presto rilasciato. L'anno dopo, il [[25 ottobre]] del [[1850]], presentò su ''La Presse'' una sua bizzarra invenzione, la « boussole pasilalinique sympathique », un presunto sistema di trasmissione telegrafica basata sulle proprietà delle lumache durante l'accoppiamento, con la quale Allix si rese a lungo oggetto di derisione nei fogli satirici del tempo.  


[[File:Jules Allix 1855.jpg|thumb|left|150px|Jules Allix nel 1855]]
[[File:Jules Allix 1855.jpg|thumb|left|150px|Jules Allix nel 1855]]
Nel giugno del [[1853]] venne nuovamente arrestato per la partecipazione al complotto – detto « dell'Ippodromo » - che avrebbe dovuto portare all'uccisione di Napoleone III e alla restaurazione della Repubblica. Condannato il [[17 novembre]] a un esilio di otto anni, Allix, con la moglie e la figlia, raggiunse l'isola di [[Jersey]], ospite del fratello Émile, medico e amico di [[Victor Hugo]], anch'egli in esilio volontario fin dal colpo di [[Stato]] napoleonico del [[1851]]. In casa Hugo assistettero spesso alle sedute « spiritiche » che appassionavano allora lo scrittore. A Jersey Allix mise anche a punto un suo sistema di apprendimento della lettura della lingua francese in sole 15 ore.
Nel giugno del [[1853]] venne nuovamente arrestato per la partecipazione al complotto – detto « dell'Ippodromo » - che avrebbe dovuto portare all'uccisione di Napoleone III e alla restaurazione della Repubblica. Condannato il [[17 novembre]] a un esilio di otto anni, Allix, con la moglie e la figlia, raggiunse l'isola di [[Jersey]], ospite del fratello Émile, medico e amico di [[Victor Hugo]], anch'egli in esilio volontario fin dal colpo di [[Stato]] napoleonico del [[1851]]. In casa Hugo assistettero spesso alle sedute « spiritiche » che appassionavano allora lo scrittore. A Jersey Allix mise anche a punto un suo sistema di apprendimento della lettura della lingua francese in sole 15 ore.


Tornato a Parigi nel [[1860]], pubblicò nel [[1863]] il periodico ''La Phalange nouvelle'', preconizzando un'organizzazione sociale fondata sulle idee di [[Charles Fourier]]. Cominciò a manifestare segni di squilibrio psichico e il [[10 luglio]] [[1865]] fu ricoverato nell'[[psichiatria|ospedale psichiatrico]] di Charenton: sembra che ritenesse di possedere poteri soprannaturali. Fu comunque rilasciato su richiesta del fratello il [[2 settembre]] [[1866]]. Spiegherà poi che la follia esiste anche perché esistono i manicomi e che si può curare « attraverso la parola ».
Tornato a Parigi nel [[1860]], pubblicò nel [[1863]] il periodico ''La Phalange nouvelle'', preconizzando un'organizzazione sociale fondata sulle idee di [[Charles Fourier]]. Cominciò a manifestare segni di squilibrio psichico e il [[10 luglio]] [[1865]] fu ricoverato nell'[[psichiatria|ospedale psichiatrico]] di Charenton: sembra che ritenesse di possedere poteri soprannaturali. Fu comunque rilasciato su richiesta del fratello il [[2 settembre]] [[1866]]. Spiegherà poi che la follia esiste anche perché esistono i manicomi e che si può curare « attraverso la parola ».


La pedagogia continuò a interessarlo, forse perché vedeva in essa la possibilità di una generale riforma morale e sociale. Frequentò le associazioni operaie e nel [[1869]] fece parte del Comitato democratico-socialista, presentandosi alle elezioni, ma non venne eletto. Il suo attivismo e la partecipazione a diverse riunioni pubbliche gli costò, il [[9 novembre]], quindici giorni di prigione per « radunata sediziosa ». Un altro giorno di arresto gli fu provocato, il [[12 gennaio]] [[1870]], dalla partecipazione alle proteste durante i funerali del giornalista [[Victor Noir]], assassinato impunemente da [[Pierre Bonaparte]], cugino dell'imperatore.
La pedagogia continuò a interessarlo, forse perché vedeva in essa la possibilità di una generale riforma morale e sociale. Frequentò le associazioni operaie e nel [[1869]] fece parte del Comitato democratico-socialista, presentandosi alle elezioni, ma non venne eletto. Il suo attivismo e la partecipazione a diverse riunioni pubbliche gli costò, il [[9 novembre]], quindici giorni di prigione per « radunata sediziosa ». Un altro giorno di arresto gli fu provocato, il [[12 gennaio]] [[1870]], dalla partecipazione alle proteste durante i funerali del giornalista [[Victor Noir]], assassinato impunemente da [[Pierre Bonaparte]], cugino dell'imperatore.


Il [[1° settembre]] [[1870]] Napoleone III è disfatto a [[Sedan]] e fatto prigioniero dei prussiani, e il [[4 settembre]], a Parigi, l'Assemlea nazionale vota la fine dell'Impero e proclama la Repubblica. Il nuovo governo capeggiato da [[Jules Favre]] decide la continuazione della guerra, mentre i prussiani, il [[18 settembre]], circondano e assediano la capitale.
Il [[1° settembre]] [[1870]] Napoleone III è disfatto a [[Sedan]] e fatto prigioniero dei prussiani, e il [[4 settembre]], a Parigi, l'Assemlea nazionale vota la fine dell'Impero e proclama la Repubblica. Il nuovo governo capeggiato da [[Jules Favre]] decide la continuazione della guerra, mentre i prussiani, il [[18 settembre]], circondano e assediano la capitale.


[[File:Elisabeth Dmitrieff.jpg|thumb|left|140px|Elisabeth Dmitrieff]]
[[File:Elisabeth Dmitrieff.jpg|thumb|left|140px|Elisabeth Dmitrieff]]
Allix, preoccupato delle possibile violenze che la soldatesca prussiana potrebbe usare contro le parigine una volta che la città fosse caduta, inventò il ''dito prussico'': un ditale con un piccolo ago all'estremità di una fiala nascosta contenente acido prussico avrebbe potuto, secondo lui, mettere fuori combattimento il molestatore. Fondò anche, con la moglie, una ''Unione delle donne'', strutturata in comitati di quartiere, alle quali spiegò i suoi progetti sui futuri ''Ateliers'', gestiti dal Comune, dove le donne disoccupate avrebbero poturo lavorare, secondo l'esempio degli ''Ateliers nationaux'' creati nel 1848 e poi eliminati dalla reazione moderata.  
Allix, preoccupato delle possibile violenze che la soldatesca prussiana potrebbe usare contro le parigine una volta che la città fosse caduta, inventò il ''dito prussico'': un ditale con un piccolo ago all'estremità di una fiala nascosta contenente acido prussico avrebbe potuto, secondo lui, mettere fuori combattimento il molestatore. Fondò anche, con la moglie, una ''Unione delle donne'', strutturata in comitati di quartiere, alle quali spiegò i suoi progetti sui futuri ''Ateliers'', gestiti dal Comune, dove le donne disoccupate avrebbero poturo lavorare, secondo l'esempio degli ''Ateliers nationaux'' creati nel 1848 e poi eliminati dalla reazione moderata.  


Una seconda ''Unione delle Donne'' fu successivamente fondata sotto la [[La Comune di Parigi (1871)|Comune]], senza che Allix ne avesse alcuna parte, l'[[8 aprile]] [[1871]]. <ref>L'atto di fondazione della «Union des Femmes pour la Defense de Paris et les Soins aux Blessés» (Unione delle donne per la difesa di Parigi e i soccorsi ai feriti) sarebbe rappresentato da un manifesto dell'8 aprile 1871 che chiamava le donne alla difesa della Comune, firmato «Un gruppo di cittadine»: cfr. ''La Comune del 1871'', a cura di J. Bruhat, J. Dautry ed É. Tersen, p. 191. Secondo altri, l'Unione sarebbe stata formalmente fondata da Elisabeth Dmitrieff e Nathalie Lemel il successivo 11 aprile: cfr. Ch. Fauré, ''Political and historical encyclopedia of women'', p. 243.</ref> Allo stesso nome e all'eguale struttura organizzativa corrispondevano però contenuti diversi, militari e politici: la difesa della Comune e lo sviluppo della sua esperienza rivoluzionaria. Ne furono animatrici, tra le altre, [[Nathalie Lemel]] ed [[Elisabeth Dmitrieff]], che aveva anche fatto parte della ''Unione'' di Allix.  
Una seconda ''Unione delle Donne'' fu successivamente fondata sotto la [[La Comune di Parigi (1871)|Comune]], senza che Allix ne avesse alcuna parte, l'[[8 aprile]] [[1871]]. <ref>L'atto di fondazione della «Union des Femmes pour la Defense de Paris et les Soins aux Blessés» (Unione delle donne per la difesa di Parigi e i soccorsi ai feriti) sarebbe rappresentato da un manifesto dell'8 aprile 1871 che chiamava le donne alla difesa della Comune, firmato «Un gruppo di cittadine»: cfr. ''La Comune del 1871'', a cura di J. Bruhat, J. Dautry ed É. Tersen, p. 191. Secondo altri, l'Unione sarebbe stata formalmente fondata da Elisabeth Dmitrieff e Nathalie Lemel il successivo 11 aprile: cfr. Ch. Fauré, ''Political and historical encyclopedia of women'', p. 243.</ref> Allo stesso nome e all'eguale struttura organizzativa corrispondevano però contenuti diversi, militari e politici: la difesa della Comune e lo sviluppo della sua esperienza rivoluzionaria. Ne furono animatrici, tra le altre, [[Nathalie Lemel]] ed [[Elisabeth Dmitrieff]], che aveva anche fatto parte della ''Unione'' di Allix.  


Durante l'assedio, Parigi si era data con libere elezioni un governo popolare, chiamato ''Delegazione dei venti arrondissements'', che aveva auspicato la necessità del mantenimento della Repubblica che desse « agli operai i propri strumenti di lavoro, la terra ai contadini, e realizzi la libertà politica mediante l'eguaglianza sociale ». Thiers aveva firmato con la Prussia, il [[28 gennaio]] [[1871]], un armistizio che rappresentava una capitolazione che Parigi non intendeva accettare: il tentativo del governo di Versailles di occupare militarmente la capitale « per finirla con un comitato insurrezionale i cui membri sostengono le dottrine comuniste » <ref>Appello del generale Louis d'Aurelle de Paladines, messo da Thiers a capo delle Guardia nazionali di Parigi e fuggito a Versailles dopo il fallimento del colpo di mano del 18 marzo.</ref> era stato facilmente respinto dai parigini il [[18 marzo]]: dopo questo episodio, la Comune era costituita di fatto.
Durante l'assedio, Parigi si era data con libere elezioni un governo popolare, chiamato ''Delegazione dei venti arrondissements'', che aveva auspicato la necessità del mantenimento della Repubblica che desse « agli operai i propri strumenti di lavoro, la terra ai contadini, e realizzi la libertà politica mediante l'eguaglianza sociale ». Thiers aveva firmato con la Prussia, il [[28 gennaio]] [[1871]], un armistizio che rappresentava una capitolazione che Parigi non intendeva accettare: il tentativo del governo di Versailles di occupare militarmente la capitale « per finirla con un comitato insurrezionale i cui membri sostengono le dottrine comuniste » <ref>Appello del generale Louis d'Aurelle de Paladines, messo da Thiers a capo delle Guardia nazionali di Parigi e fuggito a Versailles dopo il fallimento del colpo di mano del 18 marzo.</ref> era stato facilmente respinto dai parigini il [[18 marzo]]: dopo questo episodio, la Comune era costituita di fatto.


Le elezioni per il Consiglio comunale di Parigi furono fissate al [[26 marzo]]: ogni ''arrondissement'' <ref>Nome francese che indica il quartiere cittadino.</ref> avrebbe eletto da due a sette delegati. Il [[20 marzo]] Allix destituì di sua iniziativa il sindaco dell'VIII ''arrondissement'' che si rifiutava di preparare le elezioni e s'insediò al suo posto. Venne poi eletto tra i delegati al Consiglio insieme con [[Arthur Arnould]], [[Raoul Rigault]] ed [[Édouard Vaillant]].
Le elezioni per il Consiglio comunale di Parigi furono fissate al [[26 marzo]]: ogni ''arrondissement'' <ref>Nome francese che indica il quartiere cittadino.</ref> avrebbe eletto da due a sette delegati. Il [[20 marzo]] Allix destituì di sua iniziativa il sindaco dell'VIII ''arrondissement'' che si rifiutava di preparare le elezioni e s'insediò al suo posto. Venne poi eletto tra i delegati al Consiglio insieme con [[Arthur Arnould]], [[Raoul Rigault]] ed [[Édouard Vaillant]].
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Nell'VIII ''arrondissement'' si comportò senza tener conto delle opinioni altrui, scegliendosi suoi propri collaboratori e cercando di gestire sia gli affari militari che civili del quartiere, suscitando così malumori e proteste, finché il [[2 maggio]] un gruppo di cittadini denunciò la situazione al Consiglio della Comune, chiedendo che fosse messo fine al suo comportamento, definito « capriccioso ». Tenuto conto della situazione delicata della città, investita dalle truppe di Thiers, non lontane dall'VIII ''arrondissement'', gli venne tolta ogni competenza sulla VIII legione della Guardia: Allix protestò, tacciando di inesperienza o peggio i suoi detrattori. Forse diede in escandescenze, poiché il [[9 maggio]] fu rinchiuso nell'Hôtel de Ville per ordine del Comitato di Salute pubblica, e al suo ufficio municipale furono apposti i sigilli.
Nell'VIII ''arrondissement'' si comportò senza tener conto delle opinioni altrui, scegliendosi suoi propri collaboratori e cercando di gestire sia gli affari militari che civili del quartiere, suscitando così malumori e proteste, finché il [[2 maggio]] un gruppo di cittadini denunciò la situazione al Consiglio della Comune, chiedendo che fosse messo fine al suo comportamento, definito « capriccioso ». Tenuto conto della situazione delicata della città, investita dalle truppe di Thiers, non lontane dall'VIII ''arrondissement'', gli venne tolta ogni competenza sulla VIII legione della Guardia: Allix protestò, tacciando di inesperienza o peggio i suoi detrattori. Forse diede in escandescenze, poiché il [[9 maggio]] fu rinchiuso nell'Hôtel de Ville per ordine del Comitato di Salute pubblica, e al suo ufficio municipale furono apposti i sigilli.


Rilasciato già l'[[11 maggio]], Allix volle riprendere possesso dei suoi uffici, rompendo i sigilli, e fu arrestato e affidato ai medici. Non ci fu tempo per prendere decisioni sul suo conto: gli eventi precipitavano e il [[28 maggio]] la Comune fu disfatta dalle truppe di Versailles. Arrestato, Allix fu rinchiuso nell'ospedale psichiatrico di Charenton e poi, il [[17 luglio]] [[1872]], condannato alla deportazione. Restò tuttavia a Charenton, da dove uscì nel [[1876]] senza subire successive restrizioni finché, nel [[1879]], fu amnistiato.
Rilasciato già l'[[11 maggio]], Allix volle riprendere possesso dei suoi uffici, rompendo i sigilli, e fu arrestato e affidato ai medici. Non ci fu tempo per prendere decisioni sul suo conto: gli eventi precipitavano e il [[28 maggio]] la Comune fu disfatta dalle truppe di Versailles. Arrestato, Allix fu rinchiuso nell'ospedale psichiatrico di Charenton e poi, il [[17 luglio]] [[1872]], condannato alla deportazione. Restò tuttavia a Charenton, da dove uscì nel [[1876]] senza subire successive restrizioni finché, nel [[1879]], fu amnistiato.


Passò in povertà gli ultimi anni della vecchiaia, mantenuto da due sorelle: nonostante tutto, era sorvegliato dalla polizia che, nei suoi rapporti, scriveva che egli era « segretario di un'associazione di donne intellettuali <ref>Nell'originale francese, ''bas-bleus'', « calzette blu », erudita espressione sprezzante per « donne che si danno arie da intellettuali »: a quanto pare, i questurini si permettevano, nei loro grigi rapporti, anche simili finezze.</ref> che sognano l'assoluta eguaglianza tra l'uomo e la donna ».
Passò in povertà gli ultimi anni della vecchiaia, mantenuto da due sorelle: nonostante tutto, era sorvegliato dalla polizia che, nei suoi rapporti, scriveva che egli era « segretario di un'associazione di donne intellettuali <ref>Nell'originale francese, ''bas-bleus'', « calzette blu », erudita espressione sprezzante per « donne che si danno arie da intellettuali »: a quanto pare, i questurini si permettevano, nei loro grigi rapporti, anche simili finezze.</ref> che sognano l'assoluta eguaglianza tra l'uomo e la donna ».
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