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Il Centro era stato fondato nel [[1918]] e l'anno seguente aveva organizzato una rivolta controrivoluzionaria sostenuta dagli inglesi e guidata da Iudenic, ma i marinai e i soldati della città -fortezza sostenettero apertamente i bolscevichi e per questo furono anche bombardati dagli inglesi. Quindi Kronstadt fu sempre fedele al suo storico carattere rivoluzionario e proletario, nonostante i bianchi sperassero sempre di portare dalla loro parte i soldati e i marinai delle navi ''Petropavlovsk'' e ''Sebastopoli''. Sostanziammente non ci riuscirono mai, dal momento che, come spiega [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', accettarono di ricevere rifornimenti esterni solo quando la situazione era ormai disperata, ma in ogni caso nessun aiuto giunse mai nell'isola. | Il Centro era stato fondato nel [[1918]] e l'anno seguente aveva organizzato una rivolta controrivoluzionaria sostenuta dagli inglesi e guidata da Iudenic, ma i marinai e i soldati della città -fortezza sostenettero apertamente i bolscevichi e per questo furono anche bombardati dagli inglesi. Quindi Kronstadt fu sempre fedele al suo storico carattere rivoluzionario e proletario, nonostante i bianchi sperassero sempre di portare dalla loro parte i soldati e i marinai delle navi ''Petropavlovsk'' e ''Sebastopoli''. Sostanziammente non ci riuscirono mai, dal momento che, come spiega [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', accettarono di ricevere rifornimenti esterni solo quando la situazione era ormai disperata, ma in ogni caso nessun aiuto giunse mai nell'isola. | ||
Fu lo stesso [[Lenin]], durante il X congresso del Partito Comunista del [[15 marzo]], a dire pubblicamente che a Kronstadt «non vogliono né le guardie bianche, né il nostro potere»<ref>Riportato da [[Paul Avrich]] in 'Kronstadt 1921'', pag. 122</ref>, spiegando anche come nella città -fortezza si fosse ormai aperto un solco tra gli abitanti e il Partito Comunista, peraltro dimostrato dalla fuga di militanti dal partito, delusi com'erano dal carattere autoritario del potere bolscevico e dal ''comunismo di guerra'', che aveva comportato la nazionalizzazione dell'industria, la soppressione del commercio privato e la requisizione di viveri a favore dell'[[esercito]] e degli abitanti delle città. Quest'ultime misure furono particolarmente invise dai marinai di Kronstadt, la maggior parte dei quali erano ex-contadini che avevano toccato con mano (direttamente o per racconto dei famigliari) la violenza bolscevica durante le requisizioni ai contadini dei prodotti agricoli. | Fu lo stesso [[Lenin]], durante il X congresso del Partito Comunista del [[15 marzo]], a dire pubblicamente che a Kronstadt «non vogliono né le guardie bianche, né il nostro potere» <ref>Riportato da [[Paul Avrich]] in 'Kronstadt 1921'', pag. 122</ref>, spiegando anche come nella città -fortezza si fosse ormai aperto un solco tra gli abitanti e il Partito Comunista, peraltro dimostrato dalla fuga di militanti dal partito, delusi com'erano dal carattere autoritario del potere bolscevico e dal ''comunismo di guerra'', che aveva comportato la nazionalizzazione dell'industria, la soppressione del commercio privato e la requisizione di viveri a favore dell'[[esercito]] e degli abitanti delle città. Quest'ultime misure furono particolarmente invise dai marinai di Kronstadt, la maggior parte dei quali erano ex-contadini che avevano toccato con mano (direttamente o per racconto dei famigliari) la violenza bolscevica durante le requisizioni ai contadini dei prodotti agricoli. | ||
Dopo, dopo la sconfitta di Kronstadt, effettivamente Petricenko ed altri insorti si rifugiarono in Finlandia ed in seguito si arruolarono nelle fila del generale Wrangel, ma questo fu una reazione alla dura [[repressione]] ricevuta e non certo alla loro malafede pregressa. | Dopo, dopo la sconfitta di Kronstadt, effettivamente Petricenko ed altri insorti si rifugiarono in Finlandia ed in seguito si arruolarono nelle fila del generale Wrangel, ma questo fu una reazione alla dura [[repressione]] ricevuta e non certo alla loro malafede pregressa. | ||
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[[File:Lenin CL Colour.jpg|150px|left|thumb|Vladimir [[Lenin]], uno dei responsabili della [[repressione]] di Kronstadt]] | [[File:Lenin CL Colour.jpg|150px|left|thumb|Vladimir [[Lenin]], uno dei responsabili della [[repressione]] di Kronstadt]] | ||
Prima dell'assalto la popolazione fu avvisata da un manifesto diffuso a Kronstadt tramite un aereoplano, erroneamente poi attribuito a [[Lev Trotzkij|Trotzkij]] ma in realtà opera di Zinoviev, che recitava quanto segue: | Prima dell'assalto la popolazione fu avvisata da un manifesto diffuso a Kronstadt tramite un aereoplano, erroneamente poi attribuito a [[Lev Trotzkij|Trotzkij]] ma in realtà opera di Zinoviev, che recitava quanto segue: | ||
:«Dietro i social rivoluzionari e i menscevichi, gli ufficiali bianchi mostrano i loro artigli. I capi reali della ribellione sono il generale Koslovski e i suoi complici Burkser, Kostrimintinov, Scirmanovski, e altre guardie bianche che vi ingannano. In realtà essi si battono per la restaurazione dello zarismo e perché un nuovo Viren <ref>Feroce comandante della base navale di Kronstadt fino alla sua esecuzione, opera degli abitanti di Kronstadt, sino al momento della sua esecuzione avvenuta nel febbraio 1917</ref> si istalli sulle vostre spalle. Che Pietrogrado, la Siberia e l'Ucraina siano pronte a seguirvi è un'infame menzogna. La verità è che siete circondati da ogni parte... all'ultimo minuto i Koslovski e i Petricenko vi lasceranno e si rifugeranno in Finlandia. Che cosa farete allora? Se li seguirete, pensate che i finlandesi vi daranno da mangiare? Non avete sentito che cosa è successo agli uomini di Wrangel, che muoiono come mosche di fame e malattie? Lo stesso destino vi attende, a meno che non vi arrendiate entro 24 ore. Se lo farete sarete perdonati; ma se non lo farete sarete massacrati come pernici.»<ref>Riportato da Paul Avrich in Kronstadt 1921, Res gestae, pag. 137, 138</ref> <ref name="mitragliati">[[Victor Serge]], in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'', pag. 159, riporta invece in maniera più sintetica che il manifesto arrecava il seguente ultimatum «'''''Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!'''''» </ref> | :«Dietro i social rivoluzionari e i menscevichi, gli ufficiali bianchi mostrano i loro artigli. I capi reali della ribellione sono il generale Koslovski e i suoi complici Burkser, Kostrimintinov, Scirmanovski, e altre guardie bianche che vi ingannano. In realtà essi si battono per la restaurazione dello zarismo e perché un nuovo Viren <ref>Feroce comandante della base navale di Kronstadt fino alla sua esecuzione, opera degli abitanti di Kronstadt, sino al momento della sua esecuzione avvenuta nel febbraio 1917</ref> si istalli sulle vostre spalle. Che Pietrogrado, la Siberia e l'Ucraina siano pronte a seguirvi è un'infame menzogna. La verità è che siete circondati da ogni parte... all'ultimo minuto i Koslovski e i Petricenko vi lasceranno e si rifugeranno in Finlandia. Che cosa farete allora? Se li seguirete, pensate che i finlandesi vi daranno da mangiare? Non avete sentito che cosa è successo agli uomini di Wrangel, che muoiono come mosche di fame e malattie? Lo stesso destino vi attende, a meno che non vi arrendiate entro 24 ore. Se lo farete sarete perdonati; ma se non lo farete sarete massacrati come pernici.» <ref>Riportato da Paul Avrich in Kronstadt 1921, Res gestae, pag. 137, 138</ref> <ref name="mitragliati">[[Victor Serge]], in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'', pag. 159, riporta invece in maniera più sintetica che il manifesto arrecava il seguente ultimatum «'''''Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!'''''» </ref> | ||
Il [[7 marzo]] [[1921]] l'[[Armata Rossa]], fondata da [[Lev Trotskij|Trotskij]], sotto il comando di Michail Nikolaevič Tuchačevskij iniziò i primi attacchi contro Kronstadt, proprio nel momento in cui il X Congresso del Partito Comunista aboliva le requisizioni forzate delle derrate alimentari (accettando quindi alcune proposte del soviet di Kronstadt) e proclamava la [[NEP]] (nuova politica economica). I bolscevichi però, preoccupati di possibili insubordinazioni dei militari, decisero di chiudere definitivamente la “questione Kronstadt”,. | Il [[7 marzo]] [[1921]] l'[[Armata Rossa]], fondata da [[Lev Trotskij|Trotskij]], sotto il comando di Michail Nikolaevič Tuchačevskij iniziò i primi attacchi contro Kronstadt, proprio nel momento in cui il X Congresso del Partito Comunista aboliva le requisizioni forzate delle derrate alimentari (accettando quindi alcune proposte del soviet di Kronstadt) e proclamava la [[NEP]] (nuova politica economica). I bolscevichi però, preoccupati di possibili insubordinazioni dei militari, decisero di chiudere definitivamente la “questione Kronstadt”,. |