Fra contadini: dialogo sull'anarchia (di Errico Malatesta): differenze tra le versioni

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In conclusione, per non farvela più lunga, se si continua con il sistema attuale, si arriverà  a questi risultati: la proprietà  si concentra sempre più in mano a pochi, e il lavorante è gradatamente gettato sul lastrico dalle macchine e dai metodi accelerati di produzione. Così avremo pochi grossi signori padroni del mondo, pochi lavoranti addetti al servizio delle macchine, e poi domestici e birri per servire a difendere i signori. La massa, o morirà  di fame, o vivrà  di elemosina. S'incomincia a vedere fin da ora: la piccola proprietà  sparisce, gli
In conclusione, per non farvela più lunga, se si continua con il sistema attuale, si arriverà  a questi risultati: la proprietà  si concentra sempre più in mano a pochi, e il lavorante è gradatamente gettato sul lastrico dalle macchine e dai metodi accelerati di produzione. Così avremo pochi grossi signori padroni del mondo, pochi lavoranti addetti al servizio delle macchine, e poi domestici e birri per servire a difendere i signori. La massa, o morirà  di fame, o vivrà  di elemosina. S'incomincia a vedere fin da ora: la piccola proprietà  sparisce, gli
operai senza lavoro aumentano, ed i signori, per paura o per pietà  di tutta questa gente che morrebbe di fame, organizzano le cucine economiche ed altre opere di beneficienza.
operai senza lavoro aumentano, ed i signori, per paura o per pietà  di tutta questa gente che morrebbe di fame, organizzano le cucine economiche ed altre opere di beneficienza.
Se il popolo non vorrà  esser ridotto a mendicare un piatto di minestra alla porta dei signori e del municipio come altra volta alla porta dei conventi, non ha che un mezzo: impossessarsi delle terre e delle macchine, e lavorare per proprio conto.<ref>Questo lavoro fu scritto nel 1883, quando ancora era indiscussa tra i socialisti la teoria di Marx della concentrazione della ricchezza in mano ad un numero sempre più piccolo di persone. Studi'posteriori, corroborati da nuovi fatti, han mostrato che vi sono altre tendenze che controbilanciaflo la tendenza alla concentrazione del capitale, e che nella realtà  il numero dei proprietarii ora diminuisce ed ora aumenta, e la condizione dei lavoratori peggiora o migliora, per l'azione di mille fattori, che continuamente cambiano, e reagiscono in vario modo gli tini sugli altri.
Se il popolo non vorrà  esser ridotto a mendicare un piatto di minestra alla porta dei signori e del municipio come altra volta alla porta dei conventi, non ha che un mezzo: impossessarsi delle terre e delle macchine, e lavorare per proprio conto. <ref>Questo lavoro fu scritto nel 1883, quando ancora era indiscussa tra i socialisti la teoria di Marx della concentrazione della ricchezza in mano ad un numero sempre più piccolo di persone. Studi'posteriori, corroborati da nuovi fatti, han mostrato che vi sono altre tendenze che controbilanciaflo la tendenza alla concentrazione del capitale, e che nella realtà  il numero dei proprietarii ora diminuisce ed ora aumenta, e la condizione dei lavoratori peggiora o migliora, per l'azione di mille fattori, che continuamente cambiano, e reagiscono in vario modo gli tini sugli altri.
Ma queste nuove constatazioni, lungi dalI'infirmare la necessità  di una trasformazione radicale del regime sociale, dimostrano che sarebbe vano aspettare che la società  borghese muoia da sè per l'aggravarsi progressivo dei mali che produce, e che se i lavoratori vogliono emanciparsi ed instaurare una società  di benessere e libertà  per tutti, debbono espropriare rivoluzionaria mente gli sfruttatori del lavoro altrui, pochi o molti che siano.
Ma queste nuove constatazioni, lungi dalI'infirmare la necessità  di una trasformazione radicale del regime sociale, dimostrano che sarebbe vano aspettare che la società  borghese muoia da sè per l'aggravarsi progressivo dei mali che produce, e che se i lavoratori vogliono emanciparsi ed instaurare una società  di benessere e libertà  per tutti, debbono espropriare rivoluzionaria mente gli sfruttatori del lavoro altrui, pochi o molti che siano.
(Nota dell'Autore 1913)</ref>
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