Buenaventura Durruti: differenze tra le versioni

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=== L'infanzia ===
=== L'infanzia ===


'''Buenaventura Durruti''' nasce il [[14 luglio]] [[1896]] in una numerosa e modesta famiglia proletaria (ha sette fratelli e una sorella) di León, «una cittadella dell'antica Spagna clericale e monarchica». <ref>H. M. Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 16-17</ref>
'''Buenaventura Durruti''' nasce il [[14 luglio]] [[1896]] in una numerosa e modesta famiglia proletaria (ha sette fratelli e una sorella) di León, «una cittadella dell'antica Spagna clericale e monarchica». <ref>H. M. Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 16-17</ref>


[[File:Durruti.jpg|right|thumb|160px|Buenaventura Durruti]]
[[File:Durruti.jpg|right|thumb|160px|Buenaventura Durruti]]
Il padre di Buenaventura è un ferroviere iscritto al [[sindacalismo|sindacato]] dell'[[UGT]] che era stato arrestato nel [[1903]] per aver partecipato ad uno [[sciopero]] sindacale. Il piccolo Buenaventura cresce in un ambiente fortemente conservatore, León infatti ha «pochissime le imprese industriali [...] Una forte guarnigione, diversi reparti della Guardia Civil, numerosi conventi, una cattedrale, un palazzo episcopale, un seminario per la formazione degli insegnanti, una scuola di veterinaria, una forte piccola borghesia, che voleva tranquillità  e ordine [...] non tollerava alcun pensiero divergente, alcun temperamento che gli si contrapponesse.» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 16-17</ref>
Il padre di Buenaventura è un ferroviere iscritto al [[sindacalismo|sindacato]] dell'[[UGT]] che era stato arrestato nel [[1903]] per aver partecipato ad uno [[sciopero]] sindacale. Il piccolo Buenaventura cresce in un ambiente fortemente conservatore, León infatti ha «pochissime le imprese industriali [...] Una forte guarnigione, diversi reparti della Guardia Civil, numerosi conventi, una cattedrale, un palazzo episcopale, un seminario per la formazione degli insegnanti, una scuola di veterinaria, una forte piccola borghesia, che voleva tranquillità  e ordine [...] non tollerava alcun pensiero divergente, alcun temperamento che gli si contrapponesse.» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 16-17</ref>


A cinque anni comunque inizia a frequentare la scuola e la porta avanti sino all'età  di 14 anni, quando viene assunto nel laboratorio di un certo Melchor Martìnez. Secondo la testimonianza della sorella continua comunque a frequentare la scuola serale ed è un appassionato lettore. Viene assunto poi nelle fonderie Miaja fino al 1916, quando trova lavoro presso la Compagnia ferroviaria della Spagna del nord.
A cinque anni comunque inizia a frequentare la scuola e la porta avanti sino all'età  di 14 anni, quando viene assunto nel laboratorio di un certo Melchor Martìnez. Secondo la testimonianza della sorella continua comunque a frequentare la scuola serale ed è un appassionato lettore. Viene assunto poi nelle fonderie Miaja fino al 1916, quando trova lavoro presso la Compagnia ferroviaria della Spagna del nord.
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===Attivismo sindacale e anarchico===
===Attivismo sindacale e anarchico===
Nel [[1917]] si impegna attivamente nello [[sciopero generale]] proclamato dall'[[UGT]] (Union general de trabajadores), in cui, a seguito degli scontri con le forze di polizia spagnole, 70 persone vengono uccise, 500 ferite e oltre 2000 arrestate.  
Nel [[1917]] si impegna attivamente nello [[sciopero generale]] proclamato dall'[[UGT]] (Union general de trabajadores), in cui, a seguito degli scontri con le forze di polizia spagnole, 70 persone vengono uccise, 500 ferite e oltre 2000 arrestate.  
: «Quando venne lo sciopero del 1917, avevamo dicianove anni giusti giusti [...] Non volevamo permettere che lo sciopero finisse in una bolla di sapone. Avevamo anche qualche arma, niente di speciale, ma abbastanza da fare un poco di paura ai soldati [...] Già  avevamo occupato la stazione [...] Già  era scuro, vedevamo brillare le divise dei soldati, e poi incominciò: "Bang! Bing-bang, bing-bang!" Era come una piccola guerra. Subito ci venne sopra la Guardia Civil. E qua con quei revolver piccoli non c'era da fare più niente. Ci cercammo qualche pilone dell'alta tensione al centro di Lèon, che erano altissimi, e in posizione buona, davanti ci stavano gli alberi. Ci arrampicammo lassopra e ci nascondemmo bene bene, e tutti avevamo cappelli e tasche pieni di pietre, e le buttammo in testa ai poliziotti [...] I poliziotti caricarono coi cavalli sulla gente. Ma a noi non ci presero [...] mano mano venne fuori un clima rivoluzionario, che poi è stato portato in tutto il paese dalla CNT. Naturalmente, quello che già  allora era il capo in tutte queste lotte, era Durruti». <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 20-21</ref> ([[Florentino Monroy]])
: «Quando venne lo sciopero del 1917, avevamo dicianove anni giusti giusti [...] Non volevamo permettere che lo sciopero finisse in una bolla di sapone. Avevamo anche qualche arma, niente di speciale, ma abbastanza da fare un poco di paura ai soldati [...] Già  avevamo occupato la stazione [...] Già  era scuro, vedevamo brillare le divise dei soldati, e poi incominciò: "Bang! Bing-bang, bing-bang!" Era come una piccola guerra. Subito ci venne sopra la Guardia Civil. E qua con quei revolver piccoli non c'era da fare più niente. Ci cercammo qualche pilone dell'alta tensione al centro di Lèon, che erano altissimi, e in posizione buona, davanti ci stavano gli alberi. Ci arrampicammo lassopra e ci nascondemmo bene bene, e tutti avevamo cappelli e tasche pieni di pietre, e le buttammo in testa ai poliziotti [...] I poliziotti caricarono coi cavalli sulla gente. Ma a noi non ci presero [...] mano mano venne fuori un clima rivoluzionario, che poi è stato portato in tutto il paese dalla CNT. Naturalmente, quello che già  allora era il capo in tutte queste lotte, era Durruti». <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 20-21</ref> ([[Florentino Monroy]])
[[File:Emilienne Morin.jpg|thumb|left|160 px|[[Émilienne Morin]], compagna di Durruti]]
[[File:Emilienne Morin.jpg|thumb|left|160 px|[[Émilienne Morin]], compagna di Durruti]]
In seguito a questi avvenimenti perde il posto di lavoro ed è quindi costretto a trasferirsi a Gijon, nella regione delle Asturie, centro di notevole influenza legata all'[[anarco-sindacalismo]]. Qui conosce [[Manuel Buencasa]], segretario generale della [[CNT]], che gli fa conoscere il pensiero anarchico in maniera più profonda e matura.  
In seguito a questi avvenimenti perde il posto di lavoro ed è quindi costretto a trasferirsi a Gijon, nella regione delle Asturie, centro di notevole influenza legata all'[[anarco-sindacalismo]]. Qui conosce [[Manuel Buencasa]], segretario generale della [[CNT]], che gli fa conoscere il pensiero anarchico in maniera più profonda e matura.  
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Il [[1 maggio|1° maggio]] [[1936]], durante il 3° congresso della [[CNT]], a Saragozza, viene denunciata l'inettitudine del governo e il pericolo del “golpe militare”. Gli anarchici si organizzano di conseguenza per armare il popolo e quando, il [[19 luglio]] (data d'inizio della Guerra Civile), la guarnigione militare di Barcellona si solleva contro i repubblicani viene sconfitta dal popolo in armi, cancellando di fatto il potere statale. Erano la [[CNT]] e la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]] ad essere "padroni assoluti" della situazione.  
Il [[1 maggio|1° maggio]] [[1936]], durante il 3° congresso della [[CNT]], a Saragozza, viene denunciata l'inettitudine del governo e il pericolo del “golpe militare”. Gli anarchici si organizzano di conseguenza per armare il popolo e quando, il [[19 luglio]] (data d'inizio della Guerra Civile), la guarnigione militare di Barcellona si solleva contro i repubblicani viene sconfitta dal popolo in armi, cancellando di fatto il potere statale. Erano la [[CNT]] e la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]] ad essere "padroni assoluti" della situazione.  


Durruti è tra i protagonisti principali di quell'esaltante periodo storico. Promuove la creazione del [[Comitato centrale di Milizie antifasciste della Catalogna]], che praticamente deteneva il “potere” (su basi libertarie) governativo. Il [[23 luglio]] del [[1936]] si mette a capo di 10000 anarchici, chiamati poi [[Colonna Durruti]], ottenendo numerose vittorie sul fronte Aragonese e successivamente si sposta verso la capitale Madrid, pesantemente minacciata dai [[fascismo|fascisti]] franchisti. Quando la [[Colonna Durruti]], «marciando verso il fronte, attraversava un villaggio, per prima cosa i suoi consiglieri politici deponevano il giudice. I problemi locali venivano risolti in base alle seguenti tre domande: "Dov'è il tribunale? Dov'è il catasto coi registri? Dov'è la prigione?". Poi incendiavano gli atti giudiziari e i registri catastali e liberavano i prigionieri» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 192</ref>. In seguito venivano fatti riunire tutti gli abitanti del villaggio e si spiegavano loro i principi del [[comunismo libertario]].
Durruti è tra i protagonisti principali di quell'esaltante periodo storico. Promuove la creazione del [[Comitato centrale di Milizie antifasciste della Catalogna]], che praticamente deteneva il “potere” (su basi libertarie) governativo. Il [[23 luglio]] del [[1936]] si mette a capo di 10000 anarchici, chiamati poi [[Colonna Durruti]], ottenendo numerose vittorie sul fronte Aragonese e successivamente si sposta verso la capitale Madrid, pesantemente minacciata dai [[fascismo|fascisti]] franchisti. Quando la [[Colonna Durruti]], «marciando verso il fronte, attraversava un villaggio, per prima cosa i suoi consiglieri politici deponevano il giudice. I problemi locali venivano risolti in base alle seguenti tre domande: "Dov'è il tribunale? Dov'è il catasto coi registri? Dov'è la prigione?". Poi incendiavano gli atti giudiziari e i registri catastali e liberavano i prigionieri» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 192</ref>. In seguito venivano fatti riunire tutti gli abitanti del villaggio e si spiegavano loro i principi del [[comunismo libertario]].
[[File:CNT FAI flag.png|left|thumb|]]
[[File:CNT FAI flag.png|left|thumb|]]
Talvolta i miliziani anarchici si lasciavano andare a violenze non sempre giustificabili (contro preti, persone ricche, presunti fascisti o addirittura che vestivano in maniera non conforme agli “standard” operai), frutto dell'odio covato da tempo o causa di miliziani dell'ultim'ora che ancora non avevano formato una coscienza tale da distinguere le violenze necessarie da quelle che potevano addirittura essere un boomerang per le sorti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]]. Durruti cercava in ogni occasione di impedire che si eccedesse nelle violenze, tant'è che diverrà  una sorta di segretario della Colonna tale Jesus Arnal Pena, ovvero un prete cattolico che alcuni miliziani intendevano fucilare proprio in quanto prete, anche se nulla aveva a che fare con i [[fascismo|fascisti]], e che Durruti invece non solo salverà  ma porrà  addirittura sotto la sua protezione:
Talvolta i miliziani anarchici si lasciavano andare a violenze non sempre giustificabili (contro preti, persone ricche, presunti fascisti o addirittura che vestivano in maniera non conforme agli “standard” operai), frutto dell'odio covato da tempo o causa di miliziani dell'ultim'ora che ancora non avevano formato una coscienza tale da distinguere le violenze necessarie da quelle che potevano addirittura essere un boomerang per le sorti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]]. Durruti cercava in ogni occasione di impedire che si eccedesse nelle violenze, tant'è che diverrà  una sorta di segretario della Colonna tale Jesus Arnal Pena, ovvero un prete cattolico che alcuni miliziani intendevano fucilare proprio in quanto prete, anche se nulla aveva a che fare con i [[fascismo|fascisti]], e che Durruti invece non solo salverà  ma porrà  addirittura sotto la sua protezione:


: «Non ho mai avuto la minima inclinazione per l'anarchia, e Durruti non ha mai avuto un segretario. Ero semplicemente scrivano della cancelleria della colonna. Ma devo ammettere che Durruti era un uomo retto, e quando certa gente lo diffama come assassino e delinquente, ebbene si tratta di calunniatori, e difenderò il mio amico contro simili menzogne [...] Una volta trascinarono davanti a noi un uomo che, ai suoi tempi, aveva detenuto a Saragozza una carica piuttosto importante. Preferirei non dirne il nome. Doveva essere fucilato. Durruti fece chiamare i suoi custodi e domandò loro: “Come si è comportato quest'uomo nella sua proprietà? Come ha trattato i contadini?” La risposta fu: “Non troppo male”.- “Allora, che volete? Si deve farlo fuori solo perché, un tempo, è stato ricco? Questa è idiozia”. Mi consegnò l'uomo e disse: “Bada che faccia il maestro nella scuola popolare del villaggio, e che lavori molto” [...] Durante l'assedio di Huesca Durruti, con un piccolo Breguet, fece un volo di ricognizione sulla città. Era giorno di festa, e la gente usciva appunto dalla chiesa. Il pilota dell'aereo, il tenente Erguido, detto il Diavolo Rosso, domandò se dovesse buttare qualche bomba a mano. Durruti rifiutò di bombardare la popolazione civile» (Testimonianza di Jesus Arnal Pena <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 47 e 156</ref>).
: «Non ho mai avuto la minima inclinazione per l'anarchia, e Durruti non ha mai avuto un segretario. Ero semplicemente scrivano della cancelleria della colonna. Ma devo ammettere che Durruti era un uomo retto, e quando certa gente lo diffama come assassino e delinquente, ebbene si tratta di calunniatori, e difenderò il mio amico contro simili menzogne [...] Una volta trascinarono davanti a noi un uomo che, ai suoi tempi, aveva detenuto a Saragozza una carica piuttosto importante. Preferirei non dirne il nome. Doveva essere fucilato. Durruti fece chiamare i suoi custodi e domandò loro: “Come si è comportato quest'uomo nella sua proprietà? Come ha trattato i contadini?” La risposta fu: “Non troppo male”.- “Allora, che volete? Si deve farlo fuori solo perché, un tempo, è stato ricco? Questa è idiozia”. Mi consegnò l'uomo e disse: “Bada che faccia il maestro nella scuola popolare del villaggio, e che lavori molto” [...] Durante l'assedio di Huesca Durruti, con un piccolo Breguet, fece un volo di ricognizione sulla città. Era giorno di festa, e la gente usciva appunto dalla chiesa. Il pilota dell'aereo, il tenente Erguido, detto il Diavolo Rosso, domandò se dovesse buttare qualche bomba a mano. Durruti rifiutò di bombardare la popolazione civile» (Testimonianza di Jesus Arnal Pena <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 47 e 156</ref>).


===La morte===
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