Partido Liberal Mexicano: differenze tra le versioni

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Quasi due anni dopo, il [[24 giugno]] [[1908]], i rivoluzionari attaccarono la cittadina di Viesca (Coahuila) ma furono respinti e sconfitti dall'esercito federale. I dirigenti del Partito vennero arrestati e spediti al [[carcere]] politico di San Juan de Ulua di Veracruz. Il [[26 giugno]], altri membri scampati all'arresto, attaccarono i villaggi di Las Vacas (ora Acuña) (Coahuila), Casas Grandes e Palomas (Chihuahua). Attività  belligeranti del PLM furono segnalate anche a Oaxaca, Puebla, Tlaxcala, Morelos e Messico. Anche il movimento di protesta che paralizzò il traffico ferroviario nord del paese fu notevolmente influenzato dal PLM.
Quasi due anni dopo, il [[24 giugno]] [[1908]], i rivoluzionari attaccarono la cittadina di Viesca (Coahuila) ma furono respinti e sconfitti dall'esercito federale. I dirigenti del Partito vennero arrestati e spediti al [[carcere]] politico di San Juan de Ulua di Veracruz. Il [[26 giugno]], altri membri scampati all'arresto, attaccarono i villaggi di Las Vacas (ora Acuña) (Coahuila), Casas Grandes e Palomas (Chihuahua). Attività  belligeranti del PLM furono segnalate anche a Oaxaca, Puebla, Tlaxcala, Morelos e Messico. Anche il movimento di protesta che paralizzò il traffico ferroviario nord del paese fu notevolmente influenzato dal PLM.


Secondo [[Thomas Furlong]], agente Pinkerton a St. Louis (Missouri), nel [[1908]] furono incarcerati nelle prigioni messicane circa 180 membri del PLM, tra i quali alcuni leader del partito <ref>Archivo General de Relaciones Exteriores LE945. citado en ''[http://www.antorcha.net/biblioteca_virtual/historia/rebeldia/rebeldia.html Ricardo Flores Magón Una vida en rebeldía]''. Hernández Padilla, Salvador. Ediciones Antorcha. 2003</ref>. Nel [[1909]], [[Praxedis G. Guerrero]] promosse una serie di manifesti rivolti ai lavoratori messicani, nei quali li si incitava all'insurrezione rivoluzionaria. L'arma più efficace del PLM fu la stampa: anche in esilio pubblicò, in diverse località, almeno 7 periodici o fogli propagandistici. Tutti di volta in volta furono soppressi dalle [[autorità ]].
Secondo [[Thomas Furlong]], agente Pinkerton a St. Louis (Missouri), nel [[1908]] furono incarcerati nelle prigioni messicane circa 180 membri del PLM, tra i quali alcuni leader del partito <ref>Archivo General de Relaciones Exteriores LE945. citado en ''[http://www.antorcha.net/biblioteca_virtual/historia/rebeldia/rebeldia.html Ricardo Flores Magón Una vida en rebeldía]''. Hernández Padilla, Salvador. Ediciones Antorcha. 2003</ref>. Nel [[1909]], [[Praxedis G. Guerrero]] promosse una serie di manifesti rivolti ai lavoratori messicani, nei quali li si incitava all'insurrezione rivoluzionaria. L'arma più efficace del PLM fu la stampa: anche in esilio pubblicò, in diverse località, almeno 7 periodici o fogli propagandistici. Tutti di volta in volta furono soppressi dalle [[autorità]].


== Scoppio della Rivoluzione: l'esercito liberale e il tradimento di Madero ==
== Scoppio della Rivoluzione: l'esercito liberale e il tradimento di Madero ==
[[File:Margarita Ortega.png|left|thumb|210 px|[[Margarita Ortega]]]]
[[File:Margarita Ortega.png|left|thumb|210 px|[[Margarita Ortega]]]]
Per il Partito Liberale Messicano, l'esclusivo rovesciamento del dittatore Porfirio Diaz ([[25 maggio]] [[1911]]) non poteva essere una condizione sufficiente per garantire la totale e vera [[libertà ]] della comunità. Essi compresero che la [[libertà ]] politica non valeva nulla senza quella sociale ed economica, per questo presero ad espropriare con le armi le terre ai latifondisti, a distribuirle ai contadini e a difenderle militarmente dalla reazione dei proprietari terrieri. La [[rivoluzione messicana]] era oramai esplosa e il PLM dovette, di conseguenza, organizzarsi militarmente raggruppandosi nella ''[[Confederación de Grupos del Ejército Liberal]]''.  <ref>La rivoluzione messicana si caratterizzò per le diverse posizioni ideologiche che di volta in volta prevalevano nelle diverse e complesse fasi rivoluzionarie: [[socialismo]], [[anarchismo]], [[liberalismo]], [[populismo]], ecc. Quantunque inizialmente fu una rivoluzione contro l'ordine stabilito, nel tempo si trasformò in una vera e propria guerra civile. Il conflitto iniziò nel nord del paese e poi si estese in tutto il paese. L'occupazione di Ciudad Juárez (Chihuahua), da parte degli antiporfiristi, convinse Porfirio Diaz a dare le dimissioni e a fuggire in esilio. Le elezioni del [[1911]] furono vinte dal liberale Madero, ma il suo moderatismo spingerà  in seguito [[Emiliano Zapata]] e [[Pascual Orozco]] ad insorgere contro di lui. Un movimento controrivoluzionario, durante il periodo denominato ''Decena Tragica'', portò all'assassinio di Madero e dei suoi fedelissimi; il potere fu allora assunto da [[Victoriano Huerta]] con un vero e proprio golpe. Contro Huerta insorsero altri rivoluzionari, tra cui [[Venustiano Carranza]] e [[Francisco Villa]], che provocarono le dimissioni di Huerta. La presidenza passò a Carranza, che promulgherà  la costituzione del [[1917]] (molto progressista per l'epoca, anche se non rivoluzionaria quanto chiedevano gli zapatisti) e alla conseguente istituzionalizzazione della [[rivoluzione]]. La guerra civile proseguirà  anche dopo il [[1917]]: [[Emiliano Zapata|Zapata]] fu assassinato nel [[1919]] su ordine di Carranza; Carranza fu assassinato da un comploto ordito dai latifondisti e dal generale Obregon, il quale venne eletto presidente al suo posto. Pancho Villa fu invece assassinato nel [[1923]].</ref>
Per il Partito Liberale Messicano, l'esclusivo rovesciamento del dittatore Porfirio Diaz ([[25 maggio]] [[1911]]) non poteva essere una condizione sufficiente per garantire la totale e vera [[libertà]] della comunità. Essi compresero che la [[libertà]] politica non valeva nulla senza quella sociale ed economica, per questo presero ad espropriare con le armi le terre ai latifondisti, a distribuirle ai contadini e a difenderle militarmente dalla reazione dei proprietari terrieri. La [[rivoluzione messicana]] era oramai esplosa e il PLM dovette, di conseguenza, organizzarsi militarmente raggruppandosi nella ''[[Confederación de Grupos del Ejército Liberal]]''.  <ref>La rivoluzione messicana si caratterizzò per le diverse posizioni ideologiche che di volta in volta prevalevano nelle diverse e complesse fasi rivoluzionarie: [[socialismo]], [[anarchismo]], [[liberalismo]], [[populismo]], ecc. Quantunque inizialmente fu una rivoluzione contro l'ordine stabilito, nel tempo si trasformò in una vera e propria guerra civile. Il conflitto iniziò nel nord del paese e poi si estese in tutto il paese. L'occupazione di Ciudad Juárez (Chihuahua), da parte degli antiporfiristi, convinse Porfirio Diaz a dare le dimissioni e a fuggire in esilio. Le elezioni del [[1911]] furono vinte dal liberale Madero, ma il suo moderatismo spingerà  in seguito [[Emiliano Zapata]] e [[Pascual Orozco]] ad insorgere contro di lui. Un movimento controrivoluzionario, durante il periodo denominato ''Decena Tragica'', portò all'assassinio di Madero e dei suoi fedelissimi; il potere fu allora assunto da [[Victoriano Huerta]] con un vero e proprio golpe. Contro Huerta insorsero altri rivoluzionari, tra cui [[Venustiano Carranza]] e [[Francisco Villa]], che provocarono le dimissioni di Huerta. La presidenza passò a Carranza, che promulgherà  la costituzione del [[1917]] (molto progressista per l'epoca, anche se non rivoluzionaria quanto chiedevano gli zapatisti) e alla conseguente istituzionalizzazione della [[rivoluzione]]. La guerra civile proseguirà  anche dopo il [[1917]]: [[Emiliano Zapata|Zapata]] fu assassinato nel [[1919]] su ordine di Carranza; Carranza fu assassinato da un comploto ordito dai latifondisti e dal generale Obregon, il quale venne eletto presidente al suo posto. Pancho Villa fu invece assassinato nel [[1923]].</ref>


Il [[23 settembre]] [[1911]], a Los Angeles, la Junta Organizadora del Partito Liberale Messicano (PLM) pubblicò su «''[[Regeneración]]''» un Manifesto [[libertario]] in cui si invitavano i messicani a lottare contro [[Stato]], clero e [[capitale]] secondo lo slogan: «'''''[[Tierra y Libertad]]'''''».
Il [[23 settembre]] [[1911]], a Los Angeles, la Junta Organizadora del Partito Liberale Messicano (PLM) pubblicò su «''[[Regeneración]]''» un Manifesto [[libertario]] in cui si invitavano i messicani a lottare contro [[Stato]], clero e [[capitale]] secondo lo slogan: «'''''[[Tierra y Libertad]]'''''».
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