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A Kronstadt risiedevano circa 50 mila persone, per metà  civili e per metà  militari, rappresentati dagli equipaggi della flotta e dai soldati della guarnigione. I marinai della fortezza furono storicamente sempre ostili ad ogni forma di [[autoritarismo]], per questo sin dal [[1901]] diedero vita ai primi circoli rivoluzionari che stampavano opuscoli incitanti alla sovversione contro l'ordine costituito.  
A Kronstadt risiedevano circa 50 mila persone, per metà  civili e per metà  militari, rappresentati dagli equipaggi della flotta e dai soldati della guarnigione. I marinai della fortezza furono storicamente sempre ostili ad ogni forma di [[autoritarismo]], per questo sin dal [[1901]] diedero vita ai primi circoli rivoluzionari che stampavano opuscoli incitanti alla sovversione contro l'ordine costituito.  


Durante la [[rivoluzione del 1905]] nella cittadella scoppiarono più volte gravi disordini e gli abitanti si ribellarono apertamente all'[[autocrazia]] zarista anticipando quello che sarebbe accaduto nel [[1917]], quando la cittadella si proclamò «comune rivoluzionaria». Il [[soviet]] di Kronstadt, sotto la direzione di anarchici, bolscevichi e socialrivoluzionari, rifiutarono di sottomettersi all'[[autorità ]] del governo provvisorio e si autonominò unico potere della città  <ref>Citato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstast 1921'', Res Gestae, pag 56</ref>
Durante la [[rivoluzione del 1905]] nella cittadella scoppiarono più volte gravi disordini e gli abitanti si ribellarono apertamente all'[[autocrazia]] zarista anticipando quello che sarebbe accaduto nel [[1917]], quando la cittadella si proclamò «comune rivoluzionaria». Il [[soviet]] di Kronstadt, sotto la direzione di anarchici, bolscevichi e socialrivoluzionari, rifiutarono di sottomettersi all'[[autorità]] del governo provvisorio e si autonominò unico potere della città  <ref>Citato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstast 1921'', Res Gestae, pag 56</ref>


Per soffocare quei bagliori rivoluzionari, venne spedito nell'isola l'[[autorità |autoritario]] ammiraglio Viren, con il compito di ripristinare l'ordine tra i marinai e i cittadini. Nell'ambito di questo progetto autoritario e repressivo, vennero qui trasferiti molti rivoluzionari, al fine di punirli e piegarli alla volontà  zarista.
Per soffocare quei bagliori rivoluzionari, venne spedito nell'isola l'[[autorità |autoritario]] ammiraglio Viren, con il compito di ripristinare l'ordine tra i marinai e i cittadini. Nell'ambito di questo progetto autoritario e repressivo, vennero qui trasferiti molti rivoluzionari, al fine di punirli e piegarli alla volontà  zarista.
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===Reazioni bolsceviche: menzogne e diffamazioni contro gli insorti===
===Reazioni bolsceviche: menzogne e diffamazioni contro gli insorti===
Il regime sovietico non gradiva l'autonomismo proletario e sin dal [[1918]] aveva cominciato a mostrare il proprio volto autoritario con la “bolscevizzazione” dei [[soviet]], in virtù della quale non solo venivano espulse tutte le componenti di opposizione ma anche si gerarchizzava un organismo (i soviet appunto) nata per promuovere la [[libertà ]] di [[autogestione]] dei lavoratori.  
Il regime sovietico non gradiva l'autonomismo proletario e sin dal [[1918]] aveva cominciato a mostrare il proprio volto autoritario con la “bolscevizzazione” dei [[soviet]], in virtù della quale non solo venivano espulse tutte le componenti di opposizione ma anche si gerarchizzava un organismo (i soviet appunto) nata per promuovere la [[libertà]] di [[autogestione]] dei lavoratori.  
[[Image:Emma Goldman.jpg|thumb|200 px|[[Emma Goldman]], anarchica russa, fu attivamente impegnata ad impedire la repressione di Kronstadt]]
[[Image:Emma Goldman.jpg|thumb|200 px|[[Emma Goldman]], anarchica russa, fu attivamente impegnata ad impedire la repressione di Kronstadt]]
Per contrastare il [[socialismo libertario]] di Kronostad, i bolscevichi usarono l'arma della diffamazione, affiggendo sui muri delle principali città  manifesti in cui si millantava il tradimento del [[soviet]] di Kronstadt, passato al comando del fantomatico controrivoluzionario Kozlovskij (esisteva a Kronstadt un ex-ufficiale con quel nome, ma non esercitava alcuna [[autorità ]] e inoltre non era un controrivoluzionario). La «Leningradskaja Pravda» pubblicò la falsa notizia dell'arresto e dell'esecuzione non eseguita “per miracolo” del "Commissario della flotta e dell'esercito" Kuzmin (successivamente Kuzmin ebbe a dire che sostanzialmente se l'era vista brutta ma che non gli fu fatto niente...).  
Per contrastare il [[socialismo libertario]] di Kronostad, i bolscevichi usarono l'arma della diffamazione, affiggendo sui muri delle principali città  manifesti in cui si millantava il tradimento del [[soviet]] di Kronstadt, passato al comando del fantomatico controrivoluzionario Kozlovskij (esisteva a Kronstadt un ex-ufficiale con quel nome, ma non esercitava alcuna [[autorità]] e inoltre non era un controrivoluzionario). La «Leningradskaja Pravda» pubblicò la falsa notizia dell'arresto e dell'esecuzione non eseguita “per miracolo” del "Commissario della flotta e dell'esercito" Kuzmin (successivamente Kuzmin ebbe a dire che sostanzialmente se l'era vista brutta ma che non gli fu fatto niente...).  


In realtà  gli insorti (i “leader” della rivolta erano sostanzialmente degli sconosciuti: [[Stepan Petrichenko|Petricenko]]<ref name="Petrichenko">Prima di Kronstadt, Petrichenko fu uno dei leaders dell'esperienza vissuta nella [[Repubblica Sovietica di Naissaar]]</ref>, [[Perepelkin]] ecc.) avevano cercato di limitare gli episodi di [[violenza]] contro i bolscevichi (alcuni brutti episodi sono imputabili alle libere inizative di qualche testa calda del luogo), arrestando solo qualche funzionario bolscevico che si era dissociato dalle decisioni del "popolo di Piazza Ancora". Anzi, ancor di più, lo stesso Kuzmin e il "Presidente Esecutivo della Repubblica" Kalinin, furono accolti amichevolmente, ma quest'ultimo li accusò di egoismo e tradimento, promettendo una dura repressione che non tardò ad arrivare.<ref name="menzogne"> Le menzogne bolsceviche sono state ben illustrate da [[Victor Serge]] nel suo ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'' (da pag 154 a pag 162)</ref>
In realtà  gli insorti (i “leader” della rivolta erano sostanzialmente degli sconosciuti: [[Stepan Petrichenko|Petricenko]]<ref name="Petrichenko">Prima di Kronstadt, Petrichenko fu uno dei leaders dell'esperienza vissuta nella [[Repubblica Sovietica di Naissaar]]</ref>, [[Perepelkin]] ecc.) avevano cercato di limitare gli episodi di [[violenza]] contro i bolscevichi (alcuni brutti episodi sono imputabili alle libere inizative di qualche testa calda del luogo), arrestando solo qualche funzionario bolscevico che si era dissociato dalle decisioni del "popolo di Piazza Ancora". Anzi, ancor di più, lo stesso Kuzmin e il "Presidente Esecutivo della Repubblica" Kalinin, furono accolti amichevolmente, ma quest'ultimo li accusò di egoismo e tradimento, promettendo una dura repressione che non tardò ad arrivare.<ref name="menzogne"> Le menzogne bolsceviche sono state ben illustrate da [[Victor Serge]] nel suo ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'' (da pag 154 a pag 162)</ref>
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:«Il partito comunista detiene il potere pubblico, lasciando da parte gli operai ed i con­tadini nel cui nome opera. Si è stabilito un nuovo feudalesimo in nome del comunismo Del contadino si è tatto un semplice schiavo e degli opera i, schiavi sa/aria/i nelle fabbriche sta/ali. Gli operai intellettuali sono stati degnatati al completo...É giunta l'ora di farla finita con la commissariocrazia Kronstadt non dorme. Nel marzo e nell'ottobre del 1917 si è trovata al fronte ed oggi è an­cora lei che spiega la bandiera della terza rivoluzione: la rivoluzione proletaria [...] È finita la burocrazia. L ‘assemblea costituente appartie­ne al passato. Ora deve cadere la commissariocrazia. È giunta l'ora per il vero potere del proletariato, per il po­tere dei soviet! “.» <ref name="isv">[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm Bolscevismo ed anarchismo, cap. 6]</ref>
:«Il partito comunista detiene il potere pubblico, lasciando da parte gli operai ed i con­tadini nel cui nome opera. Si è stabilito un nuovo feudalesimo in nome del comunismo Del contadino si è tatto un semplice schiavo e degli opera i, schiavi sa/aria/i nelle fabbriche sta/ali. Gli operai intellettuali sono stati degnatati al completo...É giunta l'ora di farla finita con la commissariocrazia Kronstadt non dorme. Nel marzo e nell'ottobre del 1917 si è trovata al fronte ed oggi è an­cora lei che spiega la bandiera della terza rivoluzione: la rivoluzione proletaria [...] È finita la burocrazia. L ‘assemblea costituente appartie­ne al passato. Ora deve cadere la commissariocrazia. È giunta l'ora per il vero potere del proletariato, per il po­tere dei soviet! “.» <ref name="isv">[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm Bolscevismo ed anarchismo, cap. 6]</ref>
[[File:Leon-trotsky.jpg|thumb|[[Lev Trotskij]] ordinò la repressione di Kronstadt. All'epoca era a capo dell'Armata Rossa]]
[[File:Leon-trotsky.jpg|thumb|[[Lev Trotskij]] ordinò la repressione di Kronstadt. All'epoca era a capo dell'Armata Rossa]]
Consapevoli della difficoltà  di fronteggiare la forza dell'[[Armata Rossa]], gli insorti si appellarono al mondo, chiedendo che ovunque si mettessero in atto azioni di [[solidarietà ]]. Nel numero del [[13 marzo]] di «Isvestia» fu pubblicato un articolo intitolato ''Appello ai lavoratori del mondo intero!'':
Consapevoli della difficoltà  di fronteggiare la forza dell'[[Armata Rossa]], gli insorti si appellarono al mondo, chiedendo che ovunque si mettessero in atto azioni di [[solidarietà]]. Nel numero del [[13 marzo]] di «Isvestia» fu pubblicato un articolo intitolato ''Appello ai lavoratori del mondo intero!'':
: «Sono dodici giorni che un pugno di uomini, operai. soldati rossi e marinai, separati dal mondo intero,sopportano gli attacchi selvaggi dei boia comunisti. Siamo fermi perché ci proponiamo di liberare il popolo dal giogo che il fanatismo di un partito ha imposto. Moriremo gridando:
: «Sono dodici giorni che un pugno di uomini, operai. soldati rossi e marinai, separati dal mondo intero,sopportano gli attacchi selvaggi dei boia comunisti. Siamo fermi perché ci proponiamo di liberare il popolo dal giogo che il fanatismo di un partito ha imposto. Moriremo gridando:
"''Viva i soviet liberamente eletti!'' Che lo sappia il proletariato del mondo intero. Compagni, abbiamo bisogno del vostro aiuto morale!" Protestate contro gli atti liberticidi degli autocrati comunisti». <ref name="isv">[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm Bolscevismo ed anarchismo, cap. 6]</ref>
"''Viva i soviet liberamente eletti!'' Che lo sappia il proletariato del mondo intero. Compagni, abbiamo bisogno del vostro aiuto morale!" Protestate contro gli atti liberticidi degli autocrati comunisti». <ref name="isv">[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm Bolscevismo ed anarchismo, cap. 6]</ref>
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Certamente gli anarchici ebbero un ruolo importante all'interno della corrente rivoluzionaria, dato che, sin dal [[1918]], subirono una dura repressione per mano del [[soviet]] di Mosca.  
Certamente gli anarchici ebbero un ruolo importante all'interno della corrente rivoluzionaria, dato che, sin dal [[1918]], subirono una dura repressione per mano del [[soviet]] di Mosca.  
Gli anarchici vissero, in quegli anni, pienamente integrati alle varie correnti rivoluzionarie, confrontandosi nella "Piazza Ancora" insieme a tutta la popolazione e cercando sempre nuovi spazi di [[libertà ]] nonostante l'[[autorità  |autoritarismo]] bolscevico.
Gli anarchici vissero, in quegli anni, pienamente integrati alle varie correnti rivoluzionarie, confrontandosi nella "Piazza Ancora" insieme a tutta la popolazione e cercando sempre nuovi spazi di [[libertà]] nonostante l'[[autorità  |autoritarismo]] bolscevico.


A Kronstadt si ripeté il dramma che storicamente colpì gran parte delle rivoluzioni libertarie (dalla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune Parigina]], all'[[Ucraina libertaria]] di [[Nestor Makhno]]): l'isolamento dei rivoluzionari. I libertari tentarono di ribattere colpo su colpo alle menzogne dei bolscevichi, ma non furono in grado, anche per via dell'isolamento geografico, di coinvolgere altre realtà  al di fuori dell'isola. Quest'isolamento fu, di fatto, una delle cause principali della sconfitta degli ideali libertari.
A Kronstadt si ripeté il dramma che storicamente colpì gran parte delle rivoluzioni libertarie (dalla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune Parigina]], all'[[Ucraina libertaria]] di [[Nestor Makhno]]): l'isolamento dei rivoluzionari. I libertari tentarono di ribattere colpo su colpo alle menzogne dei bolscevichi, ma non furono in grado, anche per via dell'isolamento geografico, di coinvolgere altre realtà  al di fuori dell'isola. Quest'isolamento fu, di fatto, una delle cause principali della sconfitta degli ideali libertari.
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