Giuseppe Pinelli: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m
Sostituzione testo - "[à][\s][»]" con "à»"
m (Sostituzione testo - "[à][\s\s]" con "à ")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][»]" con "à»")
Riga 29: Riga 29:
Nella notte del [[12 dicembre|12/12]]/[[1969]] sono illegalmente fermate circa 84 persone quasi tutte anarchiche, tra cui Giuseppe Pinelli. Il lunedì [[15 dicembre|15/12]] viene arrestato con l'accusa di strage [[Pietro Valpreda]], anarchico. Dopo più di tre anni di galera, innocente, sarà  completamente assolto. I giornali partono con una campagna stampa di calunnia e denigrazioni sposando le tesi della questura.
Nella notte del [[12 dicembre|12/12]]/[[1969]] sono illegalmente fermate circa 84 persone quasi tutte anarchiche, tra cui Giuseppe Pinelli. Il lunedì [[15 dicembre|15/12]] viene arrestato con l'accusa di strage [[Pietro Valpreda]], anarchico. Dopo più di tre anni di galera, innocente, sarà  completamente assolto. I giornali partono con una campagna stampa di calunnia e denigrazioni sposando le tesi della questura.


La sera del [[15 dicembre|15]] dopo 3 giorni di continui interrogatori muore, volando dal 4° piano della questura, Giuseppe Pinelli. Aldo Palumbo, cronista dell'«Unità », mentre cammina sul piazzale della questura sente un tonfo poi altri 2 ed è un corpo che cade dall'alto, che batte sul primo cornicione del muro, rimbalza su quello sottostante e infine si schianta al suolo per metà  sul selciato del cortile per metà  sulla terra soffice dell'aiuola.
La sera del [[15 dicembre|15]] dopo 3 giorni di continui interrogatori muore, volando dal 4° piano della questura, Giuseppe Pinelli. Aldo Palumbo, cronista dell'«Unità», mentre cammina sul piazzale della questura sente un tonfo poi altri 2 ed è un corpo che cade dall'alto, che batte sul primo cornicione del muro, rimbalza su quello sottostante e infine si schianta al suolo per metà  sul selciato del cortile per metà  sulla terra soffice dell'aiuola.


Nella stanza dell'interrogatorio sono presenti il commissario Luigi Calabresi, i brigadieri Panessa, Mucilli, Mainardi, Caracutta e il tenente dei carabinieri Lograno che saranno tutti per "meriti" elevati di grado. Il questore [[Marcello Guida]], nel [[1942]] uomo di fiducia di [[Benito Mussolini]] e direttore del confino politico di Ventotene, già  20 minuti dopo, durante una conferenza a cui partecipano anche il dott. Antonino Allegra (responsabile dell'ufficio politico della questura) e il Commissario Calabresi, dichiara che Pinelli «improvvisamente il Pinelli ha compiuto un balzo felino verso la finestra che per il caldo era stata lasciata socchiusa e si è lanciato nel vuoto» <ref>[http://www.ecn.org/ponte/doss12/pinelli/pinellicorriere.html Colpo di scena: un fermato si uccide in questura.], Corriere della Sera, 16 dicembre 1969</ref>. Secondo alcune fonti della polizia il ferroviere anarchico si sarebbe suicidato dopo aver gridato l'ormai celebre frase: «È la fine dell'anarchia!», di fatto ammettendo di fatto una propria responsabilità  che l'avrebbe portato al suicidio perchè «l'alibi era crollato».  
Nella stanza dell'interrogatorio sono presenti il commissario Luigi Calabresi, i brigadieri Panessa, Mucilli, Mainardi, Caracutta e il tenente dei carabinieri Lograno che saranno tutti per "meriti" elevati di grado. Il questore [[Marcello Guida]], nel [[1942]] uomo di fiducia di [[Benito Mussolini]] e direttore del confino politico di Ventotene, già  20 minuti dopo, durante una conferenza a cui partecipano anche il dott. Antonino Allegra (responsabile dell'ufficio politico della questura) e il Commissario Calabresi, dichiara che Pinelli «improvvisamente il Pinelli ha compiuto un balzo felino verso la finestra che per il caldo era stata lasciata socchiusa e si è lanciato nel vuoto» <ref>[http://www.ecn.org/ponte/doss12/pinelli/pinellicorriere.html Colpo di scena: un fermato si uccide in questura.], Corriere della Sera, 16 dicembre 1969</ref>. Secondo alcune fonti della polizia il ferroviere anarchico si sarebbe suicidato dopo aver gridato l'ormai celebre frase: «È la fine dell'anarchia!», di fatto ammettendo di fatto una propria responsabilità  che l'avrebbe portato al suicidio perchè «l'alibi era crollato».  
66 675

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione